Presentata da Gianmaria Frapolli e Alessandra Gianella, per la maggioranza della commissione delle Petizioni e dei Ricorsi (vedi firmatari allegati) per inserire nella legge un corso obbligatorio per ottenere la Cittadinanza Svizzera. L’obiettivo è quello di sensibilizzare chi richiede la naturalizzazione ai nostri usi e costumi.

Questa iniziativa non vuole aumentare i compiti dello Stato perché il corso dovrà essere completamente a carico del richiedente.

Oss. (fdm) Nessuno dei deputati socialisti (nel senso di: le deputate) presenti nella Commissione ha firmato l’iniziativa.

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INIZIATIVA PARLAMENTARE

presentata nella forma generica da Gianmaria Frapolli e Alessandra Gianella per la maggioranza della commissione delle Petizioni e dei Ricorsi per inserire nella Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale (LCCit) l’obbligo di frequentare il “Corso alla cittadinanza” per i candidati alla naturalizzazione

del 30 novembre 2015

Vista l’evoluzione della nostra società e la composizione dei flussi migratori, si afferma la convinzione che sia necessario rivedere il concetto, lo scopo e le modalità del processo di ottenimento del passaporto svizzero. Quanto verificato tramite l’esame a livello comunale va inserito in una visione più ampia e coerente del processo integrativo globale. Le conoscenze della lingua italiana, della storia, della civica, della geografia svizzera e ticinese, così come quelle delle principali norme penali, non sono infatti fini a sé stesse, ma sono parte imprescindibile di un processo di una vera integrazione culturale, sociale e politica.

Ogni processo di naturalizzazione lascia largo spazio di discrezionalità alle autorità preposte all’esame d’idoneità. In risposta a ciò, sono attualmente in cantiere importanti progetti di revisione legislativa sul piano federale e, contestualmente, anche su quello cantonale.

Ci riferiamo in particolare alla revisione totale della Legge federale sulla cittadinanza svizzera, approvata dall’Assemblea federale nel giugno 2014, e alla relativa nuova Ordinanza. Le nuove disposizioni federali, che secondo quanto annunciato saranno completate con norme di esecuzione contenute nell’ordinanza, accentuano l’importanza di possedere adeguate conoscenze sia a livello linguistico sia del contesto geografico, storico, politico e sociale federale e cantonale, imponendo di conseguenza una modifica incisiva della legislazione cantonale in materia. Al riguardo vale la pena sottolineare che, come riportato a pagina 81 del Rendiconto 2014 del Consiglio di Stato, è stato istituito un gruppo di lavoro incaricato di allestire un disegno di nuova Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale, tenendo conto di quanto scaturito dalla revisione totale della Legge federale sulla cittadinanza svizzera.

La nuova Legge federale sulla cittadinanza svizzera, agli artt. 11 (Condizioni materiali) e 12 (Criteri d’integrazione), regola la naturalizzazione ordinaria, definendo per i Cantoni e i Comuni le prescrizioni minime da rispettare; tuttavia gli stessi, in base all’art. 12 cpv. 3, possono regolamentare più nel dettaglio i requisiti posti alla base delle procedure di naturalizzazione ordinaria.

Con l’Ordinanza relativa alla Legge sulla cittadinanza, la cui consultazione si è conclusa il 19 novembre 2015, il Consiglio federale intende legiferare sui criteri d’integrazione introdotti dalla nuova Legge federale sulla cittadinanza svizzera (artt. 11 e 12), ampliando l’osservanza della sicurezza e dell’ordine pubblico, il rispetto dei valori della Costituzione federale, le conoscenze linguistiche, la partecipazione alla vita economica o l’acquisizione di una formazione, la promozione e il sostegno dell’integrazione dei familiari, nonché la familiarità con le condizioni di vita svizzere.

L’art. 2 (Familiarità con le condizioni di vita svizzere per la naturalizzazione ordinaria) dell’Ordinanza dispone che:
1  Il richiedente si è familiarizzato con le condizioni di vita svizzere segnatamente
se:
a. possiede conoscenze basilari del contesto geografico, storico, politico e societale della Svizzera;
b. partecipa alla vita sociale e culturale della società in Svizzera; e
c. intrattiene rapporti con cittadini svizzeri.

