Oggi i Verdi del Ticino si sono riuniti in assemblea straordinaria a Bellinzona.

Nessuna particolare sorpresa. Approvata a grande maggioranza la lista per il Nazionale con Savoia, Denti, Merlo, Crivelli Barella, Cappellini, Gianella, Zanchi e Stephani.

 Savoia 321E il partito candida Sergio Savoia agli Stati. Rimane aperta (almeno teoricamente) la porta verso una congiunzione con i socialisti per il Nazionale, a condizione che questi accettino il Coordinatore verde come “candidato d’area”.

(commento) Nonostante tutto (e nonostante le schermaglie di Greta Gysin) il partito crede ancora nel suo Leader “populistizzato” e pensa che egli debba ricevere una seconda chance.

La congiunzione con i socialisti si avrebbe qualora essi – come “candidato d’area” – proponessero (scegliessero) l’Improponibile.

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AGGIUNTA.

Logica cartesiana. “Se si fa un accordo che, per un verso, giova a loro, bisogna che ci sia una contropartita per noi”. Difficile dargli torto. “Chiedo per me la candidatura agli Stati perché il Ticino, euroscettico al 70% (sempre che non sia aumentata…) non deve essere rappresentato da due deputati euroforici“.

Io, a costo di farmi tagliare le gomme della macchina, trovo che abbia ragione; ma nel contempo lo avverto: NON È QUESTO il “meccanismo” dell’elezione.

Messi male. Quelli messi peggio (secondo me) sono i socialisti. O perdono la congiunzione, o subiscono l’umiliazione del cedimento.

Per gli Stati, poi, un candidato brillante (ho detto brillante e non: vincente) l’avevano. E l’hanno buttato via scioccamente, forse per il tarlo dell’invidia, che pervade il mondo della politica.

Adesso vadano a cercare.

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NUOVA AGGIUNTA.

La colpa inescusabile. “E’ entrato nel Comitato dell’Associazione di Blocher!” La cosiddetta “NO alla strisciante adesione all’UE”, dalla quale ci si attendono grandi cose (per il momento in verità si è visto poco, ma il futuro dirà).