Ghiggia 7 Blocher xL’importanza che la Lega dei Ticinesi e l’UDC attribuiscono alla dura battaglia per gli Stati traspare chiaramente dalla presenza qualificata e massiccia di politici alla conferenza stampa del candidato d’area Avv. Battista Ghiggia tenutasi oggi al Palazzo dei congressi di Lugano: i consiglieri di Stato, i consiglieri nazionali, molti granconsiglieri, il sindaco di Lugano. Per l’UDC abbiamo notato Rusconi, Filippini e Del Don.

Naturalmente la star del giorno non poteva non essere il capo carismatico della Destra svizzera, il Consigliere federale abgewählt Cristoph Blocher, che non ha esitato a passare ancora una volta il Gottardo per portare il suo sostegno alla causa. Mi sono permesso di dirgli: “Io so perché Lei viene tanto volentieri nel Ticino. Il voto dei ticinesi è sempre così favorevole a Lei!” Mi ha regalato un sorriso un po’ complice (per una volta devo aver detto una cosa giusta).

L’avvocato Ghiggia è stato presentato ai giornalisti dal presidente del Consiglio di Stato on. Norman Gobbi.

Ghiggia 2 Gobbi xIl candidato, che è cosciente della difficoltà dell’impresa pur rimanendo – come già abbiamo fatto notare – l’unico non uscente con una reale chance di vittoria, ha tenuto un discorso energico e franco. Ecco un uomo che non ha timore di definirsi “di destra” e questa è un’ottima cosa; si vede che un po’ d’acqua sotto i ponti ne è passata. Le trattative con l’UE ? “Cronaca di una capitolazione annunciata”. Il famoso “accordo quadro”, che potrebbe segnare la fine della nostra indipendenza? “Possiamo dire tante volte no” (ma c’è gente che dice sempre sì).

“Occorre che il Consiglio federale cambi!”. Parole sante, ma non è detto che succeda. Ci vorrà un solido voto in ottobre, dal quale esca un parlamento connotato più a destra. [Non posso trattenermi dal pensare che nell’elezione 2007 l’UDC ottenne il suo miglior risultato di sempre… per finire impallinata in dicembre] EWS, un’autentica “calamità”, fuori.

Ghiggia ha un pensiero per Marignano (il 13 settembre di 500 anni fa): quella dura sconfitta contribuì a cambiare e a formare il paese. Fede, coraggio, speranza. Battersi, da qui al 18 ottobre, e al 15 novembre, con tenacia per la vittoria.

Ghiggia 9 Blocher Boris xTocca ora a Christoph Blocher (le sue parole saranno tradotte dal tedesco da Glen Brändli, candidato leghista al Nazionale). Un breve saluto? Forse in origine era previsto così. Ma il leader non ha intenzione di risparmiarsi e darà di più. La sua oratoria è semplice e accattivante, dotata di grande empatia, spiritosa, inconfondibile.

“Confermiamo i nostri 3 deputati al Nazionale… ma conquistiamo il seggio agli Stati!” In quella camera sono tutti “blind” (risate). [In effetti quella camera radicalchic è un’autentica “camera horribilis” per la Destra]. “Ho letto il programma dell’avvocato Ghiggia, l’ho confrontato con il mio. Sono identici!”

“Ghiggia sarà uno “Ständerat” che dice quello che pensa e fa quello che dice. Ci sono in giro troppi candidati che dicono una cosa e ne pensano un’altra… e che non vedono l’ora che arrivi il 19 di ottobre. [Il fenomeno è particolarmente acuto e diffuso nel Ticino, a causa di quel famoso 70% di un giorno di febbraio].

“Noi non vogliamo il diritto europeo e non vogliamo fremde Gesetze, fremde Richter” e così la pensavamo anche i nostri padri fondatori.

Blocher rivendica la sua qualità di imprenditore. “La mia industria è la più importante dei Grigioni, noi esportiamo il 96% della nostra produzione. Noi conosciamo l’estero e sappiamo trattare con l’estero!”

Verso la fine del suo speech Blocher tocca il più attuale e bruciante dei problemi: i migranti. “Ogni anno si stabiliscono in Svizzera circa 10o mila persone; in 4 anni ciò corrisponde alla popolazione di una città come Zurigo”. “Dublino e Schengen, abbiamo accettato tutto. Abbiamo accettato di abolire i controlli alle frontiere. Già, ma ci avevano assicurato che le frontiere esterne dell’UE sarebbero state hermetisch abgeriegelt. Noi pensavamo: i migranti potranno arrivare in Svizzera (come primo paese) solo in mongolfiera!” L’alt Bundesrat si permette qualche punzecchiatura ai danni dell’Italia, il pubblico si diverte.

Ecco, il suo discorso di sostegno a Battista Ghiggia è finito. Adesso incomincia il difficile. Saranno cinque settimane di fuoco.

Ghiggia 5 Blocher x