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L’Ungheria ha chiuso le frontiere con la Croazia e la Serbia per interrompere l’entrata dei migranti nel suo territorio, un provvedimento che ha scatenato una vera e propria battaglia ai punti di frontiera, con le forze dell’ordine e i doganieri che non sanno più come gestire le migliaia di rifugiati che si stanno dirigendo verso la Germania.

Il miliardario statunitense di origine ungherese George Soros, ha dichiarato che la politica del primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, impedisce all’Unione europea di rispondere in maniera efficace alla crisi dei migranti.

Qui di seguito un passaggio di un’analisi di Project Syndicate, il gruppo di riflessione finanziato da Soros :

“Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha reso pubblico un piano in sei punti per risolvere la crisi. Ma il suo piano, che pone i diritti umani dei richiedenti l’asilo e dei migranti sotto la responsabilità delle guardie di frontiera, minaccia di dividere e distruggere l’Unione europea, facendola rinunciare ai valori sui quali è stata costruita e viola le leggi che dovrebbero governarla.”

migranti UngheriaGeorge Soros propone una politica europea che accolga almeno un milione di richiedenti l’asilo ogni anno e che aiuti la Turchia, il Libano e la Giordania ad avere i fondi necessari per i 4 milioni di rifugiati che si trovano in questi tre paesi. Soros auspica inoltre l’attuazione di un’agenzia per la migrazione e la creazione di un corpo europeo di guardie di frontiera, per sostituire gli attuali 28 sistemi che attualmente funzionano in maniera non coordinata. Il miliardario suggerisce anche di mobilitare le ONG, le chiese e le aziende quali sponsor per i rifugiati e i richiedenti l’asilo.

Il premier ungherese Viktor Orban ha replicato alle accuse di Soros, accusandolo di fare parte di un gruppo di attivisti che vogliono destabilizzare l’UE, aiutando i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e da altri luoghi a raggiungere l’Europa :

“Il suo nome è il miglior esempio di quelli che sostengono quanto può indebolire le nazioni e modificare il tradizionale stile di vita europeo. Questi attivisti che sostengono i migranti diventano involontariamente parte della rete del traffico di esseri umani.”