In relazione al grave conflitto ucraino la politica del governo svizzero, pesantemente influenzata dall’Unione Europea e dagli USA, ha una chiara direzione antirussa. Putin è accusato di essere un incendiario e un aggressore. Bisogna però ammettere che la nostra opinione pubblica segue solo in parte il suo governo. Molti pensano – e lo verifichiamo ogni giorno – che l’idea di portare la NATO sulla porta di casa della “madre Russia” sia una irresponsabile provocazione, per non dire una follia.

Il presente articolo, decisamente filorusso, ci giunge dall’Italia.

Putin Gas 4Ci si meraviglia se Putin fa lavorare il governo anche nelle feste natalizie, ci si preoccupa del fatto che stia dirottando più gas nei gasdotti verso il Sud Europeo per farne transitare meno nelle tubature ucraine ma non sempre si fa mente locale sul fatto che Putin è una persona che crede ancora nel lavoro  e nella forza dei lavoratori, al punto che è stato capace di risolvere un complicato contenzioso tra aziende e sindacati.

Col pugno di ferro obbligò, lo scorso ottobre, l’imprenditore Oleg Deripaska a tenere aperta un’impresa che aveva intenzione di chiudere, minacciandone la nazionalizzazione. “Correvate intorno come scarafaggi quando ho detto che stavo arrivando” ha ammonito Putin che, sulla firma mancata di Deripaska, obbliga l’imprenditore ad alzarsi e a firmare il contratto davanti a i suoi occhi, come se fosse uno scolaretto disobbediente davanti alla maestra.

putin-merkelChe Putin sia un uomo di forza indiscussa lo si sapeva ma non ci si aspettava che fosse capace di far inginocchiare anche gli imprenditori a favore dei lavoratori; questa nota lo rende ancora più vincente agli occhi del suo elettorato. Nonostante il crollo della moneta nazionale russa, il Rublo, Putin gode ancora della fiducia di un popolo che crede in lui e lo sostiene, disposto ad ogni sacrificio per l’affermazione del paese.

L’inizio del nuovo anno vede riaccendersi la dolorosa vicenda ucraina, che già sul finire del 2014 aveva premesse politico-economiche tali da far presagire che la tregua Russia-Ucraina fosse soltanto una parentesi di un lungo e travagliato capitolo di storia.Putin Gas 5Nonostante le “manovre” del governo di Kiev, in questi giorni Putin si è reso disponibile nuovamente a trattare con l’Ucraina, la quale invece sferra attacchi sanguinari ed è pronta a muovere verso la zona dei separatisti filorussi insorti, con armamenti e truppe per complessivi 50.000 uomini.

Ci si può chiedere perchè l’Ucraina faccia tutto questo. Bisognerebbe allora ricordare che questo paese non ha mai saldato il pesante debito economico verso le compagnie di gas russe, e questo non è che uno dei molti problemi che affliggono gli ucraini.

Putin 400Si sa che questa nazione, nonostante abbia cambiato parte del suo governo per renderlo più disponibile a un dialogo filo-europeo, resta ancora uno stato pesantemente segnato dalla corruzione. Per ripartire esso necessita poi di ingenti capitali che possono solo giungergli dal controllo della regione del bacino del Donec, zona di vaste risorse minerarie e industriali, occupata dai filorussi.

Per di più il mantenimento del conflitto serve a sollecitare e ad ottenere aiuti dall’UE e dagli USA, interessati a ridurre l’influenza russa ad est. Infatti il presidente ucraino Petro Poroshenko ha respinto un piano di pace proposto da Vladimir Putin. Forse, quando l’Europa ha stanziato negli scorsi giorni 15 milioni di Euro, non si è resa conto che l’Ucraina ha sempre usato la Russia come “respiratore” per poter sopravvivere e non sprofondare nella miseria.

Le reazioni alla tensione in Ucraina dopo la bomba che ha fatto saltare in aria un bus a Donetsk uccidendo tredici persone sono state accuse reciproche tra Kiev e i separatisti sulle responsabilità per i colpi di artiglieria caduti sulla fermata ma mentre Kiev accusa Mosca di aver inviato novemila militari nel Paese, Putin accusa Poroshenko di non aver dato una risposta chiara alla proposta russa di una tregua e di aver iniziato una “azione militare su larga scala”.

