dollaroCronache di ordinaria follia finanziaria   Ferruccio De Bertoli ha commentato da par suo l’accordo del millennio tra creditori e debitori, come dire tra UE e Grecia. Una vera e propria catena di Sant’Antonio capovolta, nel senso che ad imbrogliare questa volta sono i creditori, che se ne infischiano delle perdite arcimiliardarie pur di salvare il loro castello di carte a nome UE. La Grecia, che ha già ricevuto “gratis et amore Dei” quasi 300 mrd di euro, non è stata in grado di rimborsare ad inizio luglio l,6 mrd al FMI? “Akuna matata”, come dicono in Kenia, nessun problema: ti rifiliamo subito 7 mrd di euro per tener aperte banche che più cadaveriche non si può, prelevati dal nuovo credito di 86 mrd che ti permetterà di onorare onestamente e dignitosamente il credito del FMI venuto a scadenza. Sottinteso: pur che si salvino l’UE e l’Eurozona (e con loro le nostre cadreghe), quando verranno a scadenza gli 86 mrd che ti concediamo adesso, ti forniremo 180 nuovi mrd per il doveroso rimborso. 180 mrd che a loro volta potrai rimborsare usufruendo di un nuovo credito di 327 mrd, facilmente ottenibile, dopo finte durissime trattative, rese in verità molto più facili dal fatto che a quel momento lo scocciatore a nome Wolfgang Schäuble non sarà più in carica come ministro delle finanze della nazione egemone nella ultrademocratica UE. E così via, fino al crollo definitivo. catenaDe Bertoli si è rallegrato, constatando che “alla fine un accordo, seppur fragile, l’ha salvata”. Parlava, va da sé, della Grecia, che è tutto, proprio tutto, salvo che salva. Si è invece rattristato ricordando che “alcuni (paesi) membri riottosi, dimentichi dei meriti che (l’UE) ha avuto assicurando loro libertà e prosperità ….”. E ci risiamo: nel tentativo angoscioso quanto vano di tenere in piedi “la baracca” paurosamente traballante le si attribuiscono meriti che assolutamente non ha. Ma dove la vede la prosperità l’esimio giornalista: per quanti sforzi faccia, la vedo solo nelle borse, grazie alle montagne di soldi fraudolosamente stampate da Draghi ed accoliti, mentre vedo senza alcun sforzo che in Grecia (e prima ancora a Cipro) c’è gente cui non è permesso, vale a dire che le è stata tolta la libertà di ritirare i propri soldi proprio da quelle banche che sono le sole beneficiarie della prosperità profusa a larghe mani dall’UE a chi non ne ha bisogno.

soldatiNel nostro paese opera da tempo un’antenna composta da 14 associazioni che si impegnano indefettibilmente per “stanare il razzismo” anche nei reconditi anfratti delle più remote valli del paese. A loro, nel 2014, si sono associati 4 nuovi gruppi, AIA, ISA, C-ECR e KIO (sento odor di sovvenzioni statali, una torta da condividere, altrimenti non saprei spiegare questo abnorme proliferare di gruppi e gruppuscoli aventi un solo ed unico scopo) e alla fine dell’anno ne è scaturito il doveroso rapporto. Gli episodi di razzismo accertato nel 2014 sono stati 249, 57 in più che nell’anno precedente. Casi tutti verificati di discriminazione basata su “gestualità, mimica, rumori, mobbing e perfino attacchi all’integrità fisica”, sta scritto nel rapporto. Sensazionali, stando sempre alla relazione dei 18 gruppi implicati, i risultati ottenuti: “sostegno alle vittime per reagire al loro senso di impotenza” da una parte e “sensibilizzazione dei razzisti con effetti positivi sulla prevenzione dell’odioso fenomeno” dall’altra.
Da parte mia posso solo auspicare e augurare che altri gruppi ad acronimo non meglio definito si uniscano anche in questo 2015 al lavoro dei loro 18 meritevoli predecessori.

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Ignazio Cassis, in un articolo sul CdT del 16.7.15, si è impegnato a fondo (le elezioni di ottobre si avvicinano) per farci capire l’assoluta e predominante importanza dei trattati bilaterali per il benessere della Svizzera. Un’importanza, mi è parso di capire, tale da giustificare anche la richiesta di rimettere in votazione la decisione a lui invisa del 9 febbraio 2014. Honny soit …..

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Didier Burkhalter, politico neocastellano, e Aurelia Frick, ministra degli Affari esteri del Liechtenstein, con altri 11 colleghi non meglio specificati, hanno pubblicato sul CdT un appello in favore della CPI, Corte Penale Internazionale, il tribunale che punisce “genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra (vae victis, guai ai vinti) e crimini di aggressione”. Se fosse vero che si vuol punire anche le guerre di aggressione, allora gli USA dovrebbero godere di un trattamento di favore, con un seggio permanente: non tra i giudici, ma al banco degli imputati.

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18.7.2015: una buona notizia. 12 jihadisti svizzeri, su 66 partiti per il califfato, sono stati uccisi.
Una cattiva notizia: di 66 jihadisti partiti per il califfato, solo 12 sono stati uccisi.

Gianfranco Soldati

NOTA. Quest’ultimo pensiero, nel suo sarcasmo, può sembrare cinico. Ma è tragico dover ammettere che 66 nostri “connazionali” possano essere “partiti per il Califfato”. Che cosa sta diventando/è diventato il nostro Paese? (ndR)