teatro_ferraraFerrara è una città italiana nella regione dell’Emilia Romagna ed è erede di un patrimonio rinascimentale ricco e corposo. Ferrara somiglia un pò all’Ariosto, il poeta e scrittore italiano del cinquecento, che qui vi ha vissuto e vi è sepolto: amante della vita tranquilla, scevra di atteggiamenti e slanci esagerati e ricca, ricchissima culturalmente. E cosi pare essere anche il suo modo di intendere il teatro e ne è un bell’esempio il teatro comumale Claudio Abbado.

Nel 1967 il Teatro Comunale di Ferrara venne riconosciuto e divenne un teatro di tradizione italiano grazie alla legge che permetteva da quello stesso anno, al ministro per i beni e le attività culturali e il turismo italiano, sentita la consulta per lo spettacolo dal vivo, di inserire quei teatri che avessero dimostrato particolare impulso alle locali tradizioni artistiche e musicali. E cosi è stato da allora fin d’ora per questo teatro che tuttora vanta una stagione di prosa, una di danza, quella di lirica ed i concerti Ferrara Musica e gli eventi Cittàteatro racchiusi in un unicum dove cultura vuol dire anche tradizioni artistiche e culturali uniche. Un palinsesto nutrito di attività a livello nazionale ed internazionale quello di questo teatro; tanto che già dal 1989 al 1998, la prestigiosa orchestra COE, ovvero l’orchestra ensemble internazionale fondata da Claudio Abbado, vi svolse le sue attività e ancora ai giorni nostri ha mantenuto uno rapporto privilegiato con la bella città di Ferrara.

La Chamber Orchestra of Europe (COE) venne fondata infatti nel 1981 ed ha la sua sede legale a Londra, in Inghilterra. Il suo corpus è di circa 60 elementi provenienti da tutta Europa e vanta musicisti d’eccezione ma è proprio a Ferrara che il maestro Abbado la portò, con enorme successo, per 10 anni.

Castello_EstenseUn teatro quindi, quello di Ferrara, specchio non solo della città, ma sintesi stessa di ciò che significa spazio scenico in una città come Ferrara: famosa in tutto il mondo non solo per la corte degli Estensi, per il suo modo di fare cultura ed arte. Il Teatro venne inaugurato nel lontano 1798 tra critiche e fatiche per la sua ultimazione e già a metà dell’ottocento necessitava di restauri. Venne poi arricchito della bella “Apoteosi” dell’Ariosto di Angelo Monticelli che ora sovrasta la cupola e dopo che venne occupato (in parte dalle truppe tedesche negli anni della seconda guerra mondiale), divenne poi riparo per gli sfollati.

Fino agli anni 60, gli interventi non riportarono ad una effettiva riqualificazione nè lo stabile nè la sua programmazion, cosa che invece avvenne negli anni 80 quando si miglioro’ non solo l’acustica della sala, ma il maestro Abbado decise di insediarvi la Chamber Orchestra of Europe e che, fa allora, non ha mai abbandonato quella vocazione tra classico e contemporaneo nella prosa, nella danza e nella musica. Molti i nomi che gli diedero lustro: Robert Wilson, Luca Ronconi, Sasha Waltz. E non solo. Rimane quindi intatto il merito della programmazione, tra cui spicca quella di danza contemporanea. Una vocazione di dare impulso all’arte che lo rendono cosi un teatro di tradizione da seguire non solo per la bella programmazione ma proprio perchè cosi ricco di storia e di tradizione che ancora oggi si palesa con scelte di impulso artistico e musicale di ampio respiro.

Cristina T. Chiochia