Negli scorsi giorni mi trovavo in viaggio di studio all’estero e al mio ritorno ho trovato nel Corriere del 5 agosto un interessante e convincente articolo dell’on. Filippo Lombardi, consigliere agli Stati, intitolato “Widmer-Schlumpf, il 51% e il Consiglio federale”.

Non ho elementi per decidere se il “qualcuno tendenzioso e fuorviante” cui si allude nel testo sia io stesso (mi stupirebbe ma non si sa mai). In ogni caso per il momento mi limito a ripubblicare i numeri 4 e 5 delle mie recenti riflessioni. Nel corso della serata riesaminerò con calma la questione.

Cane4. L’elezione agli Stati di ottobre/novembre mi appare – più che mi ci arrovello – un problema insolubile. Molti pensano e dicono che il Ticino – che plebiscitò il 9 febbraio quasi al 70% risultando determinante sul piano nazionale – non dovrebbe essere rappresentato da due deputati totalmente favorevoli all’Unione Europea. Sembra ragionevole, no?

Ma, e qui casca l’asino, il secondo e il terzo partito hanno ciascuno un consigliere uscente, ed entrambi devono essere rieletti.

Come conciliare dunque l’ “esigenza ragionevole” con l’ “imperativo categorico” ? È un’operazione estremamente difficile. Ci sto pensando da parecchie notti e non sono ancora giunto a una conclusione.

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A un docente di matematica si pongono spesso le domande più varie. Concernono l’algebra, la geometria, le funzioni, il calcolo delle probabilità, … Mi è stato chiesto recentemente di illustrare il concetto di proporzionalità inversa.

Non sapevo bene che pesci pigliare; poi m’è venuta un’idea, che ho tratto dall’attualità politica (avevo appena letto nel Corriere un abile articolo* dell’on. Filippo Lombardi). E a questo punto direi così: la ragionevolezza di Filippo è inversamente proporzionale alla distanza che lo separa dalle elezioni d’autunno.

Minore è tale distanza temporale, maggiore è la sua ragionevolezza. Se la distanza dimezza, la sua ragionevolezza raddoppia.

Sapete, la matematica è una gran cosa, vi cambia la vita.

* Rivotare sul 9 febbraio: le due gravi colpe dell’iniziativa “RASA” 

Aladino

5.   Immaginiamo che uno “spirito della lampada”, onnipotente e capriccioso, mi conceda di porre a Filippo Lombardi solo due domande. Solo due. Prima di scegliere, dovrei pensarci bene.

Potrei andare… sul referente cristiano, o sul doppio tubo al san Gottardo, o sulla politica energetica della Doris, o persino sull’Accademia del ghiaccio e sul futuro campionato dell’Ambrì-Piotta (dopo tutto io sono di origini leventinesi e fiero patrizio di Molare).

Ebbene no, le mie domande sarebbero queste:

Il Suo partito in dicembre voterà Widmer Schlumpf ?

Lei personalmente in dicembre voterà Widmer Schlumpf ?

(La prima domanda potrebbe sembrare “unfair” visto che va “al di là” della sua persona, ma non è questa la mia opinione. Lombardi non è un semplice deputato ticinese, ma uno dei massimi esponenti del PPD nazionale)

Come dite? C’erano tante altre domande interessanti? Il referente cristiano, il doppio tubo, ecc. …  Può darsi. Ma le mie domande sono QUESTE (e il Genio della lampada non mi concede di più).

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PRIMO ACCERTAMENTO (9 agosto). Il “tendenzioso e fuorviante” non sono io! (per fortuna, mia moglie avrebbe anche potuto chiedere il divorzio). Perché? Semplice. Lombardi scrive testualmente:

“Chiedersi dunque – come ha fatto qualcuno recentemente – se «Lombardi sosterrà ancora la signora Widmer Schlumpf» è tendenzioso e fuorviante. Lombardi non può sostenerla «ancora» per il semplice fatto che non l’ha sostenuta «allora»!”

Come si può vedere, io non ho scritto “ancora”, dunque non si tratta di me. Ma chi, perbacco? Mi piacerebbe saperlo!

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La vera storia dell’elezione di Widmer-Schlumpf

Dovrebbero fare elezioni tutti gli anni perché l’articolo dell’on. Lombardi è interessantissimo. “Prevedendo esattamente questo danno, fummo in 12 membri del Gruppo PPD alle Camere federali ad opporci all’operazione cucinata con Socialisti e Verdi dai nostri capi DarbellaySchwaller e comunicataci in seduta di gruppo alle sette di mattina dello stesso 12 dicembre, un’ora prima dell’apertura del voto! Facevo dunque parte – come ha sempre saputo lo stesso Blocher: l’elenco fu pubblicato da un giornale a lui vicino – di coloro che si opposero in gruppo e in Assemblea federale a questa manovra, ritenendola un errore.” Si tenga presente che i due sono pezzi da 90 del partito (Darbellay essendo tuttora il presidente in carica) e si osservi come Lombardi si distanzi freddamente da loro e dai loro “errori”. Questo sì che è positivo!

Le colpe del PLR

“Dodici dissidenti del PPD sarebbero ampiamente bastati a rieleggere Blocher, se non fosse avvenuto contemporaneamente un travaso inverso di voti liberali radicali (conteggiati sulla carta assieme a quelli dell’UDC) a favore di Widmer Schlumpf, il che – assieme a qualche astensione tattica – la riportò in maggioranza. Tali nomi non furono mai pubblicati, anche se qualche idea in merito ce l’ho”.

Converrete con me che è un racconto quasi imbarazzante nella sua esplicitezza. Se io fossi (troppo) cattivo gli direi: come si fa a votare per un partito che ordisce un complotto del genere? Ma, naturalmente, non oso.

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Un grave difetto dell’articolo dell’on. Lombardi è il seguente: egli sembra aver dimenticato il 2011. Come se non esistesse. Ma ci fu un’elezione quel dicembre, e non di trattava di eleggere Christoph Blocher, che non c’era più. Come votò Filippo? Non ce lo dice? Come votarono i suoi? Lo sappiamo. C’erano ancora i “magnifici 12” ? Vattelapesca.

Erano passati quattro anni, il tempo per riflettere non era mancato. Si preferì confermare quella ministra disastrosa senza i voti (tranne i voti di quelli che la usavano), ostaggio dei socialisti e possibile aggancio in vista di manovre per i democristiani. E non sembra finita (ma non vi saprei dire esattamente perché non guardo la televisione).

Chissà perché Lombardi ha saltato a piè pari il 2011 ?

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10 agosto, ore 9   Dato che i miei sentimenti sulla questione (condivisi, spero, da tanti Ticinesi, … e non) sono ehm… alquanto unilaterali, al fine di equilibrare le posizioni del portale dichiaro di essere disposto a pubblicare su Ticinolive un articolo in favore della rielezione di Eveline Widmer-Schlumpf. Se l’articolo porterà la firma di un PPD (ticinese) riconosciuto, verserò al fondo elettorale del Partito – e precisamente nelle mani dell’on. Fiorenzo Dadò – la somma di franchi svizzeri 100.

Si tratta di una somma, lo comprendo, modesta, ma (per mia disgrazia) non sono un uomo ricco. Vuol essere un gesto di gratitudine.

freccia 150