Ticinolive si interessa alla scuola, anche se finora non ha pubblicato molto sul tema. Buoni motivi per interessarsi potrebbero essere questi:

— il prof. De Maria è stato attivo come docente per 35 anni (31 anni a Lugano 1). Ha operato sotto Sadis, Speziali, Buffi e Gendotti.

— Segue con attenzione e occhio critico (ma non pregiudiziale) la scuola in generale e la “Scuola che verrà” in particolare.

— È uno dei 10 membri del comitato d’iniziativa per la Civica, presieduto dal dr. Alberto Siccardi, che sta “trattando” con il DECS per giungere un’intesa praticabile sul suo postulato (ricordo che l’iniziativa è brillantemente riuscita).

Ieri ho partecipato alla mattinata di studio organizzata dall’ASPCC a Bellinzona, frequentata da un folto pubblico, con relazioni di Erba, Bertoli, Berger e dell’Agnola. Ho proposto al consigliere di Stato Bertoli la realizzazione di un’intervista su temi politici generali e specificamente scolastici. La proposta è stata cortesemente accettata. Spero di condurla a buon fine nei prossimi giorni.

ComettaIntervento introduttivo della co-presidente dell’ “Associazione per la scuola pubblica del cantone e dei comuni”  Katya Cometta.

La scuola ticinese, pubblica e laica, è il fiore all’ occhiello del nostro cantone. È cresciuta sui fransciniani principi di integrazione, di libertà, di coesione. È il luogo in cui si concepisce, nasce e cresce la società del futuro, dove i bimbi, i ragazzi, i giovani adulti imparano non solo nozioni indispensabili alla loro formazione teorica e pratica ma anche a relazionarsi con il mondo, a confrontarsi con il bene e anche con il male, a plasmare il loro futuro.

La nostra è una scuola pubblica voluta per diventare strumento di integrazione e di coesione, ma anche di opportunità di accesso allo studio indipendentemente dalle etnie, dalle lingue, dalle religioni, dalle ideologie, dalle condizioni economiche e sociali delle famiglie. E` più di ogni altro il luogo in cui i nostri figli comprendono l’importanza della libertà di pensiero e di espressione.

Il grado di civiltà di uno stato si misura dalla presenza, dall’apertura, dalla libertà della sua scuola e in questo il Ticino ha una storia che può solo essere guardata con rispetto.

Su questa nostra scuola l’Associazione per la scuola pubblica del cantone e dei comuni ha voluto, lo spazio di una mattinata, fermarsi a riflettere guardando al suo passato, al presente e al futuro, un futuro che è tutto in divenire, con una “scuola che verrà” pensata dal DECS con una certa dose di coraggio. Ci siamo detti che a promuovere in periodo preelettorale una consultazione su una revisione così completa, così contenutisticamente forte e che in certe sue parti esce dallo storico seminato, è quasi provocatorio, oltre che, appunto, coraggioso.

Solo per questo merita una riflessione ponderata. Saper guardare oltre, oltre gli interessi politici del momento è espressione di rispetto per la scuola stessa che, proprio perché strumento di crescita del paese, deve potersi sentire libera anche dalle onde elettorali.

A Diego Erba, Manuele Bertoli, Emanuele Berger e Daniele Dell’Agnola porgo il grazie dell’Associazione per la presenza a questa nostra parentesi riflessiva, ma anche per l’impegno che hanno messo, mettono e metteranno per far crescere la scuola ticinese. La nostra scuola pubblica, laica e indipendente.

Katya Cometta