La petizione in questione – informa Ghiringhelli stesso – sarà consegnata fra tre settimane al Gran Consiglio. Non sembra “politicamente corretta” ma forse, proprio per questo, piacerà a molti!

Ghiro (2)

Immaginatevi di essere a casa con la vostra famiglia e di trovarvi di fronte a uno o due sconosciuti, magari armati di coltello o di pistola, penetrati nella vostra abitazione dopo aver scassinato una finestra o forzato una serratura. Voi non sapete se questi individui sono entrati “solo” per rubare o se hanno intenzioni peggiori. Sapete solo che di certo non è brava gente e non ha buone intenzioni. Quale sarebbe la vostra reazione ? Nessuno è in grado di saperlo in anticipo. La maggior parte delle persone “normali” sarebbe paralizzata dalla paura e non reagirebbe. Qualcuno probabilmente si metterebbe a urlare. Ma forse voi vi trasformereste in un leone e difendereste la vostra incolumità e quella dei vostri famigliari ricorrendo alla violenza, magari usando i pugni, o un bastone, o un coltello o una pistola. Nella baraonda che ne seguirebbe qualcuno potrebbe lasciarci le “penne” e uscire dallo scontro morto o ferito. Forse proprio voi, o forse uno dei malviventi. In quest’ultimo caso per voi – anche se di fronte all’opinione pubblica sareste un eroe – inizierebbe una vera e propria odissea, perché da vittima vi trovereste in un battibaleno a sedere sul banco degli imputati.

In Svizzera infatti l’impunità automatica non esiste in casi del genere. Se non vorrete finire in prigione e rischiare di dover pagare i danni provocati ai vostri aggressori, dovrete dimostrare al giudice che la vostra reazione è stata “adeguata alle circostanze” e che se avete “ecceduto i limiti della legittima difesa” lo avete fatto per “scusabile eccitazione o sbigottimento” : questo è quanto prevede il Codice penale federale (articoli 15 e 16). Per dimostrare la vostra innocenza dovrete farvi difendere a vostre spese da un bravo avvocato penalista, e se riuscirete ad essere assolti o a ottenere un’attenuazione della pena, dovrete comunque prepararvi a pagare una fattura salata. Conosco una persona che in Svizzera si è trovata in una situazione del genere dopo aver ucciso uno dei suoi aggressori, e che alla fine è stata prosciolta da ogni accusa: se ben ricordo mi ha confidato di aver dovuto far fronte a spese legali e processuali per circa 60’000 franchi!

Non è giusto che chi si trova suo malgrado costretto a difendersi in casa propria , oltre a rischiare la prigione in caso di “eccesso” di legittima difesa, debba anche far fronte ai costi del processo. Le soluzioni sono due : o si modifica il Codice penale federale in modo che in caso di aggressioni nelle abitazioni “l’autorità competente prescinda dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione in caso di eccesso di legittima difesa” – come ha proposto il consigliere nazionale Lorenzo Quadri in una mozione presentata il 10 dicembre 2013 e tuttora inevasa (anche se già preavvisata negativamente dal Consiglio federale) – oppure si fa in modo che i costi legali e processuali siano a carico dello Stato e cioè di tutta la comunità. Personalmente preferirei la prima variante, quella dell’impunità automatica, ma non credo che il Parlamento federale accetterà la mozione Quadri.

Ecco perché alcune settimane fa ho lanciato una petizione , indirizzata al nuovo Gran Consiglio, con la quale si chiede di muovere i passi legislativi necessari affinché lo Stato “si assuma tutti i costi legali (compresi eventuali ripetibili) e processuali a carico dei cittadini accusati a torto o a ragione di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni private a scopo di furto, rapina o aggressione”. Un tale provvedimento non metterebbe al riparo da condanne penali i cittadini che dovessero trovarsi in una circostanza del genere, ma perlomeno eviterebbe loro un sacco di spese.

Mi ha fatto piacere che il direttore del Corriere del Ticino, Giancarlo Dillena, nella sua rubrica televisiva “Punto, a capo” andata in onda lo scorso 16 marzo su Teleticino, si sia soffermato su questa petizione dicendo in sostanza che la stessa ha sollevato una questione che merita di essere approfondita. Quando l’avevo lanciata mi ero posto come obiettivo di raccogliere almeno 400 firme, tanto per dimostrare ai deputati che il problema non è sentito solo dal sottoscritto. Mancano ancora una cinquantina di firme. Gli interessati possono scaricare il formulario dal sito www.ilguastafeste.ch e hanno ancora tempo fino al 15 maggio per farmelo pervenire.

Giorgio Ghiringhelli