Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo, che non impegna la linea del portale.

Ci permettiamo di ribadire un concetto che già abbiamo espresso: il Referendum (se riesce) chiama i cittadini al voto. Nulla di più e nulla di meno.

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Boa-constrictorSe il paesaggio può evocare stati d’animo diversi, nel Mendrisiotto non può che evocare desolazione e sconcerto.

Tutte le mattine, dalle 6:00 in poi, un serpente di migliaia di automobili monopolizza la vista per coloro i quali vivono attorno alle arterie principali. Poco importa se l’aria è irrespirabile: non si vede, ma si sente…

Inconcepibile in questo momento la presa di posizione di alcuni partiti che si dicono favorevoli al referendum lanciato dalle associazioni di categoria contro una delle poche misure varate in Gran Consiglio da un parlamento che finalmente si è mosso per cercare di arginare un problema presente e diffuso nel nostro cantone: il traffico. Arginare certo, non sconfiggere, purtroppo. Insieme alla cosiddetta tassa di collegamento è stata votata e approvata quasi all’unanimità una legge che stanzia 2 milioni di franchi per incentivare le aziende all’utilizzo della mobilità aziendale.

Mobilità aziendale e rispetto dell’ambiente dovrebbe essere valori fondamentali di una grossa azienda quale Migros, come tra l’altro figura nei suoi statuti: “La cooperativa Migros si impegna costantemente per ridurre l’impatto ambientale delle sue attività aziendali, con investimenti in sistemi, impianti e metodi di lavoro…”. La presa di posizione di Migros Ticino sulla tassa di collegamento lascia quantomeno sbigottiti. Con lo slogan “vi vogliono far pagare il posteggio” ha fatto opera di “terrorismo” mediatico. L’affermazione inoltre risulta quantomeno fuorviante: la tassa verrebbe infatti addebitata al possessore del fondo, non ai suoi utilizzatori. E’ quindi Migros che vi fa pagare il posteggio, se lo decide!

Inconcepibile, dicevo, che partiti quali Area liberale, Montagna viva (in questo caso meglio chiamarla montagna morta..) e Udc, dicano che è impensabile che tre franchi al giorno facciano desistere i frontalieri ad utilizzare un mezzo proprio, mal si comprende come sempre i soliti tre franchi al giorno facciano passare la voglia a un ticinese di andare a fare la spesa al Serfontana.

Se questo decreto verrà affossato, come avviene sistematicamente con tutte le altre misure proposte contro il traffico, la qualità di vita non potrà che continuare a peggiorare. Se questa raccolta firme riuscirà tutto si fermerà almeno fino a giugno, e ancora tante volte da Chiasso a Lugano (Ma anche a Locarno e Bellinzona) il paesaggio evocherà lo stesso stato d’animo…

Simona Arigoni Zuercher, Balerna