Tiziano Galeazzi, consigliere comunale UDC, si è messo in evidenza negli scorsi giorni quale primo firmatario di due interrogazioni sul “caso Burgarella”. A questo proposito gli abbiamo rivolto alcune domande, ottenendo sollecite risposte. Si noterà la prudenza del discorso di Galeazzi, che si guarda bene dal lanciare facili accuse. La sua speranza, che è anche la nostra, è che il Municipio fornisca informazioni chiare e convincenti: 1) sul Progetto Lavoro  2) sul concorso (eventualmente, qualora sussistessero dubbi). Un’intervista di Francesco De Maria.

Galeazzi zFrancesco De Maria   La sua prima interrogazione è stata sottoscritta da 6 leghisti, la seconda da 6 liberali. Immagino che si tratti di un caso.

Tiziano Galeazzi   Possibile, perché come nostra abitudine (di Raide e mia), negli atti parlamentari da noi promossi cerchiamo di coinvolgere anche colleghi di altri partiti. Questo per dare più forza e voce all’atto stesso. Spetta poi a loro decidere se firmare o meno a dipendenza del tema e della sensibilità politica.

C’è da parte sua “accanimento” contro Lugano Arte e Cultura? Lo giudica negativamente, un progetto da combattere? Oppure ha soltanto… alcune perdonabili imperfezioni?

TG   Trova, professore? Le posso garantire di no. Non sono né contro il LAC né contro la cultura. E’ una realtà che è stata voluta e che esiste. Sono critico, questo sì. Rammento però che è costato molto e nel globale supererà i 200 milioni di franchi, mentre per gestirlo, costerà, ammortamenti finanziari compresi, (ma sempre poco evidenziati al cittadino) ca. 17 mio CHF annui. Vorrei vedere, con tutti questi soldi pubblici, se non si possano criticare certe scelte, certe nomine e certi modi di conduzione gestionale e programmatica. Specie dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca. Il futuro poi ci confermerà se il LAC in se sarà stata un’arma vincente per l’intera città, Regione e Cantone oppure un mega flop milionario. Io personalmente ho più volte caldeggiato l’idea di venderlo o affittarlo, pur mantenendo la “governance” pubblica. Un po’ come l’idea per l’aeroporto di Lugano-Agno.

Nel “caso Burgarella” abbiamo avuto, di seguito: 1) Un concorso 2) Una nomina 3) Un’annullamento 4) Una rivelazione (alla quale fa riferimento specifico il suo secondo atto). Ci racconti la vicenda così come la vede, con parole sue.

TG   In poche righe potrei dirle; Niente contro la signora Burgarella e ci mancherebbe, nessuna delle nostre interrogazioni andava a colpire la persona in sé o le capacità professionali. Nella prima interrogazione si evidenziavano alcune lacune fondamentali tra il bando di concorso e le conoscenze specifiche come le lingue e la pluriennale esperienza nella conduzione del personale e nell’organizzazione di eventi.

Inoltre vi era il permesso B. Nella seconda interrogazione si chiedevano lumi sul fatto che nel “Progetto Lavoro Città di Lugano”, nobile sicuramente e pensato in tempo di crisi, vi fossero state e probabilmente ancora impiegate persone provenienti dall’estero con lo statuto di frontaliere, mentre il progetto si orientava a personale indigeno-residente. Ora attendiamo le risposte del Municipio su questa imbarazzante situazione emersa e pure sulle responsabilità interne di chi fa cosa e decide sulle assunzioni e sul controllo del personale in generale. (municipio?, funzionari?) Leggeremo.

Il Municipio ha affidato il concorso per la nomina dell’event manager a una commissione interna al LAC, presieduta dal direttore Gagnon. La commissione, in pratica, ha fatto e deciso tutto. Si poteva pensare a una diversa procedura?

TG   Non spetta al Consigliere comunale dare indicazioni in questo senso, ma il fatto che una commissione decida tutto mi sembra esagerato. Direi piuttosto che la Commissione incaricata (da valutare ancora chi ne farebbe parte) indichi una o due candidature, le migliori. Di conseguenza il Municipio prende il tempo di valutarle direttamente e poi di decidere senza pregiudizi, specie se si tratta di una posizione dirigenziale. Quando ero a Monteggio in Municipio decidemmo d’assumere un’assistente sociale. Così fu, tutto il Municipio incontrò, dopo svariate scremature, le due migliori e ne prendemmo una. Un atto collegiale e trasparente.

Che cos’è (o era) esattamente il “Progetto lavoro”? Quando ha avuto inizio? Chi lo gestiva operativamente? Quante persone ha coinvolto?

TG   Si parla di diversi anni fa (dal 2009 ca.) ed era un progetto che entrava a far parte delle misure anticrisi della città. Doveva coinvolgere e aiutare persone in difficoltà lavorativa e sociale. Non ero presente alla sua nascita ma dalle informazioni in mio possesso ha coinvolto centinaia di persone. Un progetto tutto sommato intelligente e con delle regole ben chiare.

È stato gestito correttamente? Si è rivelato efficace?

TG   Sicuramente interessante come progetto, anche dal profilo finanziario non era di poco conto, visto che sono stati impiegati diverse decine di milioni in questi anni. Sicuramente anche efficace, ma oggi purtroppo sono uscite queste notizie poco rassicuranti su chi ne ha in parte approfittato. Il progetto era indirizzato ai luganesi mentre ora sembra che non sia andata poi così… (vedi cronache di questi giorni)

Se ci sono state irregolarità nella sua applicazione (in particolare nelle modalità di assunzione) lei pensa che si possa determinarne la responsabilità? Collettiva o individuale?

TG   Questa domanda è oggetto dell’interrogazione II, quindi aspettiamo le risposte dall’Esecutivo.

Il Municipio dovrebbe aprire un’inchiesta? Lei lo pretende?

TG   Sempre nella seconda interrogazione abbiamo chiesto che il Municipio chiarisca e che se fosse il caso, apra un’inchiesta amministrativa. Se non succederà nulla, ci siamo riservati noi firmatari di valutare un’eventuale mozione in tal senso.

Il caso è, comunque lo si guardi, imbarazzante. Da 1 a 10 (per ciascuna domanda), chi si trova maggiormente in difficoltà? Il Lac? L’on. Masoni? Il Sindaco? Il direttor Gagnon? Il… passato? (autunno 2012)

TG   Dal mio punto di vista personale, quindi non parlo per gli altri colleghi “interroganti” direi che su queste vicende non si possono dare sufficienze. Non ci sono vincitori, solo imbarazzo e tristezza anche verso la cittadinanza luganese.

Tiziano Galeazzi, consigliere comunale UDC, Lugano

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