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Circa 600.000 spagnoli hanno perso la casa dall’inizio della crisi economica, nel 2008. Molti altri rischiano di perderla a breve. E’ quanto risulta dai dati presentati dall’antenna spagnola di Amnesty International.

Il direttore di Amnesty International in Spagna, Esteban Beltran, ha confermato che malgrado il leggero miglioramento dell’economia del paese, dal 2013 a oggi ben 100.000 persone non sono riuscite a rimborsare i crediti ipotecari e hanno perso la casa in cui vivevano.

La crisi dei crediti ipotecari era stata scatenata da un “surriscaldamento” del mercato immobiliare, a seguito della speculazione finanziaria ed economica. La crisi aveva causato un brusco aumento del tasso di disoccupazione (raggiungendo un picco del 27%), privando decine di migliaia di persone dei mezzi necessari per pagare le ipoteche. Ne era seguita un’impressionante ondata di sfratti, accompagnata da molti casi di suicidio tra i debitori.

Gli autori del rapporto sottolineano che in Spagna l’offerta di alloggi sociali, a pigione molto bassa o sovvenzionati dallo Stato, è estremamente ridotta, solo l’1% di tutti gli alloggi. A titolo di confronto, questa percentuale è del 32% nei Paesi Bassi, in Austria è il 23%, il 18% in Gran Bretagna e in Francia il 17%.

A livello europeo, il 30% degli alloggi vuoti si trova in Spagna (3.4 milioni di case e appartamenti).