Secondo l’articolo 2 della costituzione federale sulla politica estera, ‘la confederazione Svizzera tutela la libertà, i diritti del popolo, salvaguarda l’indipendenza e la sicurezza del paese.’

Visto le ultime votazioni, in particolare quella del 9 febbraio 2014, perlomeno la volontà del popolo e con esso la democrazia diretta non viene più rispettata, o solo quando fa comodo a Berna.
La strisciante rinuncia alla sovranità, ai diritti del popolo e alla neutralità e in netta contraddizione alla politica estera conforme alla costituzione.

L’UE è il partner commerciale più importante per la Svizzera ma non per questo dobbiamo permettere di poter indurre a subordinare tutto a questo partenariato come invece cercano di fare a Bruxelles.
La Svizzera, con la sua democrazia diretta, deve servire come buon esempio per gli altri stati.

Occupiamo una posizione al vertice nell’economia globale nonostante i salari elevati e il franco forte ma grazie al basso indebitamento, alla stabilità budgetaria, alle imposte moderate e ad una popolazione diligente e ben formata.
A livello di sistema statale, il merito va alla nostra democrazia diretta.

Purtroppo gli ultimi mesi i rapporti tra Berna e Bruxelles portano il profumo del diktat dell’UE, vale a dire, Bruxelles decide e Berna riprende e non va bene cosi.
Sarebbe il momento che la Svizzera iniziasse a negoziare con l’UE consapevole del proprio valore e alla pari, negoziare e non soltanto consentire come veniva fatto gli ultimi anni e tutt’ora.
Il consiglio federale e le associazioni economiche si difendono sempre con la scusa dell’importanza della ‘via bilaterale’.
Evidentemente gli accordi bilaterali sono importanti ma determinante rimane l’obiettivo da raggiungere e questo certamente non può essere la ripresa obbligatoria del diritto UE.
Nessuno vuole chiudersi al mondo, anzi, la Svizzera e il suo popolo sono sempre stati molto aperti al mondo, ma dobbiamo fermare assolutamente la politica dell’attuale consiglio federale, ovvero questa strisciante adesion all’UE e il paternalismo sul popolo, ricordo solo il parziale annullamente del voto del 9 febbraio 2014.

Michael R. Härdi, Lugano
(Candidato al GC, Lista: La destra)