2  L’autorità cantonale competente può sottoporre il richiedente a un test
obbligatorio sulle conoscenze di cui al capoverso 1 lettera a. Laddove preveda un simile test, si sincera che:
a. il richiedente abbia modo di prepararsi al test grazie ad ausili o corsi idonei; e
b. il test possa essere superato grazie alle competenze linguistiche orali e scritte richieste per la naturalizzazione.

Per questo motivo, ai sensi dell’art. 103 LGC, chiediamo che venga inserito nella Legge sulla cittadinanza ticinese e sull’attinenza comunale l’obbligo di frequentare il “Corso alla cittadinanza” per i candidati alla naturalizzazione, organizzato dal Cantone e pagato dagli stessi candidati.

Si propone di esonerare dalla partecipazione a tale corso il candidato alla naturalizzazione che abbia frequentato per un ciclo completo, in una scuola pubblica o privata, la scuola media, il liceo o la scuola di commercio ticinesi. Occorrerà inoltre tenere debitamente conto della situazione di persone che, per disabilità o malattia o per altre importanti circostanze personali, potrebbero essere esonerate dalla partecipazione al corso.

La misura proposta prevede che il costo del corso sia a carico del candidato; l’auspicio è che esso non sia troppo elevato, quindi che si attesti attorno a quanto fatto pagare attualmente ai partecipanti ai corsi di civica (facoltativi) organizzati dai principali Comuni del Cantone, cioè attorno a circa CHF 300.-. La durata del corso dovrebbe pure essere definita in termini di buon senso, cioè non esageratamente lunga, ma sufficiente per fornire ai candidati le necessarie nozioni.

Il corso potrebbe essere tenuto nelle cinque scuole professionali e commerciali esistenti – ben ripartite sul territorio cantonale (Biasca, Bellinzona, Locarno, Lugano/Trevano e Chiasso), alcune delle quali già oggi offrono un corso di civica e di formazione alla cittadinanza per i candidati alla naturalizzazione. Un’altra soluzione, comunque subordinata alla precedente, potrebbe essere quella di potenziare un’offerta in tal senso da parte dei Corsi per adulti.

I requisiti che un aspirante al passaporto svizzero deve possedere non possono essere valutati sulla base di un semplice test a crocette, occorre invece agire a più ampio raggio. A tal fine è necessario che vi siano delle basi fondamentali su cui imbastire questo processo. Appare quindi necessario che il candidato, che deve dimostrare la sua integrazione, abbia una marcata conoscenza del territorio, oltre ad una nutrita conoscenza della storia del nostro paese e della sua lingua.

Dal momento che a livello federale è in atto una revisione del processo di naturalizzazione, che si ripercuoterà anche sulla legislazione cantonale, riteniamo fondamentale, nella nostra veste di parlamentari e commissari delle Petizioni, valutare la necessità di consentire a tutti i richiedenti di godere delle medesime condizioni per ottenere il passaporto confederato. Questo dovrà avvenire con l’ausilio di una procedura le cui basi siano identiche per tutti. Negli anni passati si è cercato di agire sulla standardizzazione delle procedure, senza tuttavia mai raggiungere un punto d’intesa.

La nostra proposta si allinea perfettamente alle disposizioni federali vigenti e alla giurisprudenza attuale. Non è da intendersi alla stregua di un inasprimento delle regole, bensì come uno strumento aggiuntivo, che favorisca l’integrazione nel rispetto dei nostri valori e delle nostre tradizioni, punto cardine per lo sviluppo e la coesione culturale di un territorio. Senza la conoscenza della cultura locale non si potrà certamente costruire un futuro fatto d’integrazione e di rispetto reciproco. Le esperienze passate hanno dimostrato l’inefficacia dei corsi facoltativi, pertanto propugniamo l’introduzione di un corso obbligatorio, nell’interesse anche dei richiedenti, che potrebbero avvalersi di una certificazione univoca.

Gianmaria Frapolli e Alessandra Gianella

Fabio Schnellmann, Sabrina Aldi, Lara Filippini, Ivano Lurati, Lelia Guscio, Alessandro Cedraschi, Giorgio Pellanda, Sebastiano Gaffuri, Giorgio Fonio, Sabrina Gendotti, Maristella Patuzzi