Sabrina Gendotti l’ho incontrata al Ciani, in occasione della serata dei “Magnifici 12”, giovani candidati (veramente giovani) al Consiglio di Stato. Ma la conoscevo già, come brava Leo del Leo Club Lugano. Subito le ho proposto un’intervista che lei ha cortesemente accettato. Non le ho fatto domande troppo difficili (avrebbe saputo rispondere comunque). Un’intervista di Francesco De Maria.

Gendotti 1Si presenti in pochi tratti essenziali ai lettori di Ticinolive.

Sabrina Gendotti, 31 anni, avvocato, vivo a Massagno dal 2009 e sono consigliera Comunale e presidente della Sezione PPD dal 2012.

Lei lavora nello studio dell’avv. Paolo Bernasconi. Ci descriva il suo ambiente di lavoro. Quali sono i suoi compiti? Come “vede” il suo principale?

SG   L’ambiente di lavoro è disteso, ognuno porta avanti le sue pratiche ma in caso di necessità i miei colleghi sono sempre disponibili. Io mi occupo principalmente di diritto penale, in particolare di reati finanziari. Ultimamente però seguo diverse pratiche successorie e presso le Autorità Regionali di Protezione (ex Commissioni Regionali Tutorie). Con l’avv. Bernasconi ho un ottimo rapporto, è un iperattivo come me!

Paolo Bernasconi è uno dei leader di Bel Ticino e si è speso molto contro la Lega. E lei?

SG   Io non sono pro o contro la Lega. Ciononostante non approvo lo stile denigratorio e a volte diffamatorio utilizzato nel Mattino della domenica. Al di là della Lega, mi auspico che nella prossima legislatura il clima politico possa essere più disteso. Basta guerre personali ed ideologiche fini a se stesse. Lavoriamo tutti insieme alla ricerca del consenso per il bene di questo Cantone.

Mi dica perché l’avvocatura è il più bel mestiere del mondo. Tenga presente che ho letto… tutti i romanzi di Grisham.

SG   Del mio lavoro amo molto l’indipendenza con cui posso svolgerlo e il fatto che spazia in molti ambiti e dunque non ci si annoia. Inoltre mi permette di conoscere molte persone interessanti provenienti da diversi parti della Svizzera e del mondo.

Come vive Sabrina Gendotti il suo cognome così poco azzurro?

SG   Io non ho alcun problema con il mio cognome anzi, lo porto con orgoglio perché è il simbolo delle mie origini leventinesi, di cui sono molto fiera. [Anche l’intervistatore ha origini paterne leventinesi. Patrizio di Molare – un tempo frazione di Rossura, oggi di Faido – egli trascorre abitualmente a Dalpe, da villeggiante, il mese di luglio]

Mi scatti un’istantanea dello zio Gabriele, “pezzo da novanta” della corrente Radicale.

SG   Lo zio è una persona seria e riservata. Credo che in comune abbiamo un forte senso del dovere, prendiamo molto seriamente il nostro lavoro e ci impegniamo per la comunità.

GendottiMolare. Accanto a Gabriele Gendotti il prof. Lucchini. Sullo sfondo si intravvede la casa della nonna Carolina.

Parliamo di Massagno, un comune che conosco bene. È stato il mio dal 1951 – ero un bimbetto – al 1986. Lì ho fatto le scuole elementari, con Pino Bignasca e Alberto Bottani alias Pino Solitario; lì ho vissuto la sezione Tre Pini e l’elezione del consigliere federale Giuseppe Lepori. Quanti ricordi dalla “roccaforte azzurra”! Mi racconti la Massagno del 2015.

SG   La Massagno del 2015 è rimasta un Comune molto attivo e vivo che offre alla sua popolazione servizi ed infrastrutture al passo con i tempi. A tal riguardo ricordo che stiamo ristrutturando le scuole elementari Nosedo. Inoltre, vi è un forte substrato sociale attivo in associazioni sportive (penso alla SAM Basket, Atletica e Nambudo) e ricreative (penso alla Pro Massagno e agli esploratori). Da questo punto di vista associativo Massagno non è cambiata. Il clima politico è però più difficile ed il Comune dovrà affrontare delle sfide non indifferenti, penso alle aggregazioni comunali.

