Lelia Guscio è docente di inglese al Liceo di Bellinzona. Eletta in Gran Consiglio lo scorso aprile sulla lista della Lega dei Ticinesi con 33.879 voti, ha ridotto il suo rapporto di lavoro al 50% per poter assumere la carica. È anche consigliera comunale a Bellinzona.

Guscio 4yL’emergenza profughi ha raggiunto in Europa cifre impressionanti a causa degli interminabili conflitti internazionali. Pure la Svizzera e il nostro cantone hanno negli ultimi anni subìto un’impennata di entrate, tant’è che sono state ventilate le possibilità di ospitare gli asilanti in case private o di costruire abitazioni provvisorie per loro, come è avvenuto in altri cantoni. Inoltre, si sono formati spontaneamente gruppi di volontari per occuparli, insegnare loro l’italiano e quant’altro. Da un qualche anno alcuni comuni e società sportive impiegano i rifugiati in lavoretti di pubblica utilità, il che contribuisce positivamente al loro inserimento, sempre che le regole poste dal datore di lavoro siano osservate.

Tuttavia, un buon numero di migranti non è impegnato in nessuna attività e di conseguenza l’integrazione è ben lungi dall’essere raggiunta. Le tristi cronache degli scorsi giorni riportano inoltre un’intensificazione di violenza e reati nella vicina Germania.

Mi permetto pertanto di chiedere al lodevole Consiglio di Stato:

1. Quanti sono i migranti che sono arrivati a Chiasso e chiesto l’asilo nel 2015?

2. Quali sono le loro nazionalità?

3. Quanti sono i detentori del permesso N?

4. Quanti invece hanno ricevuto il permesso F?

5. Su tutti coloro che hanno il permesso N, quali comuni impiegano quanti richiedenti l’asilo in lavori di pubblica utilità?

6. E’ previsto un potenziamento di tale offerta?

7. Chi vigila se i lavoratori si recano regolarmente sul posto di lavoro?

8. In caso di assenze prolungate, che misure – se del caso – vengono prese?

9. Percentualmente, quanti reati e di che tipo sono stati commessi dagli asilanti nel 2015?

Lelia Guscio