Colpo gobbo per il Corrierone. L’articolo che Filippo Lombardi ha pubblicato lo scorso 5 agosto sul nostro massimo quotidiano ha suscitato grande interesse oltre Gottardo (provocando anche una crisi isterica in un certo personaggio che sarebbe meglio si ritirasse in convento). Ne ripropongo un passaggio cruciale.

Psicodramma 2007 (espressione mia)

“Prevedendo esattamente questo danno, fummo in 12 membri del Gruppo PPD alle Camere federali ad opporci all’operazione cucinata con Socialisti e Verdi dai nostri capi Darbellay e Schwaller e comunicataci in seduta di gruppo alle sette di mattina dello stesso 12 dicembre, un’ora prima dell’apertura del voto! Facevo dunque parte – come ha sempre saputo lo stesso Blocher: l’elenco fu pubblicato da un giornale a lui vicino – di coloro che si opposero in gruppo e in Assemblea federale a questa manovra, ritenendola un errore. Dodici dissidenti del PPD sarebbero ampiamente bastati a rieleggere Blocher, se non fosse avvenuto contemporaneamente un travaso inverso di voti liberali radicali (conteggiati sulla carta assieme a quelli dell’UDC) a favore di Widmer-Schlumpf, il che – assieme a qualche astensione tattica – la riportò in maggioranza. Tali nomi non furono mai pubblicati, anche se qualche idea in merito ce l’ho… Questa è la vera storia dell’elezione della signora Widmer-Schlumpf, oggi ancora sgradita a molti ticinesi, principalmente per la politica seguita in questi otto anni.”

On. Lombardi, io simili parole non le ho mai lette né udite da nessuna parte, in otto lunghi anni. E sono felice di leggerle sulla dilleniana-pontiggiana pagina, belle, nitide, lì, nero su bianco. Soprattutto sono felice di leggerle prima di morire, prima di lasciare questa lacrymarum vallem.

“Danno”. “Cucinato”. “Manovra”. Queste parole sono musica per le mie (nostre) orecchie! Ma se io non fossi (fortuna o sfortuna?) faticosamente sopravvissuto sin qui (11 agosto 2015, 523° anniversario dell’elezione di papa Borgia, il grande Alessandro VI), non avrei potuto leggerle. Grazie!