jack 200Il dottor Tobiolo Gianella, economista, docente e ricercatore all’USI, è senza alcun dubbio uno delle giovani personalità emergenti del PLR. Nel corso di questa ampia e approfondita intervista Francesco De Maria ha cercato, blandamente, di provocarlo, ponendogli alcune domande insidiose. Ma Gianella non si è minimamente sbilanciato, mantenendosi solido e molto prudente. Un candidato PLR ortodosso e impeccabile, in competizione con tre “pezzi da novanta”!

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Tobiolo GFrancesco De Maria   La foto del piccolo Aylan ha scosso il mondo e ha suscitato polemiche feroci. Personalità normalmente provviste di autocontrollo si sono… “lasciate andare”. Era giusto pubblicare quell’immagine? Lo scopo della pubblicazione era di condizionare/manipolare l’opinione pubblica e gli stessi governi? C’è stata cospirazione?

Tobiolo Gianella   Da sempre gli organi di stampa hanno pubblicato fotografie terribili di guerre, genocidi o altri avvenimenti simili. La scelta dei giornalisti e degli organi di informazione è completamente soggettiva ed è loro che devono essere responsabili di ciò che pubblicano e di ciò che scrivono. Poi sta al lettore, autonomamente e in maniera individuale, essere in grado di valutarne gli effetti e soprattutto di non farsi condizionare in proposito.

Quella piccola, fragile, leggera vittima siriana può pesare… tanto quanto 1 milione di migranti accolti in Germania?

TG   Chiaramente la commozione per quell’esile corpicino senza vita non può lasciare indifferenti. È però necessario scindere quello che è il vero problema dei profughi e quello delle loro rivendicazioni. E chiedersi, forse, perché tutta questa gente scappa dai loro Paesi. Ci sono guerre, ci sono violenze, ci sono carestie? Mi chiedo e chiedo anche ai lettori di Ticinolive, perché queste persone non rimangono nei loro Paesi? Perché non combattono per le loro libertà e per la democrazia? Perché non si ribellano a Governi tiranni e corrotti?

La Cancelliera la sua decisione l’ha presa d’impulso, all’improvviso, sotto l’incalzare degli eventi? La Germania farà quello che ha detto di voler fare? Il popolo tedesco lo accetterà?

TG   Non mi pare che la Cancelliera Angela Merkel abbia mai preso una decisione d’impulso. Non è infatti da tedesco prendere una decisione senza prima averla ponderata per bene. Di regola la Germania quando dice una cosa poi la rispetta. Senza se e senza ma. Nel bene e nel male questo è il carattere tipico del germanico. E se il popolo tedesco lo accetterà lo vedremo nel corso dei prossimi appuntamenti elettorali, in particolare se il Governo di Angela Merkel otterrà ancora la sua fiducia.

La Germania ha preso la responsabilità di accogliere dei migranti. Altri Paesi europei – in proporzione alla loro capacità e possibilità di accoglierli – dovrebbero seguirne l’esempio.

Il problema dell’accoglienza di grandi masse di migranti è essenzialmente economico?

TG   Sinceramente credo che il problema sia sociale più che economico. Non possiamo sempre ridurre tutto all’economia ed al profitto. Se i paesi industrializzati e democratici possono e vogliono accettare dei migranti questo deve essere un tema di natura prettamente sociale e di accoglienza. Consideriamo che il nostro Paese ha da sempre avuto una particolare sensibilità in proposito. Come non ricordare l’accoglienza data, dopo l’8 settembre 1943, a tanti italiani in fuga dal regime nazi-fascista? Tanti di loro trovarono rifugio proprio a Lugano e alcuni di loro, poi, presero attivamente parte alla fondazione della Repubblica italiana prima ed alla sua ricostruzione politica, sociale ed economica dopo.

Come ha votato il 9 febbraio 2014 ?

TG   Ho votato NO a questa iniziativa. Ma ho profondo rispetto per il popolo svizzero e ticinese e quindi rispetto questa scelta. Questa è la democrazia diretta. E difenderò con le unghie coi denti questo sistema unico nel suo genere e tipico del federalismo elvetico.

