serbian film 2bRicevo la seguente presa di posizione del SISA, che pubblico integralmente.

Ma qui non si tratta, a mio avviso, né del SISA, né dei Giovani Comunisti o quant’altro. Si tratta dell’autorità scolastica e il consigliere di Stato Bertoli farà il santo piacere di esprimersi su questo caso sconcertante e di prendere le decisioni che esso richiede. Non crediamo che si possa pretendere di meno.

NOTA. Ieri, rispondendo alla mail con la quale Samuel Iembo ci inviava il suo articolo (che abbiamo pubblicato) scrivevamo esattamente pari pari:

“Buonasera. Sono il direttore di Ticinolive. Vorrei sapere se la proiezione del film era stata da lei proposta ai responsabili dell’organizzazione delle “giornate autogestite” e da questi preventivamente accettata. Inoltre, la dichiarazione del direttore: “Non ne sapevo nulla” è plausibile? Grazie del suo contributo, che ho pubblicato con interesse.” 

È significativo che non sia giunta (sinora) alcuna risposta.

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ULTIMO MINUTO (poi vado a letto). Alle ore 00.01 Samuel Iembo ha scritto alla Redazione:

“Egregio prof. De Maria,

innanzitutto mi scuso vivamente per il ritardo della risposta, sono giornate impegnate.

In merito all’attività di proiezione: sì, il film era nell’elenco ufficiale delle attività che poteva essere visionato e a cui si potevano iscrivere liberamente gli allievi.

In seconda istanza, non so esattamente come la direzione, con cui abbiamo avuto una buona collaborazione, abbia esercitato un controllo sulle attività, poiché io mi occupavo principalmente delle promozione delle due giornate di autogestione.

Mi scuso ancora per il ritardo e la ringrazio per l’ascolto e la pubblicazione.”

 

serbian film 3In questi ultimi giorni è scoppiata la polemica in merito alla proiezione del discusso film ”A serbian film” durante le giornate autogestite alla Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona. Senza entrare nel merito dei contenuti del film, il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) intende segnalare come il comunicato (di un ex-studente) che ha dato il via a tutta la polemica, non abbia in realtà altra funzione se non quella di mettere in discussione le autogestite e i loro obiettivi partecipativi.

Come mai lo studente non si è rivolto al comitato studentesco di organizzazione delle giornate? O perché non si è rivolto alla direzione per esprimere il suo disappunto? Evidentemente la protesta doveva essere lanciata sui media per raggiungere il suo scopo, così che la parte conservatrice della popolazione potesse mettere sotto pressione le autorità scolastiche e alla gogna le giornate autogestite. Da sempre queste persone, rimaste a livello di mentalità e di apertura a prima degli anni ’70, si oppongono alla partecipazione attiva degli studenti all’interno della vita scolastica, cercando quindi di ostacolare con ogni mezzo momenti come le giornate autogestite, che costituiscono appunto sono un’importante conquista degli studenti nell’ambito della partecipazione alla vita d’istituto e della responsabilizzazione giovanile.

Il SISA pertanto ci tiene ad esprimere solidarietà al comitato organizzatore delle giornate autogestite della SCC sotto attacco e ribadisce: difendiamo e portiamo avanti gli spazi per dare voce e potere agli studenti!

Francesco Vitali e Luca Robertini
coordinatori SISA