Economiesuisse stupisce tutti   “Sapere è potere” è un detto attribuito ai gesuiti, che con lo studio assiduo si sono effettivamente costruiti il potere. Tante volte atteggiamenti incomprensibili di persone o gruppi di persone si spiegano e capiscono perfettamente se si studiano i retroscena che li hanno indotti a tali comportamenti.

soldatiNello scorso mese di giugno il popolo svizzero è stato chiamato a votare la nuova legge radiotelevisiva, votazione che malgrado una campagna favorevole tipo tam tam nella foresta vergine da parte di governo, parlamentari, partiti (salvo l’UDC e la Lega in Ticino) e media di tutti i generi e di tutte le specie ha avuto un risultato abbacchiante per la Signora Doris Leuthard e per l’amabile, modesto e simpatico direttore generale della SRG, Roger de Weck. A introdurre il referendum contro la legge fortemente voluta da una sempre più deludente Signora Leuthard era stata l’USAM (Associazione Svizzera Arti e Mestieri), un’organizzazione delle piccole e medie industrie, che da questa legge si sono viste imporre un canone aziendale tanto ingiusto quanto spropositato. Tutti prevedevano che “Economiesuisse” avrebbe dato manforte all’USAM, e tutti rimasero stupefatti quando seppero, nel febbraio scorso, che il sostegno non ci sarebbe stato. Come mai, e perché? “Economiesuisse”, un’associazione del mondo dell’economia (il nome stesso indica che ha la pretesa di rappresentarlo tutto) che negli ultimi anni di disastri ne ha combinati più del necessario, ritenne che un distaccato silenzio era la migliore risposta a questa domanda. Ma un mio amico, che credo allievo dei gesuiti, giornalista della “Weltwoche”, Hubert Mooser, non si accontentò di questo silenzio e volle sapere, proprio per acquisire potere, secondo il detto gesuitico. Scoprì dapprima che a influire sull’incomprensibile decisione di “Economiesuisse” erano state persone vicine alla SRG. Poi seppe che la decisione ultima di negare il sostegno al referendun era dovuta al voto di un certo Hansueli Loosli, presidente del consiglio di Amministrazione della Coop e di Swisscom, non un Pinco Pallino qualsiasi. Loosli, è notorio, è grande amico della Signora Leuthard, che la nuova legge fortissimamente voleva. Un’amicizia che certo non gli è stata di impaccio per issarsi sui due alti scranni dove siede tranquillo, sereno e generosamente remunerato. Ma c’è di più. Loosli, è presidente del CdA della Swisscom, e quest’ultima è proprietaria, guarda stranezza del caso, della Billag. L’azienda più odiata della Svizzera, che potrà così tranquillamente continuare ad incassare i canoni esosi che l’USAM non voleva per le sue piccole e medie imprese.

Capito, amici lettori, come vanno, anche nella tranquilla e incorrotta Confederella, le cose del mondo?

*

Buonismo suicida   Che il terrorismo islamico sia una minaccia che pende su tutti noi oramai lo hanno capito anche i tonti. Ma un’altra minaccia è il radicalismo crescente di giovani musulmani che il terrorismo non lo praticano, ma nemmeno lo combattono. Il numero dei musulmani, in Svizzera come nel resto dell’Europa, sta crescendo in modo inversamente proporzionale alla crescita della popolazione cristiana, e presto saranno maggioranza democratica sul continente. Se si guarda alla storia dei califfati spagnoli c’è da temere che i discendenti attuali di Maometto nei nostri confronti non daranno prova della dabbenaggine di cui diamo prova noi nei loro confronti. Questa evoluzione “buonista” in apparenza, ma“suicidale” nella sostanza della mentalità europea in genere, di quella dei pastori delle coscienze in particolare, è veramente preoccupante. Ma le nostre, visto il “politicamente corretto” che predomina in Europa, sono voci che clamano nel deserto.

*

I cittadini di Aarburg sono spennati   Le proteste contro le spese insostenibili della politica assistenziale nei confronti degli asilanti provengono praticamente tutte da comuni della Svizzera tedesca. I comuni di Romandia e Ticino si “confratellano” invece in un dignitoso e caritatevole silenzio.

