jack gialloLE POLEMICHE IN CASA UDC

Ticinolive segue con vivo interesse la vicenda ed è aperto alla pubblicazione di contributi politici relativi ad essa. L’opinione del portale è chiara (ma certo non indiscutibile!) ed è la seguente:

1) L’alleanza elettorale “la Destra” ha costituito un tentativo interessante ma il suo insuccesso è stato evidente e grave. Il prezzo l’ha pagato l’UDC.

2) Le aspettative erano, ammettiamolo tranquillamente, irrealistiche. Un politico di grande esperienza come il dottor Soldati, presidente onorario del partito, non esitava ad evocare la possibilità di “otto” eletti. E così altri. Il risveglio è stato amaro. Il presidente Pinoja aveva più volte dichiarato che la lista puntava “a un seggio in Consiglio di Stato”. L’esame delle nude cifre a posteriori (ma anche l’a priori non era molto diverso) dice che per fare ciò occorreva il 13,84 % dei voti di lista. Si è conseguito il 4,51 %. È mia opinione che i discorsi, pur ottimistici, debbano avere un minimo di plausibilità.

Certo, il derby dominante ha fatto sentire i suoi effetti con ferocia, punendo tutti gli altri competitori. Ma lo si sapeva prima. E, si badi bene, non è finita!

3) Dopo un esito così deludente (inutile girare attorno alle parole) la dirigenza UDC dovrebbe non dico dimettersi, ma almeno esercitare un’attenta riflessione. L’ultima cosa da fare, secondo me, è continuare come se niente fosse.

4) Il dottor Del Don, che è (tra l’altro) un espertissimo psicologo, attacca molto duramente. Ma egli non può non comprendere che chiunque sarà portato a pensare che la sua ira e il suo impeto provengano dalla sua disavventura elettorale. Ciò è fatale e dev’essere accettato “con filosofia”.

Ora, la parola è a Orlando Del Don, che pubblica sulla sua pagina Facebook un testo di grande interesse.

Del Don 3Pierre Rusconi non ha capito i “fondamentali”, ecco il problema!

Non si tratta infatti qui della mia mancata rielezione in Gran Consiglio (fallita malgrado l’importante incremento – rispetto a quattro anni orsono – di chi mi ha sostenuto e votato) ma dello stato del partito: l’UDC ticinese! La mia preoccupazione ora (dopo il naturale sconforto dei primi giorni post elezioni) è lo stato e il destino del nostro partito, l’Unione Democratica di Centro Sezione Ticino.

La perdita di identità dello stesso, la perdita di due nostri Gran Consiglieri su cinque (!) e ora anche la questione del Capogruppo; questioni queste sulle quali non voglio qui ritornare essendo palese e inequivocabile la lettura che ognuno può farne! Per non parlare poi del fatto che la base del partito è ora sconcertata e irritata per l’esito del voto che ritengono una vera e propria disfatta. Non sono infatti io il solo a ritenerla tale, bensì una quota importante/importantissima di democentristi. Io mi faccio semplicemente portavoce di questo stato di cose!

È forse una colpa dire le cose come stanno? Certo che se Rusconi vuole girare la frittata e nascondere il problema del partito sotto le false spoglie della mia non rielezione, beh, il minimo che si possa dire è che o egli è in cattiva fede o allora non ha proprio capito i “fondamentali” che il partito ora dovrà necessariamente affrontare con tutto l’impegno, l’onestà, la serietà e il senso di responsabilità di cui è capace!

Non voglio qui polemizzare, ma dopo questo attacco alla mia persona da parte di Rusconi mi sento di dovergli ancora la seguente pacatissima nota a margine: “Caro Pierre, quando ancora rivestivo i panni di Deputato, Capogruppo, Candidato al CdS e al GC e membro della Direttiva del partito, il mio parere e i miei suggerimenti accorati non sono mai stati in nessun modo ascoltati, considerati, presi in considerazione, e mi sono trovato solo (con pochissimi colleghi di partito al mio fianco) a cercare di avviare un dialogo costruttivo e propositivo per la crescita e il bene dell’UDC cantonale! Ora che non sono politicamente più nessuno e che “conto meno di niente” ecco però che improvvisamente i miei pensieri e le mie amene considerazioni personali (peraltro “generiche”, oggettive ed espressione della mia sentita e sofferta preoccupazione per il mio partito) sono diventate importantissime al punto da risvegliare il tuo interesse e da diventare bersaglio – io – dei tuoi strali avvelenati!

Non oso immaginare come avresti reagito se avessi detto qualcosa di veramente “pesante” o mi fossi dilungato in dichiarazioni e interviste che in queste settimane mi sono state richieste quasi giornalmente (la qual cosa ho evitato di fare per non alimentare polemiche e/o strumentalizzazioni, situazione questa non simmetrica, perlomeno per quanto riguarda il tuo intervento in oggetto). Comunque – e con questo termino – se ti sta a cuore il partito, occupati di quest’ultimo, non buttarla su personalismi inesistenti … e dimenticati di me. Un caro saluto. Orlando”.