BrunnerPer quale motivo?

Questa faccenda di Toni Brunner m’intriga. Ne ho parlato con varie persone senza venirne a capo. Per quale motivo il presidente nazionale dell’UDC se ne esce, a 8 giorni dal voto, con una dichiarazione che sconfessa senza se e senza ma la linea politica scelta dalla sezione ticinese (opposizione elettorale alla Lega ed alleanza con Area Liberale)? Per quale motivo egli si permette una dichiarazione che, la si giri come si vuole, danneggia il partito in un frangente assai delicato?

Si sapeva, in verità, che l’UDC nazionale era tutt’altro che soddisfatta della nuova linea, antagonista alla Lega, denominata “La svolta!” (ricordo bene quando fu presentata alla stampa all’Hotel Delfino). Ma di lì a giungere all’ “esternazione” di Brunner… ce ne corre. Si ha quasi l’impressione che per lui i due partiti ticinesi siano “ideologicamente equivalenti”, uno bello grosso e uno piccolo. Per cui possa quasi valere la pena di gettare un’occhio alle dimensioni…

Il presidente democentrista – e con lui la dirigenza nazionale – in questa elezione tifa Lega, e non potrebbe essere diversamente. Ai suoi occhi il movimento di via Monte Boglia concorda per una parte sufficientemente ampia con la “dottrina UDC”, ciò che non si può dire del PLR, che si è impegnato molto ma ha concesso troppo poco (e concederebbe ancora di meno se non dovesse, per così dire, salvare le apparenze per limitare il danno).

Per concludere, il momento della verità è vicino. Alla malora i sondaggi, siamo veramente stufi, vogliamo il risultato. Sono facile profeta se dico che dopo il voto si produrranno “avvicendamenti” (nei vertici di più d’un partito).