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Frontex 2Un rapporto di Frontex, l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, mostra che 60 % dei migranti giunti in Europa lo scorso dicembre non hanno diritto all’asilo, ma le norme burocratiche rendono quasi impossibile il loro rinvio.

Il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha dichiarato al giornale olandese Nos am Montag:

“Oltre la metà delle persone che arrivano adesso in Europa provengono da paesi che non giustificano la richiesta di statuto di rifugiato. Più della metà, il 60 %.”

Questi migranti non sono dunque rifugiati di guerra ai sensi della Convenzione di Ginevra.
L’UE dovrebbe procedere alla loro espulsione – anche solo per assicurare una corretta accoglienza ai veri rifugiati di guerra. Se l’UE non riesce a proteggere le sue frontiere esterne, come pare essere il caso, la Germania sarebbe obbligata – secondo il diritto in vigore – a controllare le entrate alla frontiera tedesca e respingere chi non ha i requisiti per l’asilo. Ma il responsabile del partito socialista democratico tedesco (SPD), Sigmar Gabriel, rifiuta di approvare la protezione delle frontiere, in quanto sarebbe troppo cara.

frontex-mtm_mapSin qui, al pubblico era stato presentato uno scenario ben diverso : l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR) aveva affermato che a dicembre dello scorso anno, più del 75 % dei nuovi arrivi in Europa proveniva dalle guerre in Siria, Afghanistan o Irak.

Il problema è che l’UE non ha i mezzi per espellere i migranti entrati in Europa. Ad esempio, l’UE ha un accordo di riammissione con il Pakistan. Eppure, quando a dicembre la Grecia aveva voluto rinviare una dozzina di persone, queste erano state bloccate dalle autorità in Pakistan. Poco dopo, il Pakistan ha denunciato l’accordo con l’UE. Problemi simili sono accaduti con la Turchia. Solo una piccola parte dei migranti che sono stati ripresi dalla Turchia sono effettivamente ripartiti, in parte perchè nel frattempo si erano resi irreperibili, in parte perchè le autorità turche avevano bisogno di molto tempo per rispondere alle richieste.

Cresce la pressione per prolungare di due anni i controlli alle frontiere dello spazio Schengen. Lunedì scorso, i ministri dell’Interno dell’UE hanno chiesto alla Commissione europea di prevedere piani al riguardo. La portavoce della Commissione, Natasha Bertaud, ha annunciato che una proroga è verosimile, perchè molte persone sono attese nei prossimi mesi :

“Se la situazione non cambia, questo potrebbe giustificare, in nome dell’ordine e della sicurezza pubblica, il mantenimento dei controlli dello spazio Schengen, e questo sino a quanto le frontiere esterne non saranno controllate in modo efficace.”

La prima a reagire è stata la Svezia, annunciando di voler portare fuori dal paese 80’000 migranti con dei voli charter.

In Germania, la situazione si presenta in modo diverso : la Cancelliera tedesca Angela Merkel insiste sull’apertura totale delle frontiere. Un’apertura che aveva giustificato la scorsa estate riferendosi a una situazione umanitaria d’emergenza. In Germania, secondo le stime degli esperti, vi sarebbero centinaia di migliaia di migranti illegali. Anche se vengono interpellati dalla polizia, il loro rinvio è difficile, perchè dicono di non avere documenti d’identità e non è possibile determinare da quale paese provengono.