MarioliRecentemente la sinistra neocastellana ha avanzato una proposta parlamentare con la quale chiede di allargare il diritto di eleggibilità anche agli stranieri con il permesso C. L’intento dei promotori è quello di favorire, a loro dire, il processo di integrazione e combattere la discriminazione. Da notare inoltre, che in questo Cantone per i domiciliati è già possibile votare in materia comunale e cantonale, ma evidentemente la situazione non è abbastanza “aperta”.

Lo scorso mese di ottobre il Canton Sciaffusa ha bocciato, clamorosamente con l’85% di contrari, l’iniziativa che chiedeva di concedere il diritto di voto a livello comunale e cantonale agli stranieri domiciliati da almeno cinque anni. La proposta era stata lanciata dall’estrema sinistra. Il popolo Sciaffusano non si è fatto abbindolare dal politicamente corretto e ha respinto nettamente questa proposta deleteria.

È incomprensibile il fatto di allargare i diritti “à la carte”, senza però voler adeguare i doveri. Chi vuole votare ed essere eleggibile, ammesso che abbia i parametri sufficienti, deve prima diventare Svizzero e di conseguenza usufruire dei relativi diritti, come ad esempio il diritto di voto. Dovrà però anche far fronte ai relativi obblighi, ad esempio l’obbligo del servizio militare.

Fa rabbrividire pensare che anche in Ticino la sinistra ticinese aveva proposto un’iniziativa parlamentare per la concessione del diritto di voto agli stranieri, puntualmente rigettata al mittente dal Gran Consiglio.

Evidentemente le “stangate” in votazione non fanno scuola per la sinistra, quindi attendiamo il prossimo affossamento popolare di queste sciagurate proposte…

Nicholas Marioli

Candidato al Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi