case crollanti[Nell’incipit il dottor Soldati esprime tutto il suo sdegno verso una ministra federale, che la destra non ha motivo di amare e che la sinistra (compreso il PPD) cinicamente usa] […] Una ripugnanza morale talmente forte da diventare anche fisica. E anche abbastanza forte da ripercuotersi sui partiti e sui parlamentari (socialisti e sinistre in genere esclusi, loro hanno una “crapa” diversa dalla nostra, possono essere utili se moderati, terribili quando arrivano al potere assdoluto, Stalin, Mao, Pol Pot insegnano) che l’hanno eletta e rieletta, il PPD in prima linea. Dotato di uno dei presidenti più incapaci che abbia conosciuto, quel Darbellay che avrebbe fatto meglio a scegliere un altro mestiere, più manuale che intellettuale. I vallesani l’hanno capito, lasciandolo malamente cadere quando si mise in corsa per il Consiglio di Stato, dove vorrebbe tornare abbandonando Berna. Auguro al PPD un presidente più capace, un augurio che diventerà sicuramente realtà perché è impossibile trovarne uno meno capace.

soldatiUn altro vallesano ha incassato una soddisfacente stangata, a Ginevra: Raymond Loretan, fino a poco tempo fa presidente CdA della SRG-SSR-RSI, eurofilo fanatico, come il direttore generale Roger de Weck. Direttore generale e presidente eurofanatici di una TV di Stato di un paese che dell’UE non vuole, a grande maggioranza, sentir parlare al difuori delle normali relazioni economiche che si hanno con tutti gli stati esteri (Corea del Nord esclusa, per sinistra al potere assoluto). Dopo quella dell’UDC con il solo Maurer in CF, un’altra stortura, dovuta a quel discutibile personaggio che si chiamava [si chiama tuttora così, ndR] Leuenberger, ex consigliere federale subito approdato al CdA della più grande impresa di costruzioni svizzera, Implenia se non sbaglio.

Il PPD, in continua perdita, potrà ritrovare un po’ di slancio quando recupererà il suo valore fondamentale, che è il conservatorismo condito con un po’ di liberalismo: un partito che non abbia paura a chiamarsi liberal-conservatore. [Nota della redazione: si tengano il nome che hanno voluto e che hanno, per l’amor di Dio!] Una terza stortura, sia detto en passant, è quella di ritrovarci con una maggioranza di ambasciatori socialisti, dovuta all’opera indefessa della Michelina Si Calmy Lei. Quelli di fresca nomina sono (quasi) tutti euroturbo, grazie a Burkhalter. Insomma, di gente da ringraziare ne abbiamo sempre.

Adesso per la Donna del Baratro sembra giunto il momento del rendiconto. Di Lei resterà solo l’amarezza per aver avuto Camere federali che hanno osato nominarci come consigliere federale un personaggio con simile carente, anzi assente struttura etica. [Qui non si tratta “solo” di lei. Tutta l’imboscata era fondata sul sotterfugio e sull’inganno. I nomi dei responsabili sono ben noti; ndR] Eticamente parlando carenti sono stati anche tutti i suoi elettori borghesi. I socialisti no, quelli sono sempre onesti solo nei propri riguardi, agli uomini di destra riservano solo denigrazione, probabilmente dovuta al loro genoma.

Tettamanti xNella sua intervista odierna al CdT Tito Tettamanti fa una proposta interessantissima: per fronteggiare la burocrazìa, che cresce, prolifera e si rigenera come un melanoma impazzito, inondandoci di norme, prescrizioni, balzelli e quant’altro, bisognerebbe eleggere in CF anche persone con grande esperienza manageriale. Penso che abbia sempre in mente Ermotti, con ragione. Bisognerà però spiegare al banchiere che i consiglieri federali non possono contare sui boni arcimilionari. [Forse, sostenendosi con i suoi risparmi, potrebbe resistere qualche anno con la paga di consiglierefederale].

E dice ancora, TT, con termini più gentili dei miei: quella dei borghesi PPD e PLR di pretendere dai candidati UDC al CF che si impegnino ad assumere i loro programmi per essere eletti è una pretesa stupida oltre che ridicola**, che viene sanzionata dal popolo che è meno stupido di quel che pensano molti politici. Fa anche notare, TT, che stranamente ai 2 socialisti non si chiede di adottare programmi borghesi. Un’altra delle non poche storture del nostro sistema politico.

Gianfranco Soldati

** Per fare un paragone tutto sommato calzante, sarebbe come se Toni Brunner dicesse ai Radicali: “Siamo disposti a votare Burkhaltèr a patto che…”