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Prendo questo articolo di OTTO anni e lo ripubblico integralmente.

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“Il nazismo e il fascismo sono sorti e si sono imposti con gli stessi percorsi oggi proposti dalla Lega e dall’UDC.”

Personalmente trovo inaccettabile che simili cretinate vengano pubblicate (pagina 14) sull’organo ufficiale del PLR. Il responsabile politico della testata è (com’è indicato a chiare lettere) il presidente stesso del partito, Rocco Cattaneo. Mi sono permesso di domandare il suo parere sulla faccenda. Stiamo a vedere se mi risponde.

ADDENDUM. Secondo me il problema psicologico fondamentale dei Liberali-Radicali (e di altre forze) è di non essere mai riusciti a considerare “legittimo” il successo (un “unicum” nel nostro piccolo mondo) di un movimento che propone, dalla sua stessa nascita, un discorso politico aggressivo e talvolta eccessivo. “Vincono perché barano” o addirittura “Vincono perché sono dei delinquenti” (politicamente parlando). Così si dà forse sollievo alla frustrazione ma, veramente, non si va lontano.

ADDENDUM 2. Sempre secondo me il favore della “gente” (intendo: di coloro che tale favore hanno concesso!) viene principalmente da un fatto. La “nuova” forza è stata vista – sin dall’inizio, e molto a lungo, e in parte forse ancor oggi – come una rottura e una ribellione contro modalità di gestione partitica vissute come asfissianti e mortificanti. Un’accusa fondata o un’illusione abilmente creata? Risponda il pubblico, non già il De Maria.

ADDENDUM 3. Probabilmente i fondatori hanno ragionato così: “Visto che la politica addormenta il popolo, noi proviamo a strillare”. Il successo è stato enorme, ma è assurdo (e soprattutto inutile) colpevolizzare la gente.

ADDENDUM 4. Accludo un breve e recentissimo “post” (visibile nella mia stessa bacheca) che non vuole dimostrare nulla ma che appare significativo nella sua tipicità (copia-incolla).

“Anche se perdera voti facendo questi articoli almeno non si abbassera ai livelli dei partiti pagliaccio che fanno solo rumore per avere il consenso del popolino chiuso e ignorante.”

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Palazzo f

Ballottaggio per gli Stati (mancano esattamente 2 settimane)

Votare un candidato per le sue idee ed i suoi comportamenti politici oppure per il partito nel quale egli milita? Su questo punto veramente cruciale i pareri divergono nettamente.

Secondo l’opinione dominante (che mi limito a riferire) il nodo che sarà sciolto il 15 novembre è: “Abate o Ghiggia”? Lombardi è considerato “sicuro”, Savoia e Malacrida fuori gioco (ma NON nel senso delle possibili interazioni).

Ho letto ieri il testo seguente, che giudico sostanzialmente corretto, e lo propongo al lettore. Esso mette a confronto i due grandi rivali su 5 questioni politiche fondamentali (non le solite bazzecole). Abate o Ghiggia?

La mia personale posizione? È questa. Si può legittimamente votare Abate. Basta sapere quello che si vuole. Si può legittimamente votare Ghiggia. Basta sapere quello che si vuole.

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WIDMER SCHLUMPF
Battista Ghiggia: sin dalla sua discesa in campo, il candidato Lega-Udc ha sempre detto che “è stata una disgrazia per la Svizzera” e non avrebbe dovuto essere rieletta, nel rispetto della “formula magica”.

Fabio Abate: è stato tra gli artefici della rottura della “formula magica”, essendo stato tra i politici che l’hanno votata e hanno fatto in modo che ottenesse il posto da Consigliera federale al posto di Blocher.

9 FEBBRAIO
Battista Ghiggia: uno dei punti cardine del suo programma è l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa: “il popolo ha votato e le istituzioni hanno il dovere di rispettare la decisione, senza se e senza ma”.

Fabio Abate: si è espresso contro il 9 febbraio. Addirittura il 19 settembre 2013, durante una seduta degli Stati ha preso parola ribadendo la sua contrarietà all’iniziativa Udc: “l’immigrazione è un’irrinunciabile fonte di opportu­nità”.

ACCORDO QUADRO CON L’UE
Battista Ghiggia: Assolutamente contrario all’accordo quadro con l’UE: “Se questo accordo dovesse passare, per la Svizzera è finita, perché di fatto si per­mette all’UE di decidere per le nostre sorti. Questo accordo è contrario al no­stro sistema di democrazia, addirittura al patto del Grütli! Per questo dobbiamo batterci per buttarlo nel cestino!”