Il PLR avrebbe potuto lasciare libertà di voto? [La mia domanda non si fonda sul “senno di poi”]

TG   Sui temi che toccano molto la sensibilità delle singole persone è giusto che un partito lasci la libertà di voto.

Come mai ha deciso di correre per il Nazionale? Qual è il suo obiettivo in questa elezione?

TG   Per me politica significa passione, determinazione e tanto impegno per le cittadine ed i cittadini del nostro Cantone Ticino. Significa anche ascoltare e cercare di trovare le soluzioni migliori per la gente della nostra Terra. Purtroppo noi politici non abbiamo la bacchetta magica di Harry Potter per risolvere i problemi ma dobbiamo però avere quella dose di buon senso e di intelligenza per impegnarci a fondo nel capire quali sono i problemi che affliggono il nostro Paese.

La candidatura a dire il vero è nata in maniera molto spontanea. Durante l’assemblea dei delegati del PLR Lugano del giugno scorso la nostra Presidente sezionale Giovanna Viscardi ha chiesto ad ogni sotto sezione di indicare un nominativo da segnalare all’Ufficio presidenziale di Lugano in vista delle Federali di ottobre. Nel mentre ho convocato il comitato della sezione di quartiere di Molino Nuovo, della quale sono Presidente, ed ho chiesto se qualcuno era interessato. Nessuno si era reso disponibile ed allora è stata avanzata la mia ipotesi di candidatura. Poi è stato fatto il mio nome a Giovanna Viscardi che a sua volta mi ha segnalato alla commissione cerca cantonale.

La sfida per le Federali rappresenta una crescita politica e personale e soprattutto rappresenta il mio impegno nel difendere le libertà del nostro Paese: economica, individuale, imprenditoriale e sociale. Da troppo tempo, infatti, alcuni schieramenti politici (la sinistra in primis) che non hanno a cuore il nostro Paese, stanno tentando di distruggere il nostro Sistema – Paese che da 200 anni a questa parte ha creato e crea benessere sociale ed economico.

Tre sono i temi che mi stanno a cuore.
1. Economia ed occupazione: creazione di posti di lavoro di qualità e con salari dignitosi per i residenti; equa e giusta fiscalità per cittadini ed imprese; contenimento della spesa pubblica.
2. Mobilità: completamento del collegamento A2-A13; risanamento del Gottardo ma mantenendo le attuali capacità di traffico; completamento della linea Alptransit a sud di Lugano; allacciamento della linea ad alta velocità Lugano-Milano per il tramite del partenariato pubblico-privato. Senza dimenticare però Lugano Airport SA, l’aeroporto della Svizzera italiana che necessita di un qualificante rafforzamento.
3. Partenariato pubblico-privato (PPP): è una forma collaborativa che si crea tra lo Stato e una società privata per la gestione di un servizio pubblico. Questo principio permette all’ente pubblico di esternalizzare dei compiti che altrimenti dovrebbe gestire internamente, con una conseguente riduzione dei costi. Il PPP rappresenta uno strumento connesso alle più moderne logiche di riforma della pubblica amministrazione.

La voglio sottoporre a un piccolo test politico-matematico. Poniamo che il PLRT al Nazionale ottenga un risultato del 25%. Quale dovrà essere il risultato percentuale del PPD per conservare il 2° seggio? E spieghi al lettore ignaro il (piccolo) calcolo che occorre fare.

TG   Esistono due chiavi di ripartizione dei seggi. Quelli derivanti dalla 1. ripartizione e quelli derivanti dalla 2. ripartizione. La 1. ripartizione tiene conto dei voti di lista per ogni singolo partito. La 2. ripartizione invece si basa su un quoziente di ripartizione. Il totale della 1. e della 2. ripartizione definiscono i seggi complessivi che spettano ad ogni partito. Il PPD per riconfermare i due seggi dovrà ottenere circa il 19% dei consensi (da soli oppure insieme alla congiunzione delle loro altre liste).

Come vede la battaglia per gli Stati? Valuti con una percentuale le probabilità di elezione di: Ghiggia; Savoia; Malacrida.

