Il primo lo assegno a Giovanni Galli che, in gran forma, scrive sul Corriere odierno:

[…] “il ruolo della vittima le ha giovato elettoralmente. Ma se si vuole ristabilire una certa concordanza e allentare la polarizzazione che sta bloccando il sistema, non è possibile fare a meno di un secondo seggio UDC in Governo. In democrazia, gli avversari ci sono e non si possono scegliere. E in un sistema proporzionale non c’è posto per l’ostracismo. Nel 2007 una parte del mondo politico ha creduto di fare un favore al Paese espellendo quello che riteneva un elemento di disturbo. Il sovrano ha indennizzato l’UDC con gli interessi, dandole ancora più consensi”[…]

Parole sante! Oggi, dopo infiniti trucchi e menzogne, viviamo un sentimento “di giustizia e di speranza”, come così bene ha detto il candidato della Destra agli Stati avv. Battista Ghiggia.

Sempre per fare giustizia infliggerei alla Dottoressa il cui nome parla da sé la punizione seguente: ricopiare CENTO volte, in bella copia, le parole di Giovanni Galli.

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Il secondo spetta a Tito Tettamanti (a domanda risponde, CdT):

D. Non reputa che il 18 ottobre sia stato una sorta di voto di sfiducia nei confronti soprattutto di Eveline Widmer-Schlumpf?

TT  Potrebbe anche darsi. Ma sicuramente il rifiuto di alchimie cerebrali per permettere ad un partito che ha il 4% dei voti di avere un consigliere federale tributario della sua nomina alla sinistra.