Fabio Abate: Il senatore PLR è a favore dell’accordo-quadro sull’integrazione istituzionale della Svizzera nell’UE, che il Consiglio federale sta negoziando.

ESPULSIONE DEI CRIMINALI STRANIERI
Battista Ghiggia: a favore dell’espulsione dei criminali stranieri: “Chi viene in Svizzera deve accettare le leggi svizzere. Se ha intenzione di delinquere semplicemente non è il benvenuto. Inoltre, come il 9 febbraio, stiamo parlando di un’iniziativa votata dal popolo che Berna ha il dovere di rispettare”.

Fabio Abate: il 6 novembre 2014, assieme ad altri senatori tra cui Filippo Lombardi, ha rifiutato di applicare conformemente alla volontà del sovrano l’iniziativa per l’espulsione che popolo e cantoni hanno approvato nel 2010. Ha inoltre introdotto una “clausola per i casi di rigore” che impedirebbe qualsiasi espulsione. Questa disposizione, che dà un eccessivo margine di apprezzamento ai giudici, è già stata esplicitamente respinta dal popolo con il rigetto del controprogetto all’iniziativa.

RIFORMA DELL’ASILO
Battista Ghiggia: contrario “in quanto permetterà a tutti i richiedenti di avere a disposizione il patrocinio gratuito di un avvocato e consentirà alla Confederazione di realizzare i centri per asilanti senza il consenso dei Cantoni e dei Comuni”.

Fabio Abate: a favore. Tanto che, il giorno dell’annuncio di una raccolta firme contro la riforma ha comprato degli spazi pubblicitari sui quotidiani ticinesi per tacciare di irresponsabilità i promotori del referendum.

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UN PROBLEMA DEL PLRT(icino)

Un problema, molto grave e assolutamente non risolto, è il seguente.
Da un lato il PLRT è obbligato a seguire le direttive generali del Partito svizzero, in particolare sull’apertura all’Europa (e al mondo), sui Bilaterali e sulla  Libera circolazione.

D’altra parte proprio queste posizioni lo imbarazzano e lo penalizzano gravemente sul piano cantonale. Che fare? È la quadratura del cerchio! Come dice il Poeta (Paradiso XXXIII):

Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond’ elli indige,

tal era io a quella vista nova:
veder voleva come si convenne
l’imago al cerchio e come vi s’indova;

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Vi siete mai domandati perché nella comunicazione del PLRT il ministro Burkhaltèr è praticamente una “non persona”? Pensateci.

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endorsements-620x300Avete detto ENDORSEMENT ?

Significato: Approvazione, appoggio.

Dall’inglese: to endorse mettere la firma dietro, composto dal latino: en-in e dossum, variante di dorsum dorso.

In tempo di elezioni si sente molto parlare di endorsement, parola da definire perbene. L’immagine etimologica ci racconta un girare il foglio e metterci dietro la firma per avallare, approvare, magari garantire qualcosa; infatti nel lessico bancario significa la girata. Quindi, in politica l’endorsement è l’appoggio di qualcuno, in particolare di una personalità o di un gruppo importante.

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Ha fatto aggrottare più d’una fronte l’endorsement** di ReGiorgio al candidato Ghiggia, espresso domenica scorsa sulle pagine del Mattino.

Luigi “Gigio” Pedrazzini ha controbattuto e controbilanciato con un bell’endorsement al radicale Abate.

Bella questa mini-guerra di contrapposti endorsement! Speriamo che si sviluppi ulteriormente, per i giornalisti è una vera manna.

** Da molte persone è stato considerato tale. Un esponente PLR (il nome al momento mi sfugge) mi ha detto con un’ombra di stizza nella voce: “Lui è così!”

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APERITIVO

Offerto dal neo consigliere nazionale Marco Chiesa in partenza per Berna. Evento affollatissimo alla Tamborini vini di Lamone. Naturalmente non potevamo mancare.

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Notati, oltre al Festeggiato, Battista Ghiggia Sergio Savoia Giovanna Viscardi Tuto Rossi Boris Bignasca Nicola Brivio Amalia Mirante Enzo Lucibello Michele Dedini Mattia Sacchi Donatello Poggi Sara Demir Tiziano Galeazzi Eros Mellini Alain Bühler… … e sicuramente parecchi altri che non ricordo o che non ho visto.

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Ironia della sorte: Chiesa, contro il quale principalmente pesava l’ “anatema” leghista e sembrava dover essere escluso dalla lista in caso di congiunzione (la quale però era obbligata), risulta il vincitore della giornata! Con merito. Si è impegnato a fondo, ha combattuto duramente per l’elezione, e il successo non è mancato.

Che dirgli? Marco, buon viaggio. E pensa a noi quando sarai sotto la Cupola!