TG   La battaglia agli Stati, come la chiama lei, la vedo molto interessante e qualificante per l’intero Cantone. C’è in effetti un’ampia possibilità di scelta per l’elettorato. Lombardi ed Abate partono però in vantaggio e le probabilità di elezione dei candidati da lei citati (Ghiggia, Savoia e Malacrida) sono più basse. Io comunque la mia scelta l’ho già fatta: Fabio Abate è da riconfermare agli Stati! Serietà, passione e determinazione sono i suoi punti forti.

Dal 2007 il primo partito svizzero è presente in governo con un solo consigliere federale, isolato e inefficace (giudizio mio). Il PLR – e persino il PPD ticinese! (si può credere o non credere) – hanno dichiarato che questo “difetto di rappresentanza” dovrà essere corretto. È anche la sua opinione?

TG   Se l’UDC – a livello nazionale – dovesse confermare la sua forza elettorale e politica come primo partito in Svizzera alle prossime elezioni Federali mi sembra corretto che abbia due Consiglieri federali. D’altra parte la volontà popolare deve essere rispettata. Se il popolo svizzero lo conferma primo partito è giusto che l’UDC abbia diritto a due rappresentanti in Governo.

Sa che cosa mi dà fastidio nell’attuale PLR ? L’evanescenza (oso dire così?) dell’ala tipicamente liberale. O forse io non riesco a vederla?

TG   Il dualismo e la contrapposizione tra liberali e radicali che hanno contraddistinto il nostro Partito nel corso degli ultimi decenni è un fatto secondario nel contesto di crisi economica attuale. La nostra gente vuole risposte concrete a problemi reali, vuole un lavoro che le garantisca un salario dignitoso, vuole un territorio che non sia invaso da un traffico fuori controllo e da un inquinamento che non conosce limiti, vuole vie di comunicazione moderne ed efficienti.

Non pensa (se concorda con me su tale punto) che questo fatto indebolisca il partito?

TG   Per quanto mi concerne il PLR è composto dai liberali e dai radicali e pertanto mi ritengo un liberale radicale. Non è tanto il partito in sé che va ad indebolirsi ma è la forza e la spinta propulsiva dell’azione politica del partito che ne risente. E se tale forza si indebolisce chi ne soffre sono le elettrici e gli elettori del nostro partito (e più in generale tutti i cittadini).

Lei vede qualche aspetto positivo nel socialismo?

TG   Il nostro Paese si fonda, da 200 anni a questa parte, su un sistema tipicamente liberale (nel senso più completo del termine) e con un chiaro equilibrio tra giustizia sociale e libertà economica. La prima delle due cose è sicuramente una delle priorità della mia agenda politica e penso anche dei socialisti. Tale sistema ha garantito e garantirà il benessere sociale ed economico che ben conosciamo alle cittadine ed ai cittadini del nostro Paese.

Mancano 6 mesi (e sono pochi) alla grande “battaglia per Lugano”. La riconquista della Città per il PLR sarà molto difficile, ma forse non impossibile. Lei sarebbe interessato a una candidatura per il Municipio?

TG   E chi non lo sarebbe?

So che è al lavoro la commissione cerca presieduta dagli amici Aldo Pessina ed Erasmo Pelli. Al momento mi sto concentrando sulla campagna delle Federali che mi sta impegnando davvero moltissimo. È una sfida unica che mi sta facendo crescere tanto a livello personale e politico.

Qual è il suo giudizio sullo stato finanziario attuale del Comune e sulle prospettive a breve/medio termine? Come si potrà “colmare” il grande buco nel gettito fiscale delle banche?

TG   Il disavanzo di esercizio preventivato a quasi 30 milioni di franchi si è molto ridimensionato e si parla adesso “solamente” di circa 3 milioni di deficit. La situazione è da monitorare con la dovuta e giusta attenzione ma è chiaro che una Città come Lugano deve sempre avere un occhio di riguardo ai grandi progetti e ad investimenti qualificanti sul territorio. L’USI ed il Cardiocentro sono due esempi molto concreti e di cui possiamo valutarne positivamente gli effetti sul nostro territorio. Ed il LAC sarà un altro esempio virtuoso di capacità imprenditoriale della nostra Città.

