Teatro_Verdi_972 SalernoPer il secondo appuntamento di questa rubrica si è scelto il Teatro Municipale Giuseppe Verdi a Salerno. Il Teatro, come quello di Pisa, è intitolato al grande musicista ed ha anch’esso la classica struttura lignea ottocentesca. Salerno è una città del sud italia che 35 anni fa  venne colpita insieme ad altre città della Campania centrale e della regione della Basilicata centro settentrionale, da un terremoto che provocò in totale oltre 2500 morti. Esso è stato riconosciuto come teatro di tradizione italiano il 23 ottobre 2013 ed ha una gestione comunale. Interessante la sua storia che puo’ essere messa in collegamento con il teatro pisano: la costruzione infatti di questo Teatro Municipale intitolato a Giuseppe Verdi fu deliberata proprio dal Consiglio Comunale di Salerno nel lontano 15 dicembre 1863. Lo zio di Vittorio de Sica, giornalista locale lo definì nei suoi primi anni di apertura come “lo schiavo di pietra” poichè era spesso chiuso.

i puritani prima-9688 (Small)“I Puritani”, inaugurazione della stagione 2011

Il 27 Marzo 1901, il Teatro fu intitolato a Giuseppe Verdi che era morto quello stesso anno. Un altro interessante collegamento con il Teatro Verdi di Pisa di cui abbiamo già parlato nel primo articolo è un evento accaduto a Titta Ruffo, baritono la cui collezione di abiti di scena, spartiti musicali ed oggetti, è appunto conservata nell’ultimo ordine di palchi del teatro Pisano. Il baritono, trovandosi a Salerno all’inizio della sua carriera ancora giovanissimo a cantare al Teatro Municipale in opere quali il Faust, decise di cantare anche con grande successo nel Duomo locale durante la festa del patrono. Il riconoscimento di Teatro di Tradizione Italiano, arrivata appunto nel 2013 è un grande riconoscimento che premia come disse allora il suo sindaco: “anni di grande lavoro e sacrifici […] che premia la promozione e la tutela della cultura”. Infatti il teatro, reso inagibile dal terribile terremoto  dell’Irpinia nel 1980, venne distrutto e reinagurato il 6 Luglio 1994 con grande fatica. Con la data 22 gennaio 1997 (e la messa in scena proprio di un’opera di Giuseppe Verdi, il “Falstaff”), viene finalmente inaugurata la prima Stagione Lirica e con respiro internazionale , che rimane tuttora degna di nota nel suo aspetto di stagione lirico-concertistica e di balletto. Il direttore artistico, il maestro Daniel Oren, da anni infatti persegue con cura la scelta di un cartellone finalizzato ad un duplice obiettivo: l’eccellenza e proporre spettacoli amati dal pubblico, al fine anche di aprire ai giovani con agevolazioni. Un risultato che il pienamente si inserisce nei Teatri di Tradizione Italiani che dispongono di eccellenti professionalità artistiche assicurando la conservazione e la valorizzazione di questi teatri. Anche contro eventi sismici di immensa portata come è stato appunto il terremoto dell’Irpinia.

Cristina T. Chiochia