Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo, che non impegna la linea del portale.

Martinotti 300Il nuovo programma d’agglomerato del Luganese di seconda generazione (PAL2) fa investimenti spropositati e ciononostante, non raggiungerà, nel futuro immediato e a lungo termine, risultati apprezzabili.

Non voglio entrare in discorsi tecnici, ma vorrei solo ricordare i costi di un’opera che non riuscirà a decongestionare quel traffico pendolare, il quale, sinceramente, da troppi anni, mette a dura prova quotidianamente la nostra pazienza. Si pensi solo a quei 102 milioni Fr. suddivisi in 20 rate annuali di oltre 5 milioni a carico di una città come Lugano che per riuscire a far quadrare i conti, sta adottando, già ora, strategie penalizzanti per il cittadino contribuente. Dal rapporto del PAL 2 si capisce anche, da una sommaria lettura, che il traffico stradale rimarrà congestionato come prima e che non vi sarà lo stimolo ad usare mezzi pubblici, che dovrebbero diventare in una logica coesione tra cittadini, l’unica soluzione per lo scioglimento dei nodi cruciali del traffico. Il trasporto pubblico continuerebbe a stagnare ai livelli attuali, con un rapporto di uno a nove a favore dell’uso del mezzo privato. La cosa che mi spaventa maggiormente rimane comunque l’enorme richiesta finanziaria da suddividere in 20 anni tra Cantone, Comuni del Luganese e Confederazione. Uno sforzo di ben 600 milioni Fr. in un periodo dove il cittadino ha sete di aiuto da parte dello Stato e dei servizi pubblici, i quali hanno, al contrario, difficoltà a elargire soldi.

Il cittadino deve sentire e continuare a percepire che è ancora lui al centro dei compiti dello Stato e non venir relegato dietro ad una nuova strada o ad un’inutile rotonda.

Il PS e i Verdi di Lugano hanno inutilmente cercato di far capire al Consiglio Comunale di Lugano la necessità di dimezzare il carico degli investimenti del nuovo PAL e finanziare solamente le opere prioritarie. Ma la maggioranza del Legislativo ha preferito continuare con l’ipotesi di investimenti sulle cose e non sui cittadini. Quindi ha respinto un compromesso più che ragionevole. Da questi presupposti nasce l’inevitabile lancio del referendum che, PS, Verdi, PC, POP, ATA e Cittadini del territorio, ritengono possa diventare l’ultimo mezzo per poter dare una logica più umana all’ipotesi di gestione del nostro territorio.

Invito i cittadini a firmare il referendum in quanto il nuovo programma d’agglomerato del Luganese 2 (PAL2) è costoso, toglie fondi per investimenti più utili al cittadino, è insufficiente, non riduce il traffico dei pendolari, non elimina le code anzi le farebbe aumentare, non accresce l’uso dei mezzi pubblici, non riduce l’inquinamento dell’aria e non tiene minimamente conto della qualità di vita della popolazione che vive a Lugano.

Roberto Martinotti, segretario del PS Lugano