ciliegio

Oggi 19 marzo, è l’ultimo giorno dell’inverno e le gemme turgide, i primi fiori di ciliegi, crocus, violette, fanno capolino dall’erba tenera e lucente dei nostri prati.
Per i ghiacci non c’è che da arretrare e pian piano scomparire lasciando spazio alla bella stagione caratterizzata dalle giornate che si allungano e si caricano di luce.
Se si cammina nei pressi di un giardino o di un bosco, si sente il profumo delle essenze degli alberi e tra soavi bouquet floreali o incisivi odori di linfa verde, ci si immerge con l’olfatto in un immenso concerto di sensazioni che arrivano da qualsiasi angolo mentre nuovi nidi si apprestano ad accogliere la vita a suon di cinguettii amorosi.
Ogni stagione ha i suoi profumi, i suoi colori, i suoi rumori ma senza dubbio la stagione che vede la natura nel tripudio delle sue forze, è la primavera.
Domani, 20 marzo, è il giorno dell’equinozio di primavera, cioè giorno in cui le ore di buio sono uguali a quelle di luce e proprio per questo la traduzione latina di “æquinoctium” sta a significare” notte uguale”.
Astronomicamente, l’equinozio è il momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit così che i raggi solari arrivano perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra.
Gli equinozi hanno cadenza semestrale, a marzo e a settembre del calendario civile e come i solstizi sono convenzionalmente utilizzati per scandire le stagioni astronomiche sulla Terra. Nell’emisfero boreale l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, mentre quello di settembre termina l’estate e introduce l’autunno mentre  viceversa accade nell’emisfero australe.
Gli equinozi segnano anche il momento di passaggio da un minore a un maggiore periodo di insolazione durante la giornata rispetto a quello di buio e viceversa.
L’alternanza delle stagioni è dovuta dal fatto che l’asse di rotazione terrestre non è perpendicolare al piano di rivoluzione orbitale intorno al Sole, essendo rispetto a questo inclinato mediamente di 23°27′ (anche chiamata inclinazione del piano orbitale su quello equatoriale). Ciò comporta che la luce del Sole non incida mai, in ogni istante, con la stessa angolazione, ma che vari costantemente.

mototerrestreAgli equinozi l’asse di rotazione terrestre si trova perpendicolare alla direzione dei raggi solari e quindi in ogni punto del pianeta dove il Sole superi l’orizzonte la durata diurna è uguale a quella notturna.

Sicuramente l’equinozio di domani resterà indimenticabile per molti studiosi di astronomia o anche per molti curiosi che usciranno dalle loro stanze mentre il cielo verso metà mattina si farà piu’ scuro per l’avvicendarsi dell’eclisse: erano 200 anni che un equinozio non coincideva con un eclisse di sole.

di Gianna Finardi