La mancanza di introiti da parte della banche potrà essere colmata da nuove attività imprenditoriali. Già ci sono segnali interessanti in proposito: cultura, farmaceutica, attività di back office, eccetera. Certo, ci vuole tempo affinché anche i conti pubblici ne possano beneficiare concretamente ma siamo sulla strada giusta.

Lei vorrebbe partecipare alla grande avventura del LAC ? Se sì, in che modo, con quali contributi?

TG   Molto onestamente. Non credo di avere delle qualità professionali nell’ambito culturale. Di formazione sono economista. Sono invece attivo come membro del Consiglio di Amministrazione della Lugano Airport SA, la società pubblica che gestisce l’aeroporto di Lugano-Agno e alla quale mi dedico con passione e determinazione. I risultati per il 2015 sono molto positivi ed incoraggianti nel mostrare un aumento considerevole del numero di passeggeri. Ad oggi: +9% rispetto al 2014 e +40% sulla sola tratta Lugano-Ginevra.

Più in generale, invece, vorrei segnalare che avrei da dire qualcosa nell’ambito delle modalità di gestione del LAC. Penso in particolare al PPP (vedi anche la domanda precedente). Potrebbe essere un utilissimo e poco costoso strumento di gestione per le pubbliche amministrazioni, come quella di Lugano. Tale strumento si potrebbe poi applicare anche ad altri contesti: lo stesso Lugano Airport SA, Polo sportivo, eccetera.

Recentemente Giovanna Masoni (la cui proverbiale pazienza sembra giunta al termine) non ha esitato a evocare una possibile “incompatibilità” tra Quadri municipale e Quadri direttore del Mattino. La Vice sindaco ha ragione o è andata troppo in là?

TG   Giovanna Masoni ha giustamente fatto emergere una situazione che, probabilmente, non esiste in nessun altro Comune della Svizzera. Ossia che un membro dell’esecutivo sia anche direttore di un settimanale. Capisco bene la frustrazione di Giovanna! In Municipio si prendono scelte a maggioranza ma che poi sono collegiali. E poi la domenica mattina si legge dei vari attacchi al LAC. Chiaramente un partito politico non può essere al contempo “partito di lotta e partito di governo”. Si deve fare una scelta di campo molto chiara e precisa.

Tutti pazzi – c’è un notevole slancio – per il Gran Premio di formula E. Viale Cattaneo, corso Elvezia, quai, …, via Pretorio, … Sfrecceranno come missili le monoposto elettriche in pieno centro. È una sfida eccitante e non facile: approvazione del percorso, necessaria deroga e, soprattutto, 10 pesantissimi milioni da trovare. Lei come la vede?

TG   Tenga presente che proprio il tema della mobilità elettrica ed ibrida è uno dei temi principali del salone dell’auto proprio in questi giorni in svolgimento a Francoforte. Chiaramente poi si devono soppesare benefici e costi di un’iniziativa simile. D’altra parte la Formula E non è il Gran Premio di Montecarlo… Per la deroga aspettiamo le modifiche di legge da parte della Confederazione, mentre che per la ricerca dei 10 milioni si deve insistere con i privati. Ed in questo caso rientra ancora una volta in gioco il tema del PPP che potrebbe essere una soluzione valida e non onerosa per la Città di Lugano.

In questi giorni si parla molto del futuro Master in medicina che sarà creato all’USI. Anche se non si tratta strettamente del suo ambito di competenza, può dirci qualcosa in proposito?

TG   L’USI, voluta fortemente dal compianto Consigliere di Stato Giuseppe Buffi e dall’ex Sindaco di Lugano Giorgio Giudici è una solida realtà universitaria nel panorama accademico svizzero ed europeo. Sta crescendo bene, rendendosi attrattiva non più solamente per gli studenti ticinesi o svizzeri ma anche per quelli della vicina penisola o del resto del mondo. Questo permette di incrementare in termini quantitativi il numero degli iscritti ma nel contempo di entrare in competizione a livello qualitativo con Facoltà che hanno, inutile negarlo, delle tradizioni molto più elevate rispetto alla nostra.

La nuova Facoltà di scienze biomediche accoglierà al suo interno un Istituto di medicina umana che si occuperà dell’organizzazione e della gestione del Master in medicina, svolto in collaborazione con altre Università svizzere. L’obiettivo primario è quello di incrementare le attività di ricerca che nel medio-lungo periodo porteranno a delle ricadute importanti al tessuto industriale e aziendale della regione. La nuova Facoltà potrebbe, in sintesi, contribuire a un futuro nuovo e innovativo per tutto il Cantone, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche da quello economico, sociale e culturale.

In sintesi, la nuova struttura accademica avrà due entità: 1) un Istituto di medicina umana, a cui è preposta l’organizzazione e la gestione del Master in Medicina (realizzato in collaborazione con l’Ente Ospedaliero Cantonale e con l’appoggio di altre strutture ospedaliere/sanitarie presenti sul territorio); 2) l’Istituto di ricerca in biomedicina con le relative attività di ricerca in immunologia/vaccinologia. ll progetto prevede poi l’istituzione di 11 cattedre che saranno dirette da altrettanti professori. Essi avranno nel contempo una posizione accademica in qualità di professori e una posizione clinica come medici primari presso i servizi ospedalieri.

Fine del segreto bancario, fine di un mondo. Il parlamento ha votato, la sinistra esulta senza ritegno. Esulta anche lei?

TG   Non esulto mai quando il nostro Cantone o il nostro Paese perdono un pezzo delle proprie libertà economiche. Sappiamo ormai che il segreto bancario per i cittadini stranieri con conti correnti bancari in Svizzera, tra poco tempo, non esisterà più! Lo scambio automaticod’informazioni bancarie e fiscali con gli Stati esteri de facto ha ucciso il segreto bancario, purtroppo il latte ha traboccato la padella e ne subiamo le conseguenze.

Quindi le libertà fondamentali elvetiche, come quelle economiche e di impresa, la riservatezza e la privacy dei cittadini sono ora messi in pericolo da un Consiglio Federale che vuole a tutti i costi uniformarsi ai programmi e agli obiettivi di un’Unione Europea statalista e centralista il cui obiettivo è soltanto quello di imporre la politica economica e fiscale dei suoi Stati membri. Ma la Svizzera, seppur geograficamente e culturalmente profondamente europea, non è nell’Unione monetaria né tantomeno in quella politica dell’Europa. Ed è per questo che il Popolo svizzero, a più riprese, ha scelto e sostenuto la via bilaterale per continuare a dialogare con l’Unione Europea mantenendo però correttamente la sua indipendenza federalista. Nel nostro Paese, a differenza di quelli dell’Unione Europea ma anche degli Stati Uniti, il cittadino è sempre stato visto come una persona corretta per cui in caso di frode od evasione fiscale è lo Stato (e non il cittadino) a provarne la colpevolezza, ciò che non è in Italia e negli USA, per esempio.

La fiducia dello Stato nei confronti dei suoi cittadini non può e non deve essere messa in discussione. Finirebbe la credibilità nei confronti delle istituzioni. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad un deterioramento dei tasselli che hanno, inutile negarlo, contribuito al benessere sociale ed economico della nostra piazza finanziaria e più in generale del nostro Paese. Quale candidato al Consiglio Nazionale e quale luganese conosco bene le preoccupazioni della terza piazza finanziaria svizzera, che offre un alto numero di posti di lavoro. Per continuare a mantenere un qualificante settore bancario e finanziario è necessario trovare soluzioni concrete. 1) Mantenere una elevata professionalità e qualità della formazione del personale. 2) Puntare su prodotti e servizi bancari e finanziari qualitativamente superiori, come lo sono già ora nei confronti degli altri Paesi. 3) Puntare sull’efficienza di piattaforme informatiche per lo scambio delle transazioni bancarie che offrirebbe una riduzione dei costi a carico dei clienti. 4) Dotarsi di strumenti efficaci di marketing e di promozione delle attività bancarie anche a livello internazionale.

Per andare in questa direzione è tuttavia assolutamente necessario che i nostri operatori bancari e finanziari possano liberamente accedere ai mercati Europei ed Internazionali e soprattutto che l’Italia ci tolga dalla ormai ben nota black list.

Tobiolo Gianella, candidato PLR al Consiglio nazionale

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