Se la tua banca fa flop, anche il tuo conto va in flop
Sembrava una cosa ipotetica e surreale, invece sta per sbarcare anche in Italia, su modello cipriota: dal 2016 sarà applicato il bail-in, o prelievo forzoso sui conti correnti. Si tratta di una nuova strategia finanziaria che deresponsabilizza lo Stato da eventuali risarcimenti per danni causati da speculatori ma costringe i risparmiatori a rinunciare ai propri risparmi per risanare le banche più esposte in derivati ed altri titoli tossici, un vero e proprio furto ai danni dei cittadini.
Il Parlamento italiano e la sua maggioranza PD, ha votato sì al bail-in
Dal 1° gennaio, il nostro Parlamento – col voto contrario di Forza Italia, FdI, Lega Nord, M5S – ha deciso che di eventuali fallimenti bancari rispondano anche i correntisti che detengano valori superiori ai 100.000 euro, per la parte eccedente degli stessi. In questi 100.000 euro, non sono conteggiati solo i depositi liquidi, ma anche i titoli di stato. Si tratta di una soglia raggiungibile dalla stragrande maggioranza degli italiani e questo fa sì che questa manovra sia una minaccia per tutti i risparmiatori.
Il commento di Gianna Finardi
Nemmeno Silvio Berlusconi si era mai spinto così in là al servizio delle banche e non voglio difendere un personaggio politico che ho sempre criticato dai suoi albori non solo per le sue linee politiche ma soprattutto sul profilo umano-morale . In questo ultimo mandato di governo, il PD si sta dimostrando “il servo dei servi” delle banche mondiali prostrandosi ai voleri dell’Europa in tutto e per tutto.
Si tratta di una Direttiva Europea 2014/59/UE che fa si che dal 1° gennaio 2016 se la vostra banca va in crisi dovrete pagare voi con i vostri conti correnti, azioni e obbligazioni come si verificò a Cipro, dove il governo rastrellò i conti correnti dei comuni mortali pur di evitare lo smantellamento delle banche speculatrici.
Solo qualche parlamentare del Movimento 5 Stelle ha denunciato la cosa ed è inutile che altri partiti politici, come in passato accadde, facciano degli show in stile “Porta Porta” contro l’evasione dei patrimoni verso i famigerati paradisi fiscali o verso le banche svizzere. Senza addentrarmi in una materia che non mi compete, credo che la reazione del pubblico consistente nell’esportare i capitali all’estero sia più che comprensibile, e legittimata da uno stato che non solo non garantisce la legalità ma addirittura tutela gli speculatori in bancarotta.