Ieri 4 luglio, il bellissimo Castello di Melegnano ha accolto la mostra collettiva del movimento artistico In-Flusso dal titolo “Incubi di guerra. Sogni di pace”.

Le sale del Castello saranno aperte anche la notte del 10 luglio in occasione della Notte Bianca di Melegnano e le opere saranno fruibili sino al 14 mese corrente.

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Il maestro scultore Gino Masciarelli e la nostra collaboratrice Gianna Finardi, hanno inaugurato la mostra collettiva con una breve introduzione nella straordinaria sala conferenze del Castello, la Sala delle Battaglie, in sintonia con la tematica della mostra.

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Alla presenza delle autorità, della stampa locale, degli artisti e del pubblico, che era presente nonostante il caldo, gli artisti hanno esposto le loro opere che sono divenute un tutt’uno con l’atmosfera del Castello Mediceo.

Come ringraziamento dell’ospitalità è stato donato alla Vice Sindaco Raffaela Caputo un ritratto a carboncino ritraente il Castello di Melegnano.

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Nella foto: il Vice Sindaco Raffaela Caputo e l’artista Franco Vertovez

 

 

 

 

 

 

La tematica della guerra e della pace è stata fonte di riflessione personale durante l’evento oltre che soggetto artistico ritratto  dagli autori secondo il proprio sentire, il proprio estro e la propria metodica di esecuzione.

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Inoltre quest’anno è l’anniversario della Prima guerra Mondiale e, a settembre, Melegnano festeggia il cinquecentenario della battaglia di Marignano che riguarda anche la Svizzera poiché gli svizzeri vi subirono una storica disfatta che vide  gloriosi vincitori  i francesi.

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La battaglia di Marignano, detta anche la battaglia dei giganti, fu uno scontro armato avvenuto tra il 13 e 14 settembre 1515 a Melegnano e San Giuliano Milanese, 16 km sud est di Milano per il controllo del Ducato di Milano. In questa circostanza, gli  svizzeri non solo persero la battaglia ma dovettero por fine alle attività espansionistiche che fecero seguito alle loro numerose vittorie. Il motivo della sconfitta si può attribuire principalmente  all’impiego di armi e strategie belliche  obsolete. Infatti Marignano stabilì la superiorità dell’artiglieria francese (fabbricata in lega di bronzo) e quello della cavalleria sulla tattica a falange della fanteria svizzera, fino ad allora invincibile. Importante fu anche l’uso di trincee, di fortificazioni e l’impiego di armi da fuoco e balestre per indebolire i solidi quadrati elvetici. Per la prima volta inoltre i picchieri lanzichenecchi riuscirono a reggere a lungo l’impatto coi picchieri svizzeri, rivelandosi una formazione di fanteria pesante ben più duttile e maneggevole di quella svizzera che fino ad allora avevano solo tentato di imitare pedissequamente.

Dopo un’impressionante serie di vittorie (sul duca di Borgogna, contro l’esercito imperiale di Massimiliano I d’Asburgo e contro i francesi in Lombardia), da Marignano in poi i Confederati non tentarono più offensive militari extraterritoriali. In seguito alla sconfitta i Confederati persero la propria influenza sul Ducato di Milano e cedettero alla Francia i baliaggi acquisiti due anni prima con la Battaglia di Novara: la Valcuvia e la Valtravaglia. Il Vallese, che aveva combattuto a fianco dei Confederati, perse a sua volta la Val d’Ossola.

La presenza della mostra collettiva a Melegnano, è stata un’occasione anche per ricordare un pezzo di storia Italo-Svizzera comune e il cinquecentenario sarà un evento sentito non solo dagli abitanti del Comune di Melegnano, ma anche dai ticinesi.

Fotografie della mostra collettiva e testo di presentazione della mostra collettiva  di Gianna Finardi

Melegnano“INCUBI DI GUERRA. SOGNI DI PACE ” è  il titolo della mostra collettiva presentata oggi qui al Comune di Melegnano ed è anche il tema a cui i nostri artisti si sono ispirati nella loro produzione.
Quest’anno ricorre l’anniversario della 1° guerra mondiale 1915-1918 e per parlare di guerra, utilizzerò una sorta di metafora ricordando una frase che recita “Finchè c’è guerra c’è speranza”. Questa esclamazione, alquanto discutibile da un profilo morale ma oggi più che mai attuale alla luce dei fatti di cronaca moderna che contemplano quasi giornalmente “bollettini di guerra”, è anche il titolo di uno storico film del 1974 che vede come protagonista Alberto Sordi nei panni di Pietro Chiocca, uno spregiudicato venditore di armi nei paesi del terzo mondo.
Certamente il titolo del film è di per sé alquanto sarcastico poiché si ricollega alla famosa locuzione latina di Cicerone ”Aegroto dum anima est, spes est” il cui significato letterale è “finché il malato respira, c’è speranza” o, come si dice comunemente, “finché c’è vita, c’è speranza”.