Il risultato sono decine di morti e feriti, non solo tra gli eserciti di entrambe le parti ma anche tra i civili. Il “cessate il fuoco” non è mai realmente entrato in vigore, visto che negli ultimi dieci giorni ci sono stati oltre 250 morti, la cifra più alta dal mese di settembre. Il totale supera le cinquemila vittime dall’inizio del conflitto, lo scorso aprile, secondo una stima dell’ONU.

Vladimir Putin dichiara: “L’esercito ucraino è la ‘legione straniera’ della Nato. Non persegue gli interessi di Kiev ma ha come obiettivo geopolitico quello di contenere la Russia”. “L’Ucraina rifiuta una soluzione pacifica del conflitto nell’est, e il cessate il fuoco è servito soltanto a raggruppare le forze militari ucraine”. Putin ha nuovamente accusato Kiev: “State lanciando una grande operazione militare”.

I separatisti filorussi annunciano la fine dei colloqui in vista del cessate il fuoco. Giovedì i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Russia ed Ucraina, riuniti a Berlino per discutere proprio della situazione in Ucraina orientale, hanno chiesto di bloccare subito gli scontri. Ma i separatisti filorussi non vogliono cedere e il presidente dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Alexandr Zakharcenko, ha detto che proseguirà le trattative solo con il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Se sarà necessario, ha aggiunto, la “Repubblica” introdurrà la pena di morte.

Il ministro degli esteri russo Lavrov ha poi aggiunto che la Russia si aspetta che l’Occidente, inclusi gli Stati Uniti, fermi l’uso della forza da parte di Kiev. Lavrov si augura che “il buon senso e gli interessi oggettivi e legittimi nazionali prevarranno” e l’Occidente non imporrà nuove sanzioni contro Mosca dopo l’escalation del conflitto: “Sappiamo molto bene – ha detto – come tali tragedie sono usate cinicamente per distorcere la verità” e per “alimentare l’isteria antirussa”.

Gli aiuti dell’Europa all’Ucraina. La Commissione europea ha stanziato altri 15 milioni di euro per sostenere l’Ucraina. I nuovi fondi saranno destinati a cibo, acqua e medicinali per la popolazione di Mariupol e delle regioni colpite dal conflitto. Lo stanziamento porta i contributi totali dell’Unione Europea a favore della popolazione ucraina a 95 milioni di euro.

Putin Gas 3Ucraina al bivio: si spera nella “soluzione cerniera”
L’integrazione dell’Ucraina all’Europa è qualcosa di utopistico, poichè gli indipendentisti filorussi sono una spina nel fianco per Poroshenko e rappresentano un impedimento alla realizzazione dei suoi disegni. Nella migliore delle ipotesi egli dovrà concedere alla regione una larga autonomia e questo rappresenterà un ostacolo alla completa integrazione ucraina nella UE visto che i separatisti russi sono ostili anche alla NATO.

Per l’Ucraina sembrano prospettarsi due strade ragionevolmente percorribili. La prima, drastica, è quella di un’Ucraina all’interno della UE e della NATO senza il Donbass secessionista. La seconda, più moderata, vede un’Ucraina neutrale fungere da cerniera tra l’UE e la Russia (Unione Euroasiatica) e comporta la concessione di una larga autonomia al Donbass stesso.

La via percorsa da Kiev fino ad ora – è amaro costatarlo –  è quella di un’incosciente intransigenza e punta alla ripresa del controllo sull’Est del paese contestualmente all’assoggettamento forzato alle politiche liberali e filo-occidentali della regione, senza alcuna considerazione per i diritti e le esigenze della minoranza russa.

Una via che non è realmente percorribile, poiché sta conducendo al massacro di migliaia di civili, di miliziani russi e di soldati dell’esercito ucraino. Estremamente difficile è trovare una strategia per portare al compromesso entrambe le parti. È chiaro che ognuno dovrà rinunciare a qualcosa.

Gianna Finardi

NOTA. Gorbaciov e i suoi racconti sulla Crimea. Consiglio questa interessante lettura: http://www.blitzquotidiano.it/politica-europea/crimea-gorbaciov-difende-lannessione-1818006/