Alle critiche dell’on. Beretta Piccoli la direzione rsi (Canetta) ha risposto minacciando querele. Ciò sembra, francamente, stupefacente. A questo punto sarebbe quasi opportuno che lo facesse.

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Beretta Piccoli yLa nota stampa della granconsigliera PPD

Durante il 2015 la RSI ha incaricato una stimata società di Ricerca e Selezione di personale specializzato presente sul territorio cantonale (ARU SA), di selezionare il/la nuovo/a Responsabile Risorse Umane. Il processo è stato molto articolato (e costoso) ed, alla luce della particolarità della posizione, ha visto la partecipazione al concorso di profili molto interessanti, con esperienza anche internazionale nella gestione di aziende in periodo di crisi e, particolare non secondario, nei processi di riduzione del personale.

Nonostante la presenza di questi alti profili, la Direzione RSI ha curiosamente optato per una candidatura interna (confermando i timori immediatamente emersi sulla reale consistenza del concorso) con i risultati che abbiamo visto negli scorsi giorni e che denotano, semplicemente, l’assenza di esperienza nella gestione di situazioni così complesse.
In un periodo di crisi, e questo vale per le aziende come per gli enti pubblici e parapubblici, il ruolo delle Risorse Umane è estremamente delicato e può influenzare non tanto le decisioni aziendali, che a volte dipendono da parametri economici piuttosto complessi, quanto la gestione di tali decisioni. Ed il caso RSI, che campeggia sulle prime pagine dei giornali da settimane, è li a dimostrarlo.

Il 5 febbraio è apparso il concorso per la posizione di Direttore Risorse Umane del Comune di Lugano, questa volta, se non altro, senza l’intermediazione di società terze. L’auspicio è che il processo sia trasparente e che vengano selezionati profili adeguati a gestire un compito potenzialmente molto delicato. Il caso RSI insegna: chi prima non pensa, in ultimo sospira…

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La replica della direzione della RSI

RSI ha preso atto con stupore della nota inviata ai media dalla deputata Sara Beretta Piccoli, relativa alla procedura di selezione della/del Responsabile Risorse Umane RSI, di cui mette in dubbio serietà e correttezza. RSI smentisce le insinuazioni contenute nell’articolo.

Il processo di selezione è avvenuto all’insegna della professionalità e della correttezza. In una prima fase con il coinvolgimento di una società esterna specializzata, come prassi in casi simili, che ha proceduto agli assessment dei candidati. Successivamente mediante colloqui approfonditi con i candidati ritenuti più idonei, ai quali ha collaborato attivamente il settore Risorse Umane della Direzione generale SSR, superiore professionale per il posto in oggetto.

Al termine di questo iter, il Direttore RSI – cui compete la scelta dei responsabili degli Stati Maggiori – ha nominato colei che è risultata la miglior candidata e, con il pieno sostegno della Direzione, occupa questa funzione. RSI constata come ancora una volta l’Azienda e le sue collaboratrici e collaboratori siano oggetto di attacchi palesemente infondati e strumentali. RSI si riserva dunque di adire le vie legali per tutelare le proprie collaboratrici e i propri collaboratori.