(Un partito che il dottor Soldati ha lasciato)
La folgorante amnesia del “Popolo e Libertà”
Così vanno le cose in politica (lui ve lo potrebbe raccontare)
… E in fondo anch’io, anche se di politica non ne ho mai fatta (fdm)

soldatiUno schiaffo morale alla Svizzera. Incredibile la generosità dell’UE. I suoi 28 primi ministri, appositamente convocatisi a Bruxelles, hanno deciso di accogliere nientepopodimeno che 40’000 immigrati (ripartiti su due anni, 40’000 in un solo anno sarebbero stati troppi). Hanno subito incaricato la solerte burocrazia di Bruxelles di decidere la ripartizione nazionale, 20’000 immigrati annui diviso 28 fanno 714,285 per ogni stato, se si calcola proporzionalmente alla popolazione a Cipro ne potrebbero toccare 0,347, naturalmente arrotondato a 1. Teoricamente, da 0,347 si potrebbe anche arrotondare a zero, ma sono sicuro che il primo ministro di Cipro darà ordine ai suoi funzionari di arrotondare a uno, Cipro non vuol fare la figura di stato xenofobo e taccagno, ma dimostrare a tutto il mondo la sua disponibilità e generosità, concretizzata nel quadro della fattiva e fraterna collaborazione tra stati che caratterizza l’UE. Per evitare inutili diatribe e ricorsi al tribunale di Strasburgo (quello dei Diritti dell’Uomo) si limiterà l’accoglienza a celibi o nubili senza prole o genitori in circolazione, sempre a rischio di richiamo familiare.

Se Cipro accoglie giustamente e generosamente un solo immigrante, ne restano, per rapporto alla media di 714 e rotti, almeno 713 da sistemare altrove. Logico supporre che ad accoglierli saranno gli stati più popolosi, Germania, Francia, Spagna e Italia, che si vedranno così accollata l’enormità di più di mille (non preciso, dico più di mille perché sono pigro. Non ci vorrebbe il cervello di Newton o di Eulero, e neppure quello di John Nash, il grande matematico schizofrenico recentemente scomparso, per fare il calcolo preciso, sulla base di dati inconfutabili: 20’000 accolti, 28 stati, rispettiva popolazione secondo i risultati dell’ultimo censimento disponibile). Una vera e propria invasione, uno schiaffo morale alla mia Svizzera così ricca, xenofoba quando non è razzista, chiusa, ottusa e becera, che ne accoglie solo la miseria di 25’000, grazie alla Simonetta che tanto buona, gentile, mite e mansueta appare ed è.

Sarà un’ovvietà, ma non posso esimermi dal manifestare la mia ammirazione a questi 28 capi di stato che, riuniti a Bruxelles per una cena di lavoro (solo 5 portate quando si lavora), in men che non si dica hanno risolto almeno per i prossimi due anni il problema dell’immigrazione, mettendo così il cuore in pace ai nostri buonisti e alla caritatevole sinistra che vorrebbe accoglierli tutti. Noiosa come una zanzara, nel cervello mi ronza un’idea bislacca. Vista la capacità inventiva inesauribile degli amici italiani potrebbe essere che in qualche remoto porticciuolo dello stivale vi sia già chi ha dato inizio alla produzione di gommoni con sistema di autoaffondamento garantito e telecomandato, del modello usa e getta. Potrebbero dare un efficace contributo al contenimento del numero degli immigrati ai 40’000 presi in considerazione dai capi di governo UE.

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Si può scrivere tutto? Non facciamo scherzi, certamente no! Una gentile lettrice del mio ultimo Zibaldone sulla lottizzazione alla Corsi mi scrive segnalandomi una dimenticanza: la notizia della mia elezione “incompiuta” al Comitato del Consiglio regionale ricorda di averla letta, su “Gazzetta ticinese”, ma ricorda anche bene lo strano (o imbarazzato, suppongo) “silenzio assordante” a tale riguardo del “Popolo e Libertà”. Alla gentile lettrice rispondo da questo portale, riportando un aneddoto significativo del clima che regnava a quei tempi nella redazione dell’organo di stampa ufficiale del mio ex-partito.

Correva l’anno 1992 o 93, non ricordo con esattezza. Alla presidenza della Commissione delle Petizioni (in pratica l’asilo infantile degli ultimi arrivati in GC, che ancora non sanno cosa siano interrogazione, interpellanza, mozione, postulato e rapporto di maggioranza o minoranza) era stato eletto un membro del PPD. Sul “Popolo e Libertà” mezza pagina con tanto di foto, curriculum (necessario per una persona sconosciuta e rimasta tale, anch’io non mi ricordo chi fosse, magari era invece un astro nascente) e la giusta dose di espressione di “giubilo redazionale e partitico”.

La Commissione della Gestione e delle Finanze è, di gran lunga, oserei dire, la Commissione più importante del Gran Consiglio, la sua presidenza è per prestigio seconda solo a quella di presidente del Parlamento stesso. Casualmente, nella stessa sessione in cui fu eletto il presidente della Commissione delle Petizioni, ero stato eletto presidente della Gestione, su sorprendente (fui il più sorpreso dei 17 membri del consesso) proposta di Carlo Donadini, fatta credo scherzosamente e ironicamente, in un momento di malumore, ma purtroppo subito e immantinente accettata da tutti anche se non era preannunciata né predisposta.

