NO alla supertassa per la Radiotelevisione svizzera

elefantstudios_billag_design01(fdm) Ciò che più m’insospettisce è l’accanimento con il quale la lobby “pro nuova tassa” persegue il suo scopo. Il boccone (mi dico) stavolta dev’essere davvero grosso. Per resistere al lavaggio del cervello… leggo la Weltwoche, sempre un ottimo esercizio.

Nessuno vi ha mai detto che…


Le cooperative del gruppo Fenaco-Landi pagheranno complessivamente 1’000’000.— di franchi (un milione!) di tasse alla Radiotelevisione svizzera, se passerà il 14 giugno 2015 la legge proposta. Altro che limite massimo per le società di 39’000.—franchi, come ha affermato più volte la Consigliera federale Leuthard!

Alcuni parlamentari, ad esempio Leo Müller (PPD lucernese), che pure hanno votato per la proposta di legge, riconoscono che qualche cosa non funziona. Gli uffici della Confederazione davanti all’evidenza parlano oggi di applicazioni flessibili e di porre rimedio per via d’ordinanza. La soluzione non è certo un esempio di certezza giuridica e inoltre rimette la fissazione della tassa (se ritenuta esagerata) al beneplacito della burocrazia.

Quindi, non solo:

– La legge vuol sostituire il canone, che può venir disdetto, con un obbligo per tutti, comprese persone giuridiche e coloro che la televisione non la vogliono,

– Non solo vuole imporre una tassa anticostituzionale, perché non prevista nella nostra Magna Charta, tassa che potrebbe venir aumentata a piacimento nel tempo,

ma il Governo pretende che prima si votino i soldi (oggi 1,3 miliardi e nel futuro magari di più, non c’è limite), prima ancora di discutere cosa ci verrà corrisposto*** per questi soldi.

Certo che con un certo numero di aziende che dovessero pagare 1 milione per non guardare la televisione, è facile far quadrare i bilanci.

*** Oddio, volendo lo si può immaginare. Ad esempio (non casuale): tonnellate di propaganda in favore dei Bilaterali…