Pinoja-ChiesaSe ben abbiamo sentito (eravamo in macchina e attenti al traffico) il presidente uscente Gabriele Pinoja avrebbe dichiarato alla RSI (citazione ad sensum): “Se si fosse corso per gli Stati con Borradori o Quadri le chances sarebbero state migliori”.

È un’opinione plausibile ma non indiscutibile. Tanto per incominciare mi sembra doveroso riconoscere che Battista Ghiggia si è battuto alla grande. Vincere era molto difficile, e non c’è riuscito.

A nostro avviso, poi, le due personalità citate da Pinoja hanno entrambe, e spontaneamente, rinunciato.

Borradori, politico di lungo corso e consolidato successo, abile anzi perfetto gestore della propria immagine, sempre prudente e poco incline al rischio, non aveva (supponiamo) alcuna voglia di imbarcarsi in un’avventura dall’esito incerto, considerando anche l’effetto devastante di un’eventuale sconfitta. Secondo noi non ci ha pensato nemmeno un minuto a dire di no.

Per Quadri, recente bersaglio di “coloriti” epiteti (espressi tuttavia in un contesto ideologico-politico, ciò che li nobilita), può valere un discorso analogo. Con la prospettiva di una larga e gratificante vittoria sulla lista del Nazionale (è stato il più votato degli eletti ticinesi) perché rischiare un insuccesso (che tuttavia avrebbe avuto conseguenze solo in termini di immagine) ?

Com’è come non è, il Consiglio degli Stati resta per la Destra un gremio “maledetto”. E non solo tra Pedrinate ed Airolo!