DanteScelgo come pensiero di questo primo giorno di febbraio una mia breve opinione ospitata oggi (con altre 7) dal Mattino della domenica.

Premetto che l’appro­vazione del “molti­plicatore cantonale d’imposta” (chia­mato amabilmente “freno al disavanzo”, un inganno puerile!) è stata per me una pugnalata al petto. Questo marchin­gegno consacra quel tipico meccani­smo che gli anglossassoni chiamano “tax and spend”: la politica spende, e preleva dalle tasche del contribuente tapino e inerme quello che gli serve. Sergio Morisoli ha lavorato molto nel quadriennio ma le sue proposte non sono passate per un motivo che già da solo risulterebbe decisivo. Avevano il sostegno di un voto, il suo, oppure nella nuova configura­zione – alleanza elettorale di AL con l’UDC – di 6 voti. Fossero state anche le migliori del mondo, il loro destino era segnato. Se non hai un minimo di numeri, le cose che dici sembrano addirittura sbagliate in par­tenza.

Il fine dell’iniziativa di Morisoli è ec­cellente – acchiappare quell’araba fe­nice che è il controllo della spesa statale – ma è sicuro che i partiti non si lasceranno strappare dalle mani la loro “arma letale”, cioè il dis-con­trollo della spesa. Io mi dichiaro favorevole all’inizia­tiva. Ma la partita in programma è: Morisoli e Pamini contro il Resto del Mondo. Un match davvero impari!