Un atto parlamentare molto sensato e molto ben costruito nel quale – soprattutto per la parte legale – vediamo la mano esperta dell’avvocato Maurizio Agustoni (che conosciamo ed apprezziamo personalmente).

La nostra opinione – che non abbiamo ancora espresso e che cogliamo l’occasione per esprimere qui – è che la “mossa” del Consiglio di Stato debba essere interpretata come gesto di “buona volontà” e distensione del governo ticinese per favorire l’elezione di Norman Gobbi. Tutto aiuta! (se funziona)

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INTERROGAZIONE
Presentata da Maurizio Agustoni e Fiorenzo Dadò a nome del Gruppo PPD + GG

Il 25 novembre 2015 i media hanno riportato la notizia secondo cui il Consiglio di Stato avrebbe comunicato all’autorità federale la decisione di abbandonare la richiesta del certificato dei carichi pendenti per il rilascio o il rinnovo dei permessi B e G ; sarebbe invece mantenuta la richiesta di presentare il casellario giudiziale.

Secondo quanto riferito dai media, tale decisione sarebbe stata adottata per favorire le trattative in materia fiscale con la Repubblica italiana.

La decisione del Consiglio di Stato può lasciare perplessi se si considera, dal profilo della sicurezza, la particolare delicatezza del periodo in cui viviamo. V’è peraltro da chiedersi quale sia il margine di correzione di accordi fiscali che sembrano relativamente consolidati nel loro contenuto.

Ciò premesso, è in ogni caso discutibile che in un periodo in cui tutti gli Stati europei e occidentali innalzano le loro misure di sicurezza, in Ticino si rinunci a un elemento di controllo delle persone che non solo entrano nel nostro territorio quotidianamente (permesso G: frontalieri), ma addirittura chiedono di stabilirsi in Ticino durevolmente (permesso B).

Il casellario giudiziale è solo un tassello di una politica di controllo della immigrazione, ma non può essere l’unico.

In Italia, per esempio, nel casellario giudiziale sono riportate unicamente le condanne irrevocabili (art. 686 CPC-it), ovvero quelle che non sono più suscettibili di ricorso; questo significa che una persona condannata in due gradi di giudizio, magari per reati molto gravi, risulta incensurata. Si tratta di una conseguenza del principio della presunzione di innocenza.

In un Stato con un sistema giudiziario penale lento, ciò significa che il casellario giudiziale spesso non consente di farsi un quadro sul potenziale rischio rappresentato da una persone.

Inoltre in Italia l’art. 175 CP consente di omettere la menzione nel casellario giudiziario, in caso di prima condanna, per reati in cui è stata inflitta una pena detentiva non superiore a due anni (non proprio bagatelle, quindi).

Per il Ticino è quindi altrettanto (se non più) importante conoscere l’esistenza di procedure penali pendenti, ciò che in Italia è presente nel certificato dei carichi pendenti, nel quale sono iscritti le persone oggetto di procedure penali nelle quali è già stata chiusa la fase delle indagini preliminari.

Gli esempi degli ultimi mesi dimostrano che una verifica “a campione” non è sufficiente a scongiurare il rischio che sul nostro territorio si insedino persone che costituiscono un potenziale rischio per la nostra sicurezza.

Il Gran Consiglio, lo scorso 23 settembre 2015, aveva del resto a larghissima maggioranza manifestato il proprio favore a questa misura, votando una risoluzione all’indirizzo dell’Assemblea federale.

I sottoscritti sono pertanto convinti che il Consiglio di Stato disponeva (e disponga) della necessaria “copertura politica” per mantenere in essere la misura.

Ciò detto, se il Consiglio di Stato non vuole tornare sui suoi passi, è perlomeno doveroso informare i cittadini in merito agli esiti delle misure introdotte da aprile 2015, sia con riferimento ai carichi penali pendenti, così da valutare il potenziale rischio per la sicurezza del nostro Cantone.

Il Gruppo PPD interroga il Consiglio di Stato come segue:

1. Da aprile 2015 quante persone, tra quelle che hanno richiesto il rilascio o il rinnovo di un permesso G, hanno presentato un certificato dei carichi pendenti con delle iscrizioni?
2. Quanti permessi G sono stati accordati/rinnovati a persone con iscrizione nel certificato dei carichi pendenti?
3. Quale tipologia di reato era iscritta nei carichi pendenti di persone a cui è stato rilasciato/rinnovato il permesso G?
4. Da aprile 2015 quante persone, tra quelle che hanno richiesto il rilascio o il rinnovo di un permesso B, hanno presentato un certificato dei carichi pendenti con delle iscrizioni?
5. Quanti permessi B sono stati accordati/rinnovati a persone con iscrizione nel certificato dei carichi pendenti?
6. Quale tipologia di reato era iscritta nei carichi pendenti di persone a cui è stato rilasciato/rinnovato il permesso B?

Maurizio Agustoni e Fiorenzo Dadò