Jack 9Articolo apparso nel CdT e riproposto con il consenso dell’Autore. È tutto giusto ciò che scrive il presidente di Area Liberale, ma non è “tutto”. Il fatto che la coalizione “la Destra”, nata da poco, non esista in queste elezioni nazionali d’autunno, che saranno combattute all’ultimo sangue, è un segnale negativo, comunque si voglia girare la frittata. Certo, dopo il risultato mediocre di aprile (se la parola “mediocre” non piace, allora scriverò “inferiore alle troppo ottimistiche previsioni e alle troppo grandi speranze”) e il duro intervento del presidente UDC Toni Brunner, in vista dell’Ottobre non c’era più spazio.

Il problema (eterno) dell’UDC Ticino e quello (attuale) di Area Liberale e della “Destra” è il seguente. L’elettore va sì “dove lo porta il cuore” e (talvolta) la mente, ma ricerca soprattutto – sia inconsciamente sia razionalmente – la forza. E la forza numerica, così come la forza mediatica, sta da una parte, ben precisa e visibile. I sottili distinguo e le finezze ideologiche vengono dopo. L’elettore “di destra” (ne conosco tanti, sicuramente dipende dal giro che uno ha), il quale si sente, letteralmente, annegare, si aggrappa al più robusto bagnino che vede in circolazione. Pensiamoci, non è per nulla strano.

MorisoliAlle elezioni cantonali dello scorso aprile La Destra, alleanza UDC-UDF-AL, ha ottenuto il 10.1% di schede di partito in più e il 39.3% di voti preferenziali esterni in più rispetto a quelli dell’UDC del 2011. Tanti o pochi, questi numeri dimostrano che: a) in Ticino c’è un elettorato di Destra che non è quello della Lega, ma nemmeno quello solo dell’UDC, b) il popolo di Destra ha voluto fare entrare in Parlamento 3 UDC e 2 AL, dando un chiaro segnale che la destra ticinese deve avere anche una connotazione liberale e non solo conservatrice. Produrre politica liberalconservatrice sotto il cappello La Destra sarà, fino alla scadenza del 2019, il mandato del nostro Gruppo in Parlamento e il dovuto agli elettori che ci hanno scelto.

Nei giorni scorsi è stata ufficializzata l’alleanza Lega-UDC per le elezioni nazionali di ottobre. Qualcuno in fretta ha concluso che con questo accordo la Destra è in difficoltà. Niente di tutto ciò. Sul tema, Gianni Righinetti ha espresso delle pertinenti e obiettive osservazioni su questo giornale che meritano rispetto. I lettori e gli elettori che ci hanno dato fiducia vanno informati. La Destra non è (ancora) un partito ma un’alleanza di tre partiti, è stata sottoscritta per occuparsi di politica cantonale. Considerato che ognuno dei Partiti dell’alleanza non ha rinunciato ad essere un partito, e che un punto fondamentale di quell’accordo è la libertà di allearsi con chi meglio si crede per ottenere i propri obiettivi in politica Federale e Comunale; quello che UDC e Lega hanno concluso è perfettamente rispettoso degli accordi presi.

La Destra ha sviluppato un programma elettorale preciso che vuole attuare, si è presa a carico e vuole portare a buon fine numerosi atti parlamentari di UDC e AL pendenti in Gran Consiglio, ne ha già formulati alcuni nuovi, abbiamo lanciato il Ginnasio Liberalconservatore, da settembre ci sarà un sito dedicato alla Destra e ci saranno proposte concrete e delle iniziative per coinvolgere attivamente in politica i cittadini. E’ utile ricordare che intendiamo onorare fino in fondo il patto con gli elettori e in questo orizzonte ci batteremo fino al 2019 contro il lavoro precario, la penalizzazione delle famiglie tradizionali, la demonizzazione delle aziende serie, la spremuta dei contribuenti, la dimenticanza del ceto medio, la vessazione della proprietà privata, gli effetti negativi dei bilaterali, l’assorbimento passivo del diritto UE, e contro lo Stato costoso e deficitario. Faremo di tutto per impedire l’uso del moltiplicatore automatico di imposte cantonale e presenteremo di nuovo una Iniziativa parlamentare per introdurre nella Costituzione il referendum finanziario obbligatorio, dopo che lo scorso mese di febbraio per soli 4 voti non fu accettato dal Parlamento. Per rinforzare questa nuova Iniziativa parlamentare e per far partecipi i cittadini, in primavera lanceremo anche una Iniziativa Popolare per raccogliere le firme con lo stesso scopo, così agiremo in parallelo nelle Istituzioni e nel Paese.

Queste sono alcune cose per dimostrare quanto la Destra non si fermerà perché Lega e UDC si sono messe assieme per le federali. Anzi, se pure la Lega e parti di altre forze politiche daranno una mano a portare avanti questi obiettivi cantonali con La Destra, tanto meglio. Inutile negarlo, l’intesa con la Lega potrebbe complicare la vita all’UDC, più che alla Destra che ha un mandato popolare chiaro, dovendosi assumere un doppio ruolo con dei partners diversi a livello cantonale e federale. Saranno i dossier concreti in Parlamento a dimostrare su alcuni temi puntuali di politica cantonale quanto UDC e Lega si siano definitivamente riappacificate con vantaggio per la Destra in senso lato. Anche la questione della loro unione per le Comunali, non è determinante per la missione della Destra in politica cantonale. Pure noi di AreaLiberale, come l’UDC, potremmo decidere di fare qualche calcolo elettorale e magari allearci puntualmente, come prevede il nostro statuto, con altre forze politiche in certi Comuni. Nel pieno rispetto delle parti e dei ruoli de La Destra cantonale.

Sergio Morisoli, presidente AL e deputato della Destra