Quale percentuale raggiunge oggi il PPD nel Comune? (Ai tempi superava, e di parecchio, il 50%)

SG   Il PPD a Massagno è attorno al 48%.

Si parla molto del raddoppio in governo del PPD, più ancora che del raddoppio del Gottardo. Mi dica perché lo ritiene concretamente possibile.

SG   Credo nel raddoppio PPD in Governo per un semplice motivo. La nostra lista è considerata da tutti la lista più forte ed è una lista forte perché è composta da politici navigati e competenti. Infatti, oltre all’uscente Paolo Beltraminelli ci sono Fabio Regazzi (Consigliere Nazionale) e Fiorenzo Dadò (Capogruppo in Gran Consiglio). Il Cantone ha bisogno di politici preparati come loro, che sappiano affrontare e risolvere i problemi con cui siamo confrontati.

Gendotti 3Che ruolo riveste la religione, oggi, nella politica del PPD?

SG   La religione riveste tuttora un ruolo importante. Nel nostro programma elettorale ribadiamo la necessità dell’insegnamento confessionale, il quale non vogliamo venga sostituito, senza possibilità di scelta, con la storia delle religioni. Il cristianesimo è parte della nostra storia, della nostra cultura, non può essere dimenticato o cancellato.

A suo avviso il PPD potrebbe (o magari dovrebbe) assumere la direzione del DECS ?

SG   Al nostro Consigliere di Stato è toccato il dipartimento della sanità e della socialità. Di regola non si cambia dipartimento dopo quattro anni, anche perché, se possibile, è auspicata una certa continuità per poter portare avanti i dossier. Ad ogni modo, considerato il progetto di Bertoli denominato “la scuola che verrà”, non sarebbe un male se il DECS ritornasse nelle mani del PPD. Note della Red. 1) “Tornare” al PPD. Dopo quanti anni?  2) Sembra che il giudizio dell’avv. Gendotti sulla benedetta “scuola che verrà” non sia positivo. Neppure il mio.

Si sente dire spesso: “L’apertura è ricchezza, l’immigrazione è ricchezza”. A suo avviso l’affermazione è 1) vera 2) falsa 3) banale 4) incompleta.

SG   La globalizzazione ha senz’altro comportato dei vantaggi economici, sociali e culturali ma allo stesso tempo ha causato delle problematiche, come il dumping salariale e l’insicurezza. Sono due facce della stessa medaglia. Il compito della politica è quello di mantenere questa apertura, adottando delle misure fiancheggiatrici che possano attenuarne gli effetti negativi.

In 25 anni la Lega è ascesa progressivamente al potere. I partiti storici hanno colpe gravi o sono vittime di un destino fatale e ineluttabile?

SG   La Lega ha saputo cogliere prima dei partiti storici i problemi ed i malumori dei cittadini. Ha cambiato il modo di fare politica, utilizzando un linguaggio semplice, rendendo la politica più accessibile a tutti. I partiti storici hanno senz’altro commesso degli errori che ora stanno pagando con un’evidente erosione di consensi. Un cambiamento di rotta è indispensabile.

Mi definisca, con parole sue, il “politicamente corretto”. Poi risponda alla domanda: “Quanto è p.c. Sabrina Gendotti”?

SG   L’espressione “politicamente corretto” significa esprimere le proprie opinioni nel rispetto degli altri, senza pregiudizi razziali, religiosi, di orientamento sessuale ecc. Tale termine può però assumere anche un significato negativo, nel senso che i politici si mostrano “politicamente corretti” per accattivarsi l’elettorato ma in realtà non lo sono. Io credo che occorra essere sia “politicamente corretti”, nel senso di esprimersi rispettando gli altri, ma anche “politicamente scorretti”, nel senso che bisogna anche avere il coraggio di andare contro corrente e dire quello che si pensa.

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