Questa intervista è stata pubblicata il 7 marzo 2015.

La semplice pubblicazione di un post di Luca Paltenghi (da lui non richiesta e fatta di mia iniziativa) in margine a un lungo comunicato di StopARP (che Ticinolive ha integralmente pubblicato) ha provocato una furibonda reazione con parole offensive e inaccettabili. Mentre il post di Paltenghi era formulato in termini corretti.

Ticinolive non è per principio contro StopARP (ma indubbiamente contro certi modi selvatici). L’intervista che segue mantiene ancor oggi una sua attualità, e mi fu concessa da Orlando De Maria (mio omonimo ma non mio parente).

È interessante e vale la pensa di leggerla.

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Ieri, 6 marzo 2015, il Corriere del Ticino ha pubblicato un articolo dell’on. Norman Gobbi, consigliere di Stato, che ha un collegamento diretto e puntuale con la materia della presente intervista. Con il consenso dell’autore e del giornale, Ticinolive sarà lieto di ripresentarlo.

Gobbi rispondeva a un articolo di Orlando De Maria redatto in termini particolarmente duri (il consigliere di Stato era stato addirittura accusato di mentire), che era stato proposto a Ticinolive e che ci eravamo astenuti dal pubblicare. Il Corriere nella sua saggezza ha valutato diversamente. 

Orlando De Maria, con il suo collega Donatello Poggi, scende in campo alle Cantonali di aprile per il Fronte degli Indignati (Gran Consiglio). Quale sia il suo cavallo di battaglia… lo vedrete molto presto!

Un’intervista del professor Francesco De Maria.

Orlando DMFrancesco De Maria   Questa nuova legge istitutiva delle ARP si è rivelata un disastro?

Orlando De Maria   Si è rivelata un disastro preannunciato ed evitabile.

In sede di referendum si era detto che, benché più costosa, essa avrebbe costituito un chiaro miglioramento rispetto al passato. E adesso tutte queste proteste, queste parole forti, questa indignazione. Io non capisco. Che cosa è andato storto? Mi può spiegare?

ODM   L’indignazione è sincera e, forse, la parola più adatta è “disperazione”. Il referendum è stato lanciato dai comuni in cui è presente almeno una delle 17 ARP ticinesi e, nonostante ne siano usciti in qualche modo sconfitti, sono stati ancora loro ad avere l’ultima parola sugli esiti delle urne. Mi sembra a dir poco grottesco e, grottesco, è un aggettivo che si applica a tutto l’apparato tutorio. In realtà con il referendum si è solo cambiato nome alle ARP ma le persone che hanno compiuto disastri nel corso degli anni sono rimaste al loro posto, indisturbate.

Lei era favorevole alla professionalizzazione dei presidenti delle ARP ?

ODM   Ero contrario poiché, come dimostratosi, nel modo in cui veniva proposta non portava nessun cambiamento sostanziale. [Anche Ticinolive, seguendo il consiglio dell’on. Celio, ha votato NO]

Lei è mosso da un pregiudizio? O da un caso personale che la tocca?

ODM   Sono uno dei tanti curatori privati che prestano la propria opera alle ARP, ma questo non toglie nulla, casomai aggiunge qualcosa, a ciò che penso. Si può tranquillamente dire che, conoscendo le ARP dal loro interno, parlo con cognizione di causa.

Lei ha costituito un “gruppo di fuoco organizzato” anti-ARP ? A quale bersaglio sta sparando?

ODM   Il gruppo Facebook si chiama STOPARP e non spara a nessun bersaglio. E’ un gruppo di scambio civile al cui interno sono vietati epiteti, insulti e apprezzamenti poco gentili ai membri delle ARP. Ci si scambia opinioni, considerazioni e idee.

Che cosa mi dice di Giuditta Mosca, una giornalista romana molto attiva e molto ben informata sugli affari della “provincia” ticinese?

ODM   Ho letto i suoi interventi, seguo il suo blog e sì, ci siamo scambiati qualche email. Mi sembra determinata e informata. Di più non so dirle.

Quante sono le ARP ? Come si compongono? Quale autorità superiore sorveglia le ARP ?

ODM   Sono 17, ognuna ha un presidente (e un suo supplente), un membro permanente e un delegato comunale. La Camera di Protezione è l’organo di vigilanza sull’operato delle ARP, presieduta dal giudice Lardelli.

Non le consento di fare nomi. Mi descriva però un caso reale nel quale il comportamento di una ARP risulti biasimevole o, addirittura, indifendibile.

