PS 1xHo assistito alla parte conclusiva del congresso elettorale socialista, che si è tenuto stamani a Rivera con folta partecipazione. Per fini informativi generali pubblico in coda il comunicato ufficiale del PS, mentre commento in stile personale  a) il caso Ducry candidato agli Stati (trattato a mezzogiorno passato) e  b) le modalità di avvicinamento alle postazioni del riottoso Savoia, per tentare di cavarne qualcosa (servirebbe, eccome).

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DUCRY. Con grande delusione ho appreso, da subito, che non se ne faceva nulla: né lui né altri. Non giravano nomi, il vuoto, non era neppure urgente, Jacques non c’era. Il presidente a interim ha fatto un breve istoriato della faccenda: dall’ “autocandidatura” sulla Regione al possibilismo iniziale del Partito, indi alla rinuncia (dopo sviluppi evidentemente negativi). A una timida riapertura delle “trattative” sotto la nuova presidenza, al crac finale.

In sostanza, dopo il suo ritiro de-fi-ni-ti-vo Ducry si è ritirato definitivamente. Ora si va in cerca e si deciderà in occasione di un comitato straordinario, entro fine luglio.

Non si capisce se il buon Jacques abbia chiesto la luna o, ciò che è più probabile, se i PS doc non vedessero l’ora di levarselo di torno. Vale la pena di ricordare la frase del professor De Maria (lui e Ducry sono entrambi di Besso): “Hai fatto troppi voti!”

Notevole (sia detto con una certa Schadenfreude) il flop del Quotidiano della sinistra.

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COME TRATTARE CON QUESTO INCORREGGIBILE POPULISTA ?

La voglia di trattare tutto sommato c’è (non tutti i matrimoni sono d’amore). La Direzione del partito voleva mettergli sotto il naso una specie di “decalogo pregiudiziale”, destinato presumibilmente a fargli capire che sbaglia e s’incaponisce nell’errore. Più pragmaticamente (e accortamente) il PS luganese – Martino Rossi, Cristina Zanini Barzaghi e Raoul Ghisletta – ha proposto invece di intavolare una trattativa con i Verdi senza pre-condizioni (“una base di discussione c’è già, è il nostro programma”). Rossi ha anche esclamato: “Vogliamo vincere, non vogliamo perdere”.

L’altro fronte ha tenuto duro, pur senza scaldarsi troppo. Ma il rospo massimo e insuperabile è presto uscito allo scoperto: “Fanno delle cose incompatibili, hanno aderito all’associazione di Blocher!” (che mercoledì 3 era al Seegarten, anch’io ho avuto l’onore di prendere l’aperitivo con lui). Il riferimento è a Savoia e Denti.

E qui mi permetto di aprire una piccola parentesi per far notare ai 14 blocheriani del comitato trasversale interpartitico “NO alla strisciante adesione” che il loro ruolo nell’elezione Federale potrà rivelarsi fondamentale. Difficilmente potranno ripetersi condizioni così favorevoli – con il 9 febbraio alle spalle – per un’azione politica a tutela della sovranità e dell’indipendenza del nostro paese. “Essere, o non essere” direbbe il Bardo di Stratford-on-Avon. “Qui si parrà la tua nobilitate”, dal canto suo, il Ghibellin fuggiasco.

Com’è come non è, l’hanno spuntata, per un pelo, i Luganesi! 75 a 72. Nessuno ha battuto ciglio, nessuno ha chiesto di ricontare i voti. Adesso, o Sergio, verranno da te senza il papiro in 10 punti da metterti sotto il naso. Trattali bene. Ma non farti fregare.

Per finire, molta commozione e standing ovation per l’ormai ex presidente Saverio Lurati. Grandi successi, in verità, non ne ha ottenuti. Ma si vede che gli vogliono bene.

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Esito del Congresso elettorale del Partito Socialista (com)

In una sala strapiena si è svolto oggi a Rivera, presso il Centro della protezione civile, il Congresso elettorale del Partito Socialista. Ospite d’onore del Congresso è stato il consigliere federale Alain Berset, che ha tenuto il discorso di apertura, seguito dalla consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti, che ha sviluppato una panoramica sui problemi politici, sociali, economici del nostro Cantone e della Confederazione.

Dopo la presentazione individuale e personale, sono poi state accolte dal Congresso le 8 candidature al Consiglio nazionale proposte dalla Direzione: Mixaris Bianchera-Pérez Concepción, Pietro Bianchi, Marina Carobbio Guscetti, Raoul Ghisletta, Igor Righini, Lara Robbiani Tognina, Evaristo Roncelli, Bruno Storni.

Dopo la presentazione e l’approvazione della piattaforma elettorale nazionale, delle priorità per il Ticino, del complemento per il Ticino e degli emendamenti, il tema seguente è stata la presentazione della lista della GISO, con la quale è stata votata all’unanimità la congiunzione.

Carlo Lepori, presidente ad interim, ha esposto i quattro punti che si ritrovano nella programma, nella carta dei valori, nella piattaforma elettorale: l’internazionalismo, l’europeismo, la solidarietà, l’ambientalismo. Pelin Kandemir Bordoli ha reso omaggio al presidente dimissionario Saverio Lurati che, emozionato, ha ringraziato.

Ultimo tema importante è stato quello delle congiunzioni. Dopo gli interventi di Carlo Lepori, di Martino Rossi, di Cristina Zanini Barzaghi, di Manuele Bertoli, di Pepita Vera Conforti, di Anna Biscossa, di Werner Carobbio, di Raoul Ghisletta, con 75 voti contro 72 il Congresso ha approvato la proposta della Sezione di Lugano che prevede l’apertura alle congiunzioni con tutti i partiti progressisti sulla base del programma ufficiale del PSS con i complementi del Ticino.

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