Il professor Lurati è sicuro. Noi, un po’ meno.

(tratto dal GdP)

nounCerte volte abbiamo paura dei regolamenti, ma non dell’intolleranza religiosa. La storia è presto detta. Vi è una giovane regista svizzera che, coraggiosamente, va in questi ultimi mesi in Iraq e intervista molte donne e uomini che sono perseguitati per il loro essere cristiani.

È un tema che fa riflettere, che induce a pensare, a dialogare, eventualmente anche a dissentire. Ma, appunto, è un film di attualità, su un problema che coinvolge decine e decine di migliaia di esseri umani. Un film che indubbiamente è importante che quanti più svizzere e svizzeri e nostri ospiti possano vedere.

La cineasta propone il film alla Direzione artistica del Festival di Locarno. Che risponde con un modulo preconfezionato di poche parole indicando che non è possibile accoglierlo trattandosi di “Pardi di domani” cui la Schläpfer già si è annunciata per un’edizione passata. Nessun’altra vera motivazione.

Visto il tema, bruciante, che tocca la storia dell’Occidente, sarebbe certo stato possibile ammettere il cortometraggio di Aida Schläpfer (di cui abbiamo già visto parecchie cose notevoli). Chiediamo alla Direzione e anche alla Presidenza di riflettere un momento alla cosa. La decisione è stata certo presa da qualche funzionario, a livello di routine.

IraqMa qui si tratta di una testimonianza importante, fondamentale. Certo più valida e costruttiva di film magari dedicati per ore a temi scabrosi. Chiediamo alla Direzione del Festival, per equità, di riammettere (in altra sezione) il cortometraggio di Aida Schläpfer. Sarebbe davvero peccato (sulla base di un sterile regolamento esterno) sottrarre al pubblico un film che è coraggioso, che apre su un tema che è terribilmente scottante, quello dei moltissimi esseri umani e cristiani che oggi e da mesi ormai vengono perseguitati e anche decapitati in modo barbaro. Ho parlato con diversi amici, delle più diverse opinioni; anch’essi ritengono all’unanimità che non si possa nascondere agli spettatori e alle spettatrici del Festival di Locarno un simile documento.

E noi siamo sicuri che Direzione e Presidenza sapranno trovare una soluzione giusta, equa e interessante.

Ottavio Lurati

NOTA. Venerdì sera alle 19 il film sarà proiettato al Rivellino