Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo, che non impegna la linea del portale.

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Lancianesi yLo scorso venerdì 22 gennaio è stato pubblicato il primo sondaggio SSR sui temi in votazione il prossimo 28 febbraio ed i numeri riferiti alla Svizzera italiana mi hanno molto sorpreso dal momento in cui il nostro Cantone ed in particolare il Mendrisiotto sono fra quelli che di più rischiano di subire le conseguenze della prossima tornata elettorale. Per questa ragione ritengo sia importante che ogni svizzero si renda conto del significato di un SÌ su questo soggetto il prossimo 28 febbraio.

Nel corso della votazione per l’iniziativa popolare “Contro l’immigrazione di massa” del 9 febbraio 2014 il Canton Ticino fu decisivo con un 68,2% di voti favorevoli, che rifletteva il sentimento di invasione del popolo ticinese; allo stesso modo mi piacerebbe che due anni dopo il Ticino sia ancora decisivo nel rifiuto di una proposta che non ha nulla di favorevole per noi e soprattutto per i nostri figli. Apprendere che il 74% dei ticinesi è favorevole o piuttosto favorevole al raddoppio mi fa credere che la strategia della paura funzioni.

Gli argomenti utilizzati dai favorevoli sono principalmente due: la sicurezza, o meglio l’attuale insicurezza del traforo, e l’isolamento del Ticino nei periodi di chiusura per il risanamento. Per quanto riguarda il tema dell’insicurezza un paio di dati possono facilmente risolvere la questione: secondo i dati forniti dall’USTRA nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2015 si sono verificati 181 incidenti e sono state 21, delle quali 11 nel solo 2001, le persone che hanno perso la vita. Nel solo incidente avvenuto il 13 marzo 2012 a Sierre in una galleria autostradale a due corsie si sono contati 28 morti senza che nessuno abbia messo in dubbio la sicurezza del tratto. E se dovessimo raddoppiare ogni traforo con traffico bidirezionale, è bene che si inizi a risparmiare per il prossimo aumento delle imposte …

Per quanto attiene l’argomento dell’isolamento del Ticino sono quasi tutti concordi che ogni 40 anni circa un risanamento del tunnel è necessario e non contesto questo dato. Avverto però il bisogno di protestare l’insensatezza di un voto a 93 giorni dall’inaugurazione del tunnel ferroviario del San Gottardo che è costato a noi contribuenti 12.2 miliardi di franchi. Spero di non essere l’unico a non voler avallare una spesa di ulteriori 2 miliardi di franchi senza vedere l’esito dell’investimento fatto per la seconda galleria ferroviaria. Da circa 20 anni il numero di veicoli che attraversano il Gottardo si è assestato a 6 milioni circa e voglio credere che nessuno desideri che questo numero cresca; con due canne e quattro corsie a disposizione, chissà se il numero di veicoli rimarrebbe immutato.

Per certi versi una situazione di chiusura temporanea del San Gottardo potrebbe anche essere vista come un’occasione per rivedere la dipendenza dall’automobile riscoprendo il piacere di un viaggio in treno e pianificando in modo differente tutti gli nostri spostamenti sull’asse del San Gottardo; per tutte queste ragioni il 28 febbraio voterò NO, serenamente e senza paura.

Mauro Lancianesi, consigliere comunale uscente I Verdi Chiasso