DadòINTERROGAZIONE AL CONSIGLIO DI STATO

Nel marzo del 2014 il Gran Consiglio ha accolto due atti parlamentari relativi alle notifiche online e ha chiesto al Consiglio di Stato:

“- di introdurre l’obbligo di notifica allo sportello per i prestatori di servizio transfrontalieri che esercitano la propria attività limitatamente a 90 giorni in un anno civile ai sensi dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone;

– di esigere dalla SECO l’abolizione sul proprio portale della possibilità di notifica online.”

Nei giorni successivi i media hanno riferito di una lettera inviata dal Consiglio di Stato al Consiglio Federale mediante la quale veniva comunicata la decisione del Parlamento ticinese di abolire la possibilità di notifica online e con la quale veniva chiesto al Consiglio federale di eliminare dal modulo elettronico di notifica pubblicato sul sito della Confederazione la possibilità di indicare i Comuni ticinesi come luoghi per l’esecuzione di prestazioni.

Il 26 maggio 2014, sempre secondo i media, il Consiglio federale ha risposto di non poter procedere a quanto richiesto dal Consiglio di Stato perché ciò costituirebbe una disparità di trattamento tra i Cantoni e perché la notifica online sarebbe il modo migliore per controllare il rispetto delle normative sul lavoro.

Non risulta che dopo questa risposta il Consiglio di Stato abbia intrapreso alcunché per convincere il Consiglio federale delle buone ragioni del Gran Consiglio ticinese, in particolare in merito alla possibilità di effettuare migliori controlli attraverso una notifica personale allo sportello.

Ma vi è di più e di peggio; a seguito del voto del Gran Consiglio ci si poteva legittimante aspettare che il Consiglio di Stato avrebbe almeno proceduto a rimuovere dal sito del Cantone le istruzioni per la notifica online e il collegamento (link) al sito della Confederazione.

Invece no: istruzioni per l’uso e collegamento al sito della Segreteria di Stato della migrazione campeggiano ancora tronfiamente sul sito del Cantone; cliccare per credere:

http://www4.ti.ch/dfe/de/usml/sportello/notifica-attivita-lucrativa/impresa-con-sede-in-stato-ueaels-e-prestazione-di-servizio-indipendente/

Questa situazione è incomprensibile e non può essere accettata. Si interroga quindi il Consiglio di Stato come segue:

1. Dopo aver ricevuto la risposta negativa del Consiglio federale in merito alla richiesta di eliminare la possibilità di notificarsi online in Ticino il Consiglio di Stato ha intrapreso dei passi per convincere l’autorità federale del buon fondamento della richiesta ticinese?

2. Se sì, quali passi sono stati intrapresi, quando e con quali risultati?

3. Se no, il Consiglio di Stato intende ritornare in argomento alla luce dell’aumento delle notifiche e degli effetti negativi sulla situazione del mercato del lavoro in Ticino?

4. Perché sul sito del Cantone sono ancora presenti le istruzioni per la notifica online e il collegamento al sito della Confederazione?

5. Il Consiglio di Stato intende rimuovere dal sito del Cantone le istruzioni per la notifica online e il collegamento al sito della Confederazione?

Fiorenzo Dadò, capogruppo PPD