Morisoli 2bNell’imminenza della votazione il quartier generale PS produce una gran quantità di comunicati. Quest’ultimo è giunto poco fa in Redazione, alle 7.45 e ha toni particolarmente concitati e aggressivi. Lo pubblico integralmente perché lo giudico interessante ma, soprattutto, perché fa un grosso favore a Morisoli. Infatti lo pone al centro dell’attenzione generale, in un frangente in cui egli si trova, obiettivamente, in grave difficoltà. Alla testa di una piccola formazione con scarso seguito elettorale ed insufficiente organizzazione, in somma disgrazia presso il PLR (che non tiene neppure in conto il fatto che Morisoli è liberale), egli lotta per la riconferma del suo seggio parlamentare sulla lista della “Destra”.

“Grazie amici socialisti” potrebbe dire il buon Sergio. Qualche voto in più è nel paniere.

Post scriptum. “Il Ticino ora ha bisogno di più Stato” Ho dovuto leggere questa frase con un sorriso. Questi sono i nipotini (ma Lurati non è poi tanto giovane) di quei “rivoluzionari” che scandivano con ferocia LO STA-TO BOR-GHE-SE SI AB-BAT-TE NON SI CAM-BIA. Quel povero “stato borghese”, acciaccato ma sempre in pista e indefettibilmente materno, è ancora lì, trasformatosi da nemico in mucca da mungere. Se voi domandate a questi “indignados rossi” come pensino di finanziare i loro costosissimi balocchi vi rispondono convinti: “Con le tasse”.

Lurati“Faccia di tolla” è una bellissima espressione lombarda. Sta a significare “lastra di lamiera da poco prezzo”. Non di metallo nobile, ma di umile latta. E sta a indicare, appunto, una persona di poco pregio, che non prova vergogna nel farsi passare per quella che non è. Ebbene, Sergio Morisoli è un gran faccia di tolla. Sergio Morisoli e la Destra hanno individuato nel Partito Socialista e nelle politiche di Sinistra tutte le disgrazie del Cantone negli ultimi anni. Il loro programma è pubblico: vogliono far fuori il Partito Socialista ed espellerlo dal Governo.

Che poi è lo stesso desiderio inconfessabile di tutti gli altri, Pipidini, Liberali e Leghisti, che in questi anni hanno portato avanti le politiche neoliberiste che a Morisoli piacciono tanto, ma che alla gente normale non servono a nulla. E se non ci sono riusciti del tutto è solo perché il Partito Socialista si è messo di traverso.

A questo punto il Partito Socialista è davvero stufo di questi deliri liberisti.

Facciamo un esempio: gli sgravi fiscali voluti dalla ministra Masoni. Centinaia di milioni persi per insediare aziende fallimentari e senza alcun valore aggiunto, aziende che in gran parte hanno succhiato la linfa vitale del nostro Cantone senza dare nulla in cambio. Anzi, godendo di sgravi fiscali, hanno gettato le basi dell’attuale dissesto finanziario. Vi dice qualcosa questa politica? Da allora non è cambiato niente, purtroppo.

E adesso Morisoli ha la faccia di tolla di dirci che quando c’erano loro le cose andavano bene? Col cavolo! È col buco che hanno lasciato lui e la sua amichetta che le cose hanno cominciato ad andar male! Poi hanno proseguito con le politiche destrorse dei partiti borghesi in Governo. E adesso Morisoli & Co vogliono farci fuori per avere mano ancora più libera? Beh, se lo possono scordare.

Noi non ce ne andremo dal Governo, signor Morisoli. Noi qua ci saremo sempre, proprio per opporci alle politiche dei partiti del liberismo selvaggio. Politiche che, in nome del “meno Stato”, distruggono quello che i nostri anziani hanno creato in decenni di lotte e fatica. Se oggi abbiamo l’AVS, i sussidi di disoccupazione, i congedi di maternità, i contratti collettivi, i diritti sindacali, una previdenza efficiente è perché ci sono state lotte sociali nelle quali il Partito Socialista ha sempre avuto un ruolo da protagonista e perché sono state promulgate leggi moderne e civili che i Socialisti, in Governo e in Parlamento, hanno sempre sostenuto. La giustizia sociale esiste, anche se a lei non piace.

Il Ticino ora ha bisogno di più Stato per sostenere tutte le persone che faticano ad arrivare alla fine del mese perché sono state tritate dalla macelleria sociale che piace tanto a Morisoli e ai suoi compari come Pamini, quelli che vogliono privatizzare gli utili e scaricare sulla collettività le perdite. Il Ticino ha bisogno di più controlli pubblici sugli abusi sul lavoro, di più assicurazioni pubbliche, di più aiuti per chi è in difficoltà, di più politica sociale, insomma.

La politica di Morisoli & Co è quella della savana: se sei il leone mangi, se sei la gazzella corri e puoi solo sperare di sopravvivere un giorno di più. Che la maggioranza dei Ticinesi sia composta da gazzelle a Morisoli non frega un accidente, tanto lui sta dalla parte del capitale, delle aziende che si ingrassano sui lavoratori, del lucro creato dal nulla e che nel nulla scompare senza lasciare tracce. Soldi che creano soldi solo per i più ricchi, lasciando le gazzelle a morire di stenti in una savana sempre più arida.

Allora il Partito Socialista dice basta ai Morisoli e a tutti quelli che danno la colpa alla Sinistra come un mantra per mascherare decenni di squallide politiche liberiste che ci hanno messi in ginocchio. Tutti.

Il Ticino ha bisogno di più socialità e di meno capitalismo sfrenato. E la gente si sta svegliando.

Partito Socialista