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Ma che responsabilità ognuno di noi ha davvero in una guerra?
A volte ci sembrano cose lontane che scorrono sotto i nostri occhi come i titoli dei giornali. Eppure ognuno di noi fa parte di un ecosistema e quindi ci troviamo tutti ad essere responsabili di vicende “globali”.
Nel film storico, Alberto Sordi è riuscito a dare una spiegazione universale sulla guerra e su coloro che sulla guerra lucrano e rivolgendosi agli attori che impersonavano la sua famiglia, disse:”… Posso anche cambiare mestiere guadagnando 300.000 o 400.000 IMG_4857lire al mese, cifra con la quale una famiglia può vivere decorosamente se si pensa che un pezzo del mondo ha un reddito pro capite di 30 mila lire l’anno, ma non come voi, non come abbiamo vissuto noi fino ad ora cara moglie, cari ragazzi, caro zio e cara suocera….Perché vedete le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono ma anche le persone come voi le famiglie come la vostra, che voglio, voglio e non si accontentano mai: le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, costano molto! E per procurarseli, qualcuno bisogna depredare; ecco perché si fanno le guerre!”.


20150705070746Oggi come oggi gli stati considerati ricchi, le cui popolazioni godono di standard elevati di vita in termini esistenziali e di comodità, non sono disposti a cedere gli avamposti ad altri stati in via di sviluppo, cioè a stati più poveri.
Si crea quindi una situazione paradossale tra stati ricchi che detengono il potere e gli ingranaggi indispensabili per mantenere un gradiente di ricchezza squilibrato e stati poveri che subiscono le angherie economiche degli stati ricchi. Siamo un globo circoscritto che si chiama Terra in un sistema energeticamente finito, come lo è il sistema solare e persino lo stesso sole che nell’arco di qualche milione di anni si spegnerà.
Non c’è cibo per tutti sulla terra, non c’è capacità di energia illimitata ed è insostenibile un sistema economico gestito in 20150705070746 (2)maniera capitalistica, tipico degli stati ricchi, le cui aspettative di crescita seguono una funzione esponenziale.
Se paragoniamo la società a una piantagione di banani, solo alcuni gruppi di scimmie, quelle più furbe e più aggressive, riusciranno ad arraffare il maggior numero di frutti in una guerra all’ultima banana.
C’è quindi da chiedersi se la morale e l’intelligenza, facoltà tipicamente umane, possano un giorno governare le menti dell’umanità o se le leggi tipiche della Giungla continueranno a soverchiare tali nobili qualità continuando a mettere a rischio l’incolumità di certi popoli e privilegiandone altri.
Se pensiamo agli armamenti dell’ISIS o a quelli schierati sul fronte russo-ucraino, vien subito da pensare al fatto che le guerre da che mondo è mondo sono sempre state motivo di guadagno grazie alla compra-vendita di armi.


20150705070746 (1)Le tecniche di “generazione virtuale del denaro”, una strategia prediletta dagli USA, consentono di concretizzare il denaro simulato mediante finanziamenti bellici, trasformandolo in qualcosa di tangibile come un esercito munito delle migliori tecnologie.
L’unica certezza è che nessuno ci dirà mai veramente chi spera nella guerra come fonte di sporco guadagno o chi al contrario opta per la pace come via di salvezza, ma si può sempre cercare una risposta in ciò che si vede e si sente, nella nostra quotidianità e nella nostra esperienza di vita.
Così il gruppo In-Flusso ha cercato di dare una risposta di verità e con viva partecipazione ed entusiasmo, ciascun artista, singolarmente, ha realizzato un elaborato per interpretare l’argomento bellico.
Con la propria creatività, esperienza, tecnica di esecuzione, gli artisti dell’Associazione

20150705070732In-Flusso potranno così interagire col pubblico e confrontarsi tra loro pur rispettando la propria individualità per sviluppare un progetto di sensibilizzazione comune rivolto a un’ampia coscienza etica e civile.

 

 

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