Il “Popolo e Libertà” era allora diretto da Michele Ferrario, un giornalista che poco dopo sarebbe approdato, per lottizzazione politica più che per intrinsechi meriti (bastava essere nell’ala di sinistra dei partiti di finto centro-destra, PPD e PLR), alla greppia cui tutti i giornalisti ticinesi, quelli ai piani alti del CdT esclusi, desiderano approdare. Parlo, ma la precisazione mi sembra superflua, tale essendo l’evidenza dei fatti, della greppia di Comano (meno lavoro e circa il 30% di soldi in più). Al direttore Ferrario del “Popolo e Libertà”, preso dall’entusiasmo per la nomina del presidente della Commissione delle Petizioni, la mia nomina a presidente della Gestione era malauguratamente sfuggita: solo silenzio tombale, neanche un rigo, che dico, neanche una virgola. Aspetto 3 settimane, il silenzio perdura. Telefono a Ferrario, che imbarazzatissimo si profonde in mille scuse e per compensare lo sgarbo (tutto sommato trascurabile) mi offre un’intervista su un’intera pagina. Purtroppo sono suscettibile, permaloso e vendicat(t)ivo, non ho mai fatto alcun sforzo per correggere questo orribile difetto, la mia irritazione a Ferrario l’avevo espressa e questo mi bastava ampiamente, il rifiuto dell’intervista fu logica conseguenza. Terminò così, nel silenzio e nella pratica anonimità, la mia annata di gloria politica in GC.

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Gender, omosex e dintorni. La redazione di “EuroNews”, antenna televisiva dell’UE, caratterizzata da esorbitante simpatia sinistrorsa e da smaccato intento propagandistico in favore di un’istituzione più traballante che mai, deve essere composta quasi esclusivamente da transsessuali e omosessuali, a giudicare dal martellamento propagandistico in favore del genderismo in genere e dei non eterosessuali in particolare. Contro i quali, sia ben chiaro, non nutro pregiudizio alcuno. Sulla base di esperienze professionali (a Locarno due colleghi omosessuali sono stati tra i migliori di un centinaio di colleghi che ho avuto) e anche di un’intera vita li giudico perfino solitamente più intelligenti di altri e dotati di una sensibilità emotiva spesso carente negli eterosessuali.

Ma la propaganda, sto dicendo, in favore di un assurdo matrimonio tra omosessuali, è veramente eccessiva e per finire fastidiosa. Assurda, questa pretesa al matrimonio, perché il termine “matrimonio” comporta la presenza della madre, che per definizione è la donna che genera, che procrea. Le coppie omosessuali non procreano e quindi non possono aspirare al matrimonio. Possono unirsi, liberamente e pubblicamente, con tutti i precisi e uguali diritti e doveri che spettano alle coppie eterosessuali, ma la loro unione va definita e chiamata con un altro termine, che non spetta a me indicare, ma che sarebbe facile trovare o escogitare. Assurda quindi dal punto di vista filologico ma anche eccessiva, ho affermato, quando si rivolge ai transsessuali, per i quali si dovrebbero adattare le leggi e norme dei Diritti dell’Uomo attualmente in vigore, in tutti i paesi del mondo.

Da qualche tempo il tam-tam di “EuroNews” ci frastuona con queste richieste, quasi che si trattasse non di un problema, ma “del problema”. Isis, terrorismo, crisi economica, disoccupazione , modificazioni climatiche e chi più ne ha più ne metta, sono anche problemi da non trascurare, ma tra di loro, stando alla trasmittente paneuropea, devono stare in prima linea le rivendicazioni delle copie omosessuali e quelle dei transsessuali.

Secondo i dati forniti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non verificati e probabilmente non verificabili, i transsessuali dovrebbero essere uno 0,005% della popolazione mondiale, grosso modo quindi 40 mio di persone.

Persone che, venute al mondo con un corpo di un determinato sesso, nel cervello si sentono di sesso opposto. Per loro una vita compiuta e degna è possibile solo modificando il sesso fisico per adeguarlo a quello mentale, cosa che comporta quindi il ricorso ad una chirurgia spesso di estrema difficoltà. Le terapie psichiatriche o ormonali cui si era ricorsi quando il fenomeno trovò la necessaria considerazione sono risultate in gran parte deludenti, quelle chirurgiche solo parziali e una soluzione veramente soddisfacente di questi problemi non sembra, stando agli esperti, tanto vicina.

Modificare quindi tutte le leggi valide per il 99,995% della popolazione mondiale, così come lo reclamano gli ambienti del genderismo in favore dei transsessuali, con assurde rivendicazioni tipo genitore 1 e genitore 2, “scolarizzazione sessuale precoce” ai bambini dell’asilo, atti di nascita privi di indicazione del sesso prima che che il pargolo decida se vuole essere maschio o femmina, e così via, in un kafkiano crescendo di assurdità e di ramollimento mentale, è e rimane richiesta inaccettabile. Richieste ancor più inaccettabili perché inquadrate in uno sforzo di instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale che sempre più sta degenerando in un Nuovo Disordine Mondiale. Parafrasando Georg Hegel, Sigmund Freud e anche il mio carissimo insegnante Romano Amerio potrei concludere affermando che dal punto di vista filosofico il genderismo è la “palingenetica obliterazione dell’io cosciente che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’incretinimento universale”. Mi sembra evidente, o c’è qualcuno che non condivide?

Gianfranco Soldati