ODM   L’elenco è lungo… Ci sono molti casi in cui le ARP non fanno nulla per limitare PAS e mobbing genitoriale, manovre con cui un genitore (in genere quello affidatario) manipola i figli per escludere l’altro genitore dalla loro vita. Le ARP non muovono un dito fino a quando il rapporto tra figli e genitori non affidatari non è più solido. In quel momento intervengono interrompendo ogni tipo di contatto e scaricando le responsabilità sul genitore non affidatario, che considerano privo di capacità genitoriali.

Con quali mezzi è possibile procedere contro un presidente di ARP (che non sia all’altezza del suo compito o che abbia commesso gravi scorrettezze)?

ODM   I mezzi sono il ricorso alla Prima Camera di Protezione o alla Procura. Lei ha già letto di un membro ARP rimosso dal suo incarico? I presidenti non si toccano, i membri si chiamano “permanenti” per un motivo…

Per tutte quelle cose che secondo lei non funzionano, sussiste a suo avviso una responsabilità del Dipartimento Istituzioni?

ODM   Sì. Molte. E trovo assolutamente vergognoso che non ci sia stato un intervento netto.

Che cosa poteva fare – e non ha fatto – Gobbi?

ODM   Due cose specifiche. A partire dal 2013 le ARP non sono più sotto il cappello del diritto amministrativo bensì sotto l’ala del diritto civile; Gobbi sostiene quindi di non potere fare più nulla. Non mi risulta che fino al 31.12.2012 abbia fatto chissà cosa e, anche oggi, davanti all’evidenza di implicazioni penali, non ha attivato la magistratura chiedendo una verifica, anche discreta e al riparo dai media.

Questi continui attacchi a Gobbi possono avere lo scopo di impedirne la rielezione? Mirano a colpire, nella persona del ministro, la Lega?

ODM   Non sono attacchi e non sono rivolti a Gobbi. Questa affermazione non è corretta: sono richieste decise al Dipartimento delle Istituzioni che per troppo tempo si è rifiutato di ascoltare le proteste dei cittadini. Le ARP, nate a tutela del cittadino, si sono rivelate un sistema abusante. Lo Stato deve tutelare il popolo o chi commette abusi? In un Paese libero, e il Ticino è uno di questi, il popolo ha tutto il diritto di contestare il Governo, restando nei limiti della legalità e della decenza.

Il 5 marzo il Corriere del Ticino ha pubblicato un suo articolo, nel quale lei critica duramente la sua “bestia nera”. Si aspettava che il giornale lo pubblicasse?

ODM   Ci speravo, certo. Anzi… davanti a tanta censura devo ringraziare il Corriere del Ticino.

Sempre in questo articolo lei afferma di essere in possesso di “prove”. Come ha raccolto tali prove? Queste prove che cosa provano?

ODM   Le prove mi sono state mandate, attraverso il gruppo Facebook, dalle tante utenze scontente delle ARP. Tra le prove c’è un po’ di tutto: dall’abuso di ufficio al falso in documento pubblico oltre alla sistematica violazione delle procedure imposte dai vari regolamenti e dal Codice Civile.

Quali politici di rilievo hanno mostrato interesse o addirittura simpatia per la sua azione?

ODM   A dire il vero diversi: su tutti l’onorevole Orlando Del Don, ho visto un vivo interesse anche da parte di Natalia Ferrari Micocci e anche diversi leghisti. La cosa più importante, però, sono quei politici che, informati della situazione, si sono resi irreperibili.

Quali sono i suoi piani per l’immediato futuro?

ODM   Il primo è già delineato. Contribuire alla divulgazione affinché un numero maggiore di cittadini sappiano cosa succede nell’universo delle ARP, istituzioni note solo a chi, volente o nolente, deve averci a che fare. Non escludo in futuro altre azioni che però prenderanno forma dalle discussioni con i cittadini. C’è chi chiede giustizia e c’è anche chi ormai si è rassegnato e porterà una croce enorme per il resto della vita.

E se Gobbi, nonostante i suoi/vostri attacchi, fosse rieletto?

ODM  Anche qui devo correggere la sua domanda. Auguro all’onorevole Gobbi una campagna elettorale di primo piano e gli auguro altre legislature al Governo. Cambiare gli attori è del tutto relativo, va profondamente cambiato il sistema. Un secolo e mezzo orsono in “L’arte di ottenere ragione” Schopenhauer sosteneva, non a torto, che quando il diritto non funziona in modo appropriato, è inutile ricorrere al diritto per porvi rimedio. L’unica cosa da fare è cambiare il sistema.

Esclusiva di Ticinolive. Riproduzione consentita citando la fonte.