Il 45% dei beneficiari di prestazioni sociali a Aarburg (una cittadina di 6’700 abitanti e modeste risorse) a fine 2014 erano asilanti di recente o vecchia data. Di queste 167 persone 130 erano eritrei, e 72 delle predette persone era da tanto tempo residenti in Svizzera da risultare a carico esclusivo del comune, senza allocazioni federali o cantonali. Un sovraccarico insostenibile per un piccolo comune. Su un bilancio di 28 mio, 5 e mezzo erano per l’assistenza sociale. Quest’anno gli asilanti a carico esclusivo del comune sono aumentati di 20 unità, nel 2016 saranno altre 18 e nel 2017 24. I 10 milioni di uscite si avvicinano, il bilancio resterà praticamente invariato negli altri settori.

La quota degli assistiti tra gli asilanti è del 72%, per gli eritrei addirittura del 95%. Ricevono, come recentemente pubblicato, quanto basta per trascorrere, per matrimoni o esequie di parenti, o anche semplicemente per vacanze, un paio di settimane in patria. I permessi per soggiorni all’estero distribuiti dall’Ufficio federale competente, per ammissione propria, nel 2014 sono stati più di 60.000.

*

Merkel BerlusconiMerkel deludente… ma sempre in sella – L’invasione è un ruscello, diventerà un torrente   Secondo Roger Köppel la Signora Merkel sta deludendo da tempo anche i suoi sostenitori più convinti. Quelli di sinistra si lamentano del fatto che la cancelliera ha portato la sua CDU tanto a sinistra da aver tolto loro ogni argomento di politica. Quelli di destra le rimproverano a buon diritto una disponibilità fino al diniego di se stessa ad una politica di esclusivo opportunismo senza pur minime radici conservatrici. Per la sua politica europea lo “Spiegel” l’ha sopranominata “Trümmerfrau”, signora delle macerie.

Köppel ipotizza che in Germania ci siano politici molto migliori di lei, ma dice che il problema è che nessuno riesce a scorgerli. La Merkel ha una quantità di difetti e di debolezze, ma supera tutti di gran lunga per il sicuro istinto nell’aggirare tutti gli ostacoli che potrebbero condurla al disastro o alla caduta. E`affidabilissima e prevedibile in questioni fondamentali concernenti i rapporti del paese con gli USA e con l’Europa. Protestare per questa sua politica non serve a nulla. La Merkel vorrebbe salvare l’UE e l’euro ad ogni costo: “Scheitert der Euro, scheitert Europa”, se fallisce l’euro fallisce l’Europa, è una sua frase divenuta celebre, come l’altrettanto nota “Es gibt keine Alternative”, non c’è alternativa. Purtroppo l’UE e l’euro che la Signora vuole salvare sono costruzioni sbagliate, fin dalla nascita, basate su speranze e utopia. Adorno, filosofo della scuola di Francoforte, ha detto: “Es gibt kein richtiges Leben im falschen”, non c’è vita vera nella falsità, e così è per la cancelliera. La sua politica per salvare istituzioni false non può essere giusta.

La recente improvvida decisione solitaria della cancelliera di voler accogliere in Germania milioni di asilanti, in pratica tutti musulmani, nel corso dei prossimi anni, pur corretta da improvvisi ma tardivi pentimenti, oltre ad aver spalancato le porte alla fiumana in arrivo ha generato una crescita a dismisura delle speranze di potenziali immigranti. L’invasione è ancora un ruscello, diverrà un torrente e infine uno tsunami. Abbiamo la fortuna di sapere chi ringraziare. E al momento in cui scrivevo queste note non era ancora conosciuta la decisione pazzesca dell’UE (e quindi della Merkel) di regalare 3 mrd di euro al dittatore turco (che acquista il petrolio dell’IS per finanziare la famiglia oltre allo stesso stato islamico) per aiutarci a risolvere il problema dell’invasione musulmana in atto. Un regalo addolcito dalla ripresa delle trattative per l’integrazione della Turchia nell’UE. “Mala tempora currunt”, che non significa che i tempi corrono. Solo che son tempi grami.

Gianfranco Soldati