Dalla nuova pagina Facebook “Molestine” di Sara Berardi, da oggi mia FB-amica, riprendo questo breve, frizzante, severo giudizio.

È un po’ che non parlo più di lui. Mi è sempre piaciuto, per il suo anticonformismo, per la sua spregiudicatezza, per quella sua immensa capacità comunicativa, per la quale sarei disposto a pagare centomila (100.000). 

Naturalmente ha sbagliato tutto, ha commesso tutti gli errori possibili e immaginabili. Si è buttato a capofitto in un discorso che nella sua posizione (leader dei Verdi) non poteva fare. Ha inseguito fantasiosamente la chimera del seggio in Governo, perfettamente irraggiungibile. L’ha mancato non di un pelo, ma di un miliardo.

Poi ha continuato a sognare, cercando la strada verso il Consiglio degli Stati. E ha perso la sua ultima chance non riuscendo a farsi imbarcare da Lega/UDC come candidato d’area (non ne hanno voluto sapere). 

Ha tentato allora di riciclarsi come candidato d’area Verdi/PS. Niente da fare anche lì. Ed è stato un vero peccato perché… tutti avrebbero avuto modo di contare i voti.

Adesso inventa – con Denti, Gianella, ecc. –  “Noi”, che appare come una specie di club dei suoi (residui) amici. Io credo che lui si senta obbligato a inventare qualcosa di nuovo ogni settimana, o come minimo due volte al mese.

Sergio, la gente vuole sì idee geniali (le adora), ma anche un briciolo di realismo e di solidità.

Savoia

La grande verità

by Molestine

Sergio Savoia e i suoi accoliti sono come un libro aperto. Che “Noi” sia un primo passo verso un nuovo partito (nell’attesa di una scusa valida per mollare i Verdi senza lasciare il posto in Gran Consiglio), l’hanno capito anche i sassi.

È a cosa miri l’uomo che domenica nella sua città (Bellinzona) è arrivato ultimo (ultimo!) nella corsa agli Stati, che non si capisce tanto bene. Un posto in Municipio nella Grande Bellinzona? Non pare il caso.

Forse attende con pazienza che sbarchi il maggioritario in Consiglio di Stato. A quel punto chissenefrega del partito, a contare è l’uomo. Per Savoia un sogno che si avvera: non dover dar più retta a tutti quei rompiscatole che di tanto in tanto osano persino dissentire dal Vangelo secondo Sergio. (A chi poi potrà dare la colpa se dovesse fallire anche in quel caso lo vedremo. Ma tranquilli che qualcuno lo trova)

Intanto i Verdi, quelli veri, si leccano le ferite e cercano di raccogliere i pezzi di un movimento che adesso davvero può riunirsi in una cabina telefonica. E fanno gli offesi: “Se vogliono andare che vadano!”. (O vadino?)

Eh, grazie mille! Finché ha fatto comodo Savoia ha potuto fare il bello e il cattivo tempo. Persino quando ha candidato uno che fino a due giorni prima se ne andava in giro a promuovere il raddoppio del Gottardo nessuno ha detto nulla. Quelli che adesso si stracciano le vesti avranno alzato sì e no un sopracciglio. Peggio: mandavano al massacro chi non contava un tubo. Gli unici con il coraggio di aprir bocca. Adesso parlano tutti: ma i buoi ormai sono scappati dalla stalla. Chi ha taciuto è complice, buona cabina telefonica amici Verdi.