Stamani a Castelrotto
Vasto dispiegamento di forze dell’ordine sul territorio

Chiasso panel 2Apriamo il nostro servizio pubblicando integralmente il comunicato della Polizia cantonale, più lungo e loquace del solito (ma l’occasione è importante). Ad esso aggiungeremo alcuni commenti personali poiché abbiamo partecipato per la prima volta a una conferenza stampa, molto ben organizzata, nei locali del Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale, situato nell’edificio della stazione ferroviaria di Chiasso.

Sono tempi grami e insicuri e il ruolo della Polizia nel proteggere la società degli onesti e nell’infondere fiducia ai cittadini assolutamente fondamentale. Notizie come quella di oggi non possono che fare del bene, anche se la preoccupazione rimane, in particolare per le zone di frontiera a sud, maggiormente esposte agli attacchi della criminalità.

Chiasso Cocchi 3Il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi

COMUNICATO UFFICIALE

Poco prima delle 7.30 del 16.10.2015 a Castelrotto un’importante operazione della Polizia cantonale ha permesso di assicurare  alla giustizia sei malviventi. L’operazione è stata effettuata in collaborazione con la Polizia di Stato italiana, Squadra mobile di Milano, che ha fornito importanti informazioni per fermare i criminali nonché con il Corpo delle Guardie di confine che ha assicurato il presidio delle frontiere. L’obiettivo dei rapinatori, di età compresa tra i 25 ed i 50 anni, tutti residenti all’estero, era un furgone portavalori di una ditta ticinese, che trasportava un ingente quantitativo di denaro. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Nicola Respini.

L’operazione, in atto da alcuni giorni e pianificata fin nei minimi dettagli, è nata grazie ad un’informazione giunta dalla Polizia di Stato italiana, che da tempo seguiva l’operato dei malviventi con numerosi precedenti penali in Italia per reati violenti legati a rapine. Dei professionisti del crimine, che non avrebbero esitato ad aprire il fuoco pur di raggiungere il loro fine. Da questa mattina erano attesi in Malcantone per rapinare un furgone portavalori. Al fronte ad attenderli numerosi agenti della Polizia cantonale nonché delle Guardie di confine che hanno assicurato la messa in atto di quanto pianificato negli ultimi giorni.

I rapinatori, a bordo di un’Audi, una Bmw e un furgone Fiat Ducato bianco, sono entrati poco dopo le 7.00 da un valico secondario sulla Tresa. Sin da subito sono stati presi in consegna dal dispositivo di polizia fino al fermo a Castelrotto, avvenuto alle 7.20 circa. Un fermo rapido e dinamico che ha permesso in pochi istanti, e senza l’uso della forza, di stroncare sul nascere le velleità dei sei pregiudicati. A bordo dei veicoli sono state rinvenute delle armi nonché altro materiale da utilizzare per giungere al loro obiettivo.

Infine, si evidenzia che, ancora una volta, la collaborazione tra le forze dell’ordine operanti in Ticino e con gli inquirenti italiani ha portato ad un ottimo risultato permettendo di arrestare dei pericolosi malviventi attivi a livello transfrontaliero.

Chiasso Giuliano 2xIl Capo della Squadra mobile di Milano dottor Alessandro Giuliano

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Che cosa è successo?   La brutta storia (a lieto fine) è incominciata circa un mese fa, quando la polizia italiana ha avuto sentore che un gruppo di malviventi, tutti pregiudicati per reati gravi e violenti (quattro di Milano e due di Varese, è stato precisato), stavano preparandosi ad eseguire un colpo. Da quel momento la sorveglianza nei loro confronti fu assidua: raccolta di informazioni, intercettazioni telefoniche, pedinamenti. A lungo tuttavia non risultò chiaro l’obiettivo dell’azione criminale. A un certo punto tuttavia gli investigatori appurarono che la banda progettava l’aggressione a un portavalori in territorio ticinese. Da quel momento al fulmineo arresto operato stamani sono trascorse 60 ore.

16 ottobre, ore 7   La banda, che dispone di tre autoveicoli, passa il confine attraverso un valico incustodito sulla Tresa. I banditi non sanno di essere stati individuati e seguiti sin dal primo momento. Procedono verso il loro intento criminoso (dove questo dovesse realizzarsi non è stato rivelato). Alle 7.20 a Castelrotto le forze dell’ordine attaccano. L’azione è rapidissima, i criminali sono sorpresi e sbalorditi, nessun colpo viene sparato (su questo punto la polizia è categorica). Viene usata una granata “disorientante”, che produce un gran fragore e un lampo accecante. In pochi secondi i sei uomini sono sopraffatti e arrestati. Tutti incolumi. Nelle auto vengono trovate numerose armi, sia corte che lunghe. Nel complesso il dispositivo messo in atto per la cattura e la sicurezza è risultato imponente: non meno di 160 uomini, tra “teste di cuoio”, agenti della Cantonale e della Squadra mobile, guardie di confine.

Chiasso Palmisano xIl Commissario capo Palmisano

Chiasso Zambetti xIl 1° Tenente Zambetti

Chiasso Pizolli xIl Responsabile della comunicazione Pizolli

Per concludere   Tutti hanno manifestato grande soddisfazione per il successo dell’operazione, senza “danni collaterali”, e hanno sottolineato la perfetta cooperazione tra le forze di polizia italiane e svizzere, senza la quale la pericolosa criminalità “transfrontaliera” non potrebbe essere affrontata e sconfitta.

Per Ticinolive un’esperienza ricca di interesse, che merita di essere ripetuta. Bisognerà però attendere (purtroppo!)… i prossimi delinquenti in azione!