dal portale www.blognews24ore.com

Migranti GermaniaL’Unione europea è in concorrenza con le economie di paesi quali la Cina e l’India, che hanno una popolazione ben più importante e un tasso annuale di crescita fuori norma. Per essere competitiva, l’UE avrebbe bisogno di un mercato comune e più vasto.

Gli Stati dell’ex blocco sovietico che oggi fanno parte dell’UE hanno fornito a Germania, Francia e Inghilterra uno spazio maggiore dove possono facilmente intensificare il loro mercato. In questo modo, l’Unione europea diventa una concorrente più forte non solo per Cina e India, ma anche per Stati Uniti, Giappone e Russia.

Per l’UE il 2015 è iniziato con una sfida maggiore, in particolare per la Germania (paese fra i maggiori contribuenti europei) per mantenere la Grecia nella Zona euro. Se Russia o Cina avessero avuto un’implicazione qualunque nella questione, per loro sarebbe stato assai facile concedere un prestito al governo di Atene per lasciare la Zona euro e l’Unione europea. Ma non lo hanno fatto.

Subito dopo è iniziata la crisi dei rifugiati dai paesi del nord Africa e del Medio Oriente. Una crisi che non ha alcun legame con la Grecia, ma che trova origine nella stessa tendenza a voler sabotare l’economia dell’UE. Nemmeno questa volta nell’equazione appaiono Russia, India o Cina. La Commissione europea ha imposto quote obbligatorie per la distribuzione di un primo lotto di 160 000 rifugiati. L’Inghilterra, fedele alleata degli Stati Uniti, è stata esonerata dall’obbligo di accoglienza. E siccome questa misura incoraggia nuove ondate di migranti, è previsto che l’insieme delle spese europee verrà sopportato dalle economie degli Stati membri dell’UE.

Gli aerei da guerra di Qatar e Emirati arabi uniti sono stati utili a Stati Uniti ed Europa durante le operazioni di bombardamento della Libia. Un’operazione che ha portato alla sostituzione del colonnello Muammar Gheddafi con orde di islamisti, che da quattro anni si fanno la guerra e distruggono il paese. Il fenomeno dei djihadisti dello Stato islamico, che distrugge le fondamenta della Siria, è stato creato con l’aiuto dell’Arabia Saudita, del Qatar e della Turchia, con il sostegno degli Stati Uniti e dei suoi alleati europei.

Per il complesso militare e industriale europeo, armare i ricchi califfati del Golfo costituisce una manna. Eppure né il Qatar, né l’Arabia Saudita, né gli Emirati arabi contribuiscono a risolvere il problema dei rifugiati. La morale e la politica multiculturale dipendono in gran parte dalla situazione economica dell’UE. Di conseguenza, l’introduzione deliberata in un’economia in caduta libera di milioni di rifugiati potrebbe portare l’Unione europea a vedervi una soluzione per mettere fine al degrado della qualità di vita di siriani, yemeniti, libici, ecc.

L’UE potrebbe trattare con maggiore intransigenza dichiarazioni come quella dell’emiro del Qatar, il quale dice che il suo paese non accoglie rifugiati siriani, in quanto potrebbero attaccare la popolazione sciita locale. Un argomento senza logica : la Giordania accoglie almeno due milioni di rifugiati palestinesi sunniti e cristiani, 300 000 iracheni e altri due milioni di rifugiati siriani. E nessuno ha mai sentito parlare di un qualsiasi incidente.

Un’UE indebolita firmerà senza dubbio il TTIP, il Partenariato transatlantico per il commercio e l’investimento, un accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti, che di fatto annulla le barriere del commercio (diritti doganali, regolamentazioni e restrizioni sugli investimenti).

L’essenza del TTIP consiste nel sopprimere tutti gli ostacoli per le società multinazionali e al contempo eliminare i regolamenti che proteggono i cittadini europei dagli abusi delle grandi corporazioni, come il diritto al lavoro, le regole della sicurezza alimentare, l’utilizzo di prodotti chimici tossici e le leggi relative alla protezione dei dati eprsonali.

Lo scopo del Partenariato transatlantico è creare nuovi mercati attraverso l’apertura, alle società transnazionali, dei servizi e dei mercati pubblici. A essere presi di mira dalle privatizzazioni massicce saranno i settori chiave degli Stati dell’UE, quali la sanità, l’educazione, l’ordine pubblico, l’esercito e le risorse naturali.

(Fonte : reseauinternational.net)