Questo è l’articolo di un vero imprenditore, un importante capo azienda, un uomo che ha creato e crea lavoro e ricchezza per la società. Si confronti la sobria concretezza di uno “che le cose le fa” con il vaniloquio assistenzialista e collettivista dei sacerdoti del Dio Stato. “Ci vuole più Stato” afferma convinto il presidente di quel partito che ci ha regalato il ministro della Scuola. Ma i mezzi di questo povero Dio… non sono altro che le centinaia di milioni del suo debito!

Un’osservazione ancora. Siccardi scrive di “otto anni di gestione del Ticino per mano dei signori PLRT”. Ora, bisogna dire che quegli anni non sono “otto” ma molti, molti di più. Semmai il potere del “partitone” è andato declinando nel tempo. Quanto a Marina Masoni… era anche lei PLRT, anche se il partito finge di non ricordarsene, e fa molto male.

Siccardi xOgni tanto i socialisti parlano di economia e stupisce che lo facciano sempre con tanta sicurezza e sicumera. Come se avessero finito in quel momento di sudare ad una catena di montaggio o di concentrarsi sulla costruzione di un piano di investimenti, valutando magari quanti posti di lavoro potranno creare. La realtà è invece diversa. La Signora Thatcher diceva infatti che nei paesi socialisti i soldi degli altri finiscono in fretta. Vale a dire che dove arrivano loro è solo questione di tempo e la vitSi a economica, e poi anche quella sociale, appassiscono, e tutti cominciano a stringere la cinghia, le occasioni di lavoro diminuiscono e la disoccupazione aumenta. E più questo degrado si accentua, più i socialisti si agitano e scagliano la croce sul “liberismo selvaggio”, senza neanche prendere in considerazione che sia invece stato il progressivo drenaggio di ricchezza dalle tasche dei cittadini, tramite gli aumenti delle tasse, a deprimere i consumi e l’economia. Diventa presto un circolo vizioso, ma loro non si rassegnano, portatori come sono da sempre di verità assolute.

Fa quasi tenerezza quando invitano la politica a prendere provvedimenti in favore del lavoro. Ma sanno cosa è il lavoro? Non chiedo loro se hanno mai lavorato duramente o accettato un rischio economico, sarebbe una cattiveria, ma chiedo se hanno mai studiato a tavolino come nasca una opportunità di lavoro vero, quello per cui una persona valuta un mercato, crea una nuova attività, ne ricava un fatturato e riesce a ripagare il capitale investito e i suoi dipendenti, traendone un profitto sul mercato interno o internazionale. Sì, perché questa è una delle forme più ricorrenti di “lavoro”, è il vero lavoro. E non si gridi allo scandalo perché ho scritto la parola “profitto”. Perché è libertà di tutti fare impresa e profitto, perché si dimentica che un imprenditore non fa altro che una attività libera per tutti, secondo le leggi vigenti, crea benessere e, pagando le tasse, rende possibile il funzionamento dello Stato. La gente non ha dimenticato che mai e in alcun luogo il socialismo ha portato ricchezza, anzi sovente ha tolto, con essa, anche la libertà.

E spiace vedere che in otto anni di gestione del Ticino per mano dei signori PLRT e di politiche di sinistra, oggi si spari contro chi suggerisce di cambiare, rilevando i guai che si sono accumulati e che si accumulano all’orizzonte. E si metta in dubbio che la precedente gestione della signora Masoni sia stata prudente e benefica per i ticinesi, con sgravi fiscali e diminuzione della spesa pubblica. I numeri sono lì da vedere. Dal 2007 al 2015 il debito pubblico è passato da 1,2 a 2 mld di franchi, sono state introdotte 48 nuove tasse, il Ticino è passato dal 4° al 21° posto in attrattività fiscale, la disoccupazione dal 4,4% al 4,8%, ma, ciò che più conta, il bilancio annuale è passato da un sostanziale pareggio ad un deficit annuale di 200 milioni!

Il Ticino non ha bisogno di una politica statalista, ma di cambiare la formazione dei giovani affinché trovino un posto di lavoro in cantone, e di alto livello come si meritano, di diminuire la spesa, di investire in turismo e di attirare imprese che sostituiscano con la loro fiscalità quella che manca e mancherà dalle banche. Ferma restando la qualità della vita.

Altro che attaccare Sergio Morisoli, uno dei pochi economisti ticinesi che sa di cosa parla quando parla di conti dello Stato. Argomento difficile per i socialisti.

Alberto Siccardi, candidato al Gran Consiglio sulla lista “la Destra”