Per “par condicio” e par dare al lettore un’equa possibilità di confronto proponiamo questo articolo apparso sul blog di Savoia il 31 maggio.

dal portale www.sergiosavoia.ch

Savoia 2 400 (2)In questi giorni pieni di fenomeni che fanno poveri proclami su Facebook, di scrittori di lettere, che pensano di essere improvvisamente diventati qualcuno perché un giornalista gli ha messo un microfono sotto il naso, sarebbe facile perdersi nelle polemichette con le prime donne di periferia e le celebrità da quarto d’ora.

Li conosciamo bene i sabotatori che reclamano una analisi della sconfitta per cui hanno gufato, quelli che chiedono la testa del sottoscritto in nome della tolleranza, come se l’odio personale fosse ora diventata una piattaforma politica.

Nossignore: la politica è altro. La Politica è amore non odio, dedizione non rancore. Politica significa occuparsi dei problemi del paese, dei cittadini, dei loro sogni e dello loro aspirazioni. Politica significa servizio. Significa dare risposte alle domande del nostro popolo, della gente che ci delega a rappresentarla. Politica significa battersi per migliorare il mondo in cui si vive. Se non serviamo a questo non serviamo a niente.

Io ho molti difetti e ho fatto molti errori ma ho sempre messo i cittadini al centro della mia azione politica. Ho sempre detto quel che avrei fatto con chiarezza e decisione: è per questo che potete giudicarmi. Perché sapete dove vado, chi sono, cosa penso. Perché ci ho messo la faccia e ce la metterò sempre. Da parte dei miei “avversari” interni non ho visto un programma, un’idea, una sola anche miserrima pensata. Nessuno si fa avanti per prendere il mio posto, come sarebbe normale in un partito democratico, proponendo una piattaforma con delle idee e delle proposte. Unica piattaforma, unico programma: essere contro Savoia e quelli che, con me, lavorano giorno e notte per fare qualcosa di buono per il paese e per il partito.

Ebbene, non occupiamoci di loro ma occupiamoci di questo nostro amato paese e dei suoi problemi. Non guardiamoci l’ombelico, non rompiamo le scatole ai cittadini con le menate delle prime donne di vario livello e spessore e diciamo alla gente quel che vogliamo fare.

Io ho un progetto e una visione politica. Alle cantonali abbiamo subito una battuta d’arresto (ben minore rispetto alle vere e proprie batoste rimediate dai Verdi zurighesi o ginevrini che qualcuno vorrebbe portare come esempio di come si fa politica) ma un politico serio continua sulla rotta anche quando diventa difficile. I Verdi lottavano contro il nucleare non perché fosse popolare ma perché era necessario.

Io e le persone che lealmente hanno lavorato e lavorano per me e per il paese nel partito proponiamo una visione di un paese dove le persone sono pagate bene per quel che fanno; dove l’economia rispetta l’Uomo e l’ambiente; dove donne e uomini hanno i medesimi diritti; dove il nostro paese è aperto a coloro che ne rispettano le leggi ma dove si riconosce anche che un’apertura indiscriminata pone problemi seri che bisogna affrontare onestamente senza i tabù del politically correct; un paese che rispetta le diversità ma crede in se stesso, nella propria storia e nei propri valori; un paese dove i partiti sono democratici al proprio interno e non cedono alle minoranze chiassose e inconcludenti; un paese dove parole come lealtà e coraggio significano ancora qualcosa. Per questo lavoriamo.

Gli altri, quelli tutti ciarle e ciacole, i guerrieri di Facebook, quelli non servono nemmeno a se stessi, figuriamoci al paese.

Abbiamo bisogno di un progetto politico grandioso e innovatore, ed è questo che dobbiamo costruire, con fermezza e dedizione, con passione e fatica. O qualcuno preferisce, anche nella cosiddetta area progressista, assistere allo scempio delle guerre per bande che stanno distruggendo antichi e gloriosi partiti come il PS?

Io no, amiche e amici. E nemmeno voi, ne sono certo. Il nostro paese merita politici che si occupino di cose serie, di problemi, non di menate e vanità personali. Su questo ci sarò sempre, nessuno si aspetti che io faccia nemmeno un solo “passo indietro”. Si mettano l’anima in pace: farò invece, insieme a chi vorrà lavorare finalmente per il paese e fare Politica con la P maiuscola, cento passi avanti.

E si comincia subito.